Giugno
Sab 04
17:15 - 18:00
CORTILE NUOVO | Palazzo del Bo
Con Armando Massarenti e Antonietta Mira
Modera Agnese Collino
La pandemia da coronavirus è accompagnata da una pandemia da coronadati da cui pure è necessario vaccinarsi al più presto. Come ogni pandemia, anche la pandemia dei dati è terribilmente infettiva, forse letale. Ha inondato le nostre vite in occasione dell’emergenza Covid-19 con ogni genere di tabelle, grafici, proiezioni statistiche, indicatori, algoritmi. Ma più aumenta il flusso dei dati, più si ha l’impressione che aumenti non la conoscenza, ma soltanto la confusione. Già da tempo però, senza che quasi ce ne accorgessimo, viviamo immersi nei dati. Come riuscire allora a stare a galla? Come salvarsi da questa invasione di numeri? E come ritrovare proprio attraverso i numeri il senso dell’orientamento? Il salvagente arriva dalla scienza dei dati, che gli autori di "La pandemia dei dati" (Mondadori Università) – una grande esperta di big data e un filosofo della scienza - considerano uno degli ambiti decisivi per lo sviluppo umano e la crescita economica delle società contemporanee. Pensare che la sola conoscenza dei numeri possa farci capire la realtà non è altro che un’illusione. “I dati hanno bisogno di essere interpretati – spiega Giorgio Parisi nella presentazione al volume - utilizzando un quadro concettuale opportuno che si basa su due pilastri: la matematica e la probabilità”. Scopo di questo volume è dunque quello di fornire al lettore, nella maniera più chiara possibile, una scatola degli attrezzi che gli permetta di orientarsi nel grande mondo dei dati, somministrando un vaccino sotto forma di anticorpi culturali il cui ingrediente fondamentale è il pensiero critico, inteso come sapere trasversale tra lo scientifico e l’umanistico. Le scienze statistiche e la teoria della probabilità offrono infatti una “palestra naturale” per il pensiero critico, oggi indispensabile all’individuo per aumentare la propria comprensione del mondo.
Con Armando Massarenti e Antonietta Mira
Modera Agnese Collino
La pandemia da coronavirus è accompagnata da una pandemia da coronadati da cui pure è necessario vaccinarsi al più presto. Come ogni pandemia, anche la pandemia dei dati è terribilmente infettiva, forse letale. Ha inondato le nostre vite in occasione dell’emergenza Covid-19 con ogni genere di tabelle, grafici, proiezioni statistiche, indicatori, algoritmi. Ma più aumenta il flusso dei dati, più si ha l’impressione che aumenti non la conoscenza, ma soltanto la confusione. Già da tempo però, senza che quasi ce ne accorgessimo, viviamo immersi nei dati. Come riuscire allora a stare a galla? Come salvarsi da questa invasione di numeri? E come ritrovare proprio attraverso i numeri il senso dell’orientamento? Il salvagente arriva dalla scienza dei dati, che gli autori di "La pandemia dei dati" (Mondadori Università) – una grande esperta di big data e un filosofo della scienza - considerano uno degli ambiti decisivi per lo sviluppo umano e la crescita economica delle società contemporanee. Pensare che la sola conoscenza dei numeri possa farci capire la realtà non è altro che un’illusione. “I dati hanno bisogno di essere interpretati – spiega Giorgio Parisi nella presentazione al volume - utilizzando un quadro concettuale opportuno che si basa su due pilastri: la matematica e la probabilità”. Scopo di questo volume è dunque quello di fornire al lettore, nella maniera più chiara possibile, una scatola degli attrezzi che gli permetta di orientarsi nel grande mondo dei dati, somministrando un vaccino sotto forma di anticorpi culturali il cui ingrediente fondamentale è il pensiero critico, inteso come sapere trasversale tra lo scientifico e l’umanistico. Le scienze statistiche e la teoria della probabilità offrono infatti una “palestra naturale” per il pensiero critico, oggi indispensabile all’individuo per aumentare la propria comprensione del mondo.