SEDE
Il CICAP Fest si svolge a Padova presso diverse sedi: Centro Culturale Altinate-San Gaetano , Palazzo Bo , Palazzo Moroni , Palazzo Santo Stefano , Piazza Eremitani , Sala Rossini- Caffè Pedrocchi , MUSME .
DATE E ORARI
Il calendario di eventi si articola da giovedì sera 2 settembre 2021 a domenica 5 settembre 2021.
L’apertura delle sale e la programmazione degli incontri seguiranno gli orari indicati nel programma.
REGISTRAZIONE AL FESTIVAL
Per partecipare al CICAP Fest è necessario effettuare una registrazione inserendo nella scheda di iscrizione del Festival : nome, cognome, indirizzo e-mail e città di provenienza.
Gli eventi sono per la quasi totalità a ingresso libero gratuito fino ad esaurimento posti (tranne due serate e alcuni workshop a pagamento, per i Soci del CICAP a tariffe scontate) ma per alcuni è necessaria la prenotazione del posto e si dovrà usare la stessa scheda di iscrizione del Festival .
Il biglietto che riceverete via mail dovrà essere esibito all’ingresso delle sale (stampato su carta o su smartphone) per consentire, tramite il QRcode, di identificare i partecipanti, come prescritto dall’attuale normativa di sicurezza Covid. Inoltre, come previsto dal decreto del Governo, per i maggiori di 12 anni, bisognerà essere muniti di Green pass (https://www.dgc.gov.it).
La sola registrazione al CICAP Fest non equivale a una prenotazione del posto, l'accesso agli eventi con ingresso libero sarà possibile fino ad esaurimento dei posti.
Gli unici posti garantiti saranno, pertanto, solo quelli degli eventi a pagamento o a prenotazione obbligatoria, il cui elenco si trova nella scheda di iscrizione del Festival
In caso di mancata registrazione online ci si potrà comunque registrare anche in loco presso gli infopoint di Palazzo Bo e Centro Altinate .
Tutti gli eventi per i quali è previsto lo streaming video saranno visibili nei canali Youtube e Facebook del CICAP
Tutti i Workshop e Webinar online si terranno sulla piattaforma Zoom: in prossimità dell'evento riceverete una mail con i codici di accesso.
- Giov. 2 settembre
- Ven. 3 settembre
- Sab. 4 settembre
- Dom. 5 settembre
- Ottobre CICAP Fest EDU
- Streaming video
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Programma in PDF
settembre
Giov. 2
Serata di benvenuto
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Serata di benvenuto
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
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settembre
Ven. 3
- AGORÀ | San Gaetano
- AUDITORIUM | San Gaetano
- Piazza Eremitani
- AULA NIEVO | Palazzo Bo
- AULA E | Palazzo Bo
- CORTILE NUOVO | Palazzo Bo
- SCUDERIE | Palazzo Moroni
- Prog.Cronologico
Benvenuto di Massimo Polidoro
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Paolo Giordano
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Sergio Della Sala
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Cristina Cattaneo
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
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Conferenza-spettacolo
Con TAXI1729
«Conosciamo tutti i fatti e abbiamo pronte tutte le soluzioni. Dobbiamo “solo” darci una mossa e cambiare» Greta Thunberg, La nostra casa è in fiamme (2019). Ma perché ci risulta così difficile cambiare? Cosa c’è dietro quel “solo”? I nostri istinti, le nostre emozioni, si sono sviluppati in un periodo in cui pochi adulti superavano i 30 anni, in cui i predatori potevano colpire in ogni momento. Da quando l’uomo ha iniziato a coltivare e a organizzarsi in società umane, quel repertorio istintivo ha perso il suo perfetto adattamento. Oggi, migliaia di anni dopo, con quello stesso repertorio di istinti ci troviamo ad affrontare sfide e dilemmi molto più complessi, come quello di pianificare uno sviluppo sostenibile globale. Nel corso dello spettacolo scopriremo in cosa consiste la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica e analizzeremo le ragioni che ci rendono così difficile intervenire. Siamo l’unico animale capace di programmare e modificare il proprio comportamento per ottenere benefici non immediati, ma nel farlo siamo appesantiti da meccanismi che ci accompagnano da migliaia di anni, conoscerli può aiutarci a scegliere meglio.
Con TAXI1729
«Conosciamo tutti i fatti e abbiamo pronte tutte le soluzioni. Dobbiamo “solo” darci una mossa e cambiare» Greta Thunberg, La nostra casa è in fiamme (2019). Ma perché ci risulta così difficile cambiare? Cosa c’è dietro quel “solo”? I nostri istinti, le nostre emozioni, si sono sviluppati in un periodo in cui pochi adulti superavano i 30 anni, in cui i predatori potevano colpire in ogni momento. Da quando l’uomo ha iniziato a coltivare e a organizzarsi in società umane, quel repertorio istintivo ha perso il suo perfetto adattamento. Oggi, migliaia di anni dopo, con quello stesso repertorio di istinti ci troviamo ad affrontare sfide e dilemmi molto più complessi, come quello di pianificare uno sviluppo sostenibile globale. Nel corso dello spettacolo scopriremo in cosa consiste la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica e analizzeremo le ragioni che ci rendono così difficile intervenire. Siamo l’unico animale capace di programmare e modificare il proprio comportamento per ottenere benefici non immediati, ma nel farlo siamo appesantiti da meccanismi che ci accompagnano da migliaia di anni, conoscerli può aiutarci a scegliere meglio.
Moderano Andrea Ferrero e Elisa Tealdi
Il CICAP si pone l'obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico e di fornire strumenti per valutare se affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente dimostrate da prove fattuali. In che modo opera il CICAP? Come si può collaborare? A chi rivolgersi? In un incontro aperto a tutti, presenteremo le nostre attività e offriremo l'opportunità di fare domande dirette ai responsabili dei gruppi che le gestiscono e ai soci attivi che portano avanti ogni giorno le iniziative del CICAP. Potrete chiedere che cosa può fare il CICAP per voi, ma soprattutto che cosa potete fare voi per il CICAP.
Il CICAP si pone l'obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico e di fornire strumenti per valutare se affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente dimostrate da prove fattuali. In che modo opera il CICAP? Come si può collaborare? A chi rivolgersi? In un incontro aperto a tutti, presenteremo le nostre attività e offriremo l'opportunità di fare domande dirette ai responsabili dei gruppi che le gestiscono e ai soci attivi che portano avanti ogni giorno le iniziative del CICAP. Potrete chiedere che cosa può fare il CICAP per voi, ma soprattutto che cosa potete fare voi per il CICAP.
Con Fabiana Zollo (Ca’ Foscari), Elisa Palazzi (Università di Torino), Giulia Andrighetto (CNR)
Modera: Gianluca Dotti
Abbiamo imparato a conoscerli durante la pandemia: i modelli matematici sono strumenti di previsione che aiutano a calcolare che cosa accadrà nel futuro. Utilizzati in molti settori della scienza, dalla psicologia alla climatologia, dall'epidemiologia alla sociologia, i modelli sono diventati indispensabili per maneggiare fenomeni molto complessi o grandi quantità di dati. Ma quanto possiamo fidarci di loro, in particolare quando si tratta di usarli per prevedere il comportamento umano a livello individuale e collettivo? E come possiamo essere certi che siano costruiti in modo corretto e trasparente? Tre scienziate che utilizzano questi strumenti nel loro lavoro quotidiano ci racconteranno vizi e virtù di questo approccio alla risoluzione delle incertezze.
Modera: Gianluca Dotti
Abbiamo imparato a conoscerli durante la pandemia: i modelli matematici sono strumenti di previsione che aiutano a calcolare che cosa accadrà nel futuro. Utilizzati in molti settori della scienza, dalla psicologia alla climatologia, dall'epidemiologia alla sociologia, i modelli sono diventati indispensabili per maneggiare fenomeni molto complessi o grandi quantità di dati. Ma quanto possiamo fidarci di loro, in particolare quando si tratta di usarli per prevedere il comportamento umano a livello individuale e collettivo? E come possiamo essere certi che siano costruiti in modo corretto e trasparente? Tre scienziate che utilizzano questi strumenti nel loro lavoro quotidiano ci racconteranno vizi e virtù di questo approccio alla risoluzione delle incertezze.
Con Giorgio Paolucci, David Burigana, Giacomo Destro
Modera Donatella Barus
Si può usare la scienza come strumento di diplomazia, per appianare controversie, risolvere conflitti e far prosperare l'umanità? È esattamente quello che tenta di fare la diplomazia scientifica, una attività in grande crescita e sempre più importante, come ci racconteranno gli ospiti di questo incontro davvero speciale. Sentiremo parlare di acceleratori di particelle in cui israeliani ed iraniani lavorano fianco a fianco, di diplomazia del Covid-19 e di spartizione del potere nello spazio.
Modera Donatella Barus
Si può usare la scienza come strumento di diplomazia, per appianare controversie, risolvere conflitti e far prosperare l'umanità? È esattamente quello che tenta di fare la diplomazia scientifica, una attività in grande crescita e sempre più importante, come ci racconteranno gli ospiti di questo incontro davvero speciale. Sentiremo parlare di acceleratori di particelle in cui israeliani ed iraniani lavorano fianco a fianco, di diplomazia del Covid-19 e di spartizione del potere nello spazio.
Con Paolo Attivissimo, Michele Bellone, Alessio Vissani, Giovanni Zaccari (Lega Nerd) e con un intervento in video di Luca Perri (interviene in collegamento).
Conduce Francesco Lancia
Le due saghe fantascientifiche più appassionanti e seguite degli ultimi decenni hanno creato autentici universi paralleli e, ciascuna, ha uno sterminato seguito di fan fedeli e pronti a sostenere con passione il proprio mondo sci-fi di riferimento. Sul palco del CICAP Fest, guidati da Paolo Attivissimo (Team Star Trek) e Michele Bellone (Team Star Wars), la collaborazione degli amici di Lega Nerd e... qualche sorpresa, si confronteranno questi due mondi, tra differenze inconciliabili e sorprendenti punti in comune, con la "fantascientifica" conduzione di Francesco Lancia.
Conduce Francesco Lancia
Le due saghe fantascientifiche più appassionanti e seguite degli ultimi decenni hanno creato autentici universi paralleli e, ciascuna, ha uno sterminato seguito di fan fedeli e pronti a sostenere con passione il proprio mondo sci-fi di riferimento. Sul palco del CICAP Fest, guidati da Paolo Attivissimo (Team Star Trek) e Michele Bellone (Team Star Wars), la collaborazione degli amici di Lega Nerd e... qualche sorpresa, si confronteranno questi due mondi, tra differenze inconciliabili e sorprendenti punti in comune, con la "fantascientifica" conduzione di Francesco Lancia.
Con Milly Barba e Debora Serra
Modera Anna Rita Longo
Quella che Milly Barba e Debora Serra raccontano nel loro libro Geni nell'ombra (Codice Edizioni) è la storia di tutti coloro che, arrivati secondi, avrebbero dovuto essere primi. È la storia di donne e uomini che meritano di essere conosciuti per quello che hanno fatto e che, per una serie di eventi, si sono fatti invisibili. Grandi menti che hanno cambiato le sorti dell’uomo e che, per circostanze talvolta inspiegabili, sono cadute nell’oblio oppure sono rimaste a lungo nell’ombra, vedendosi “soffiare” idee geniali e scoperte che hanno garantito fama e gloria ad altri.
Modera Anna Rita Longo
Quella che Milly Barba e Debora Serra raccontano nel loro libro Geni nell'ombra (Codice Edizioni) è la storia di tutti coloro che, arrivati secondi, avrebbero dovuto essere primi. È la storia di donne e uomini che meritano di essere conosciuti per quello che hanno fatto e che, per una serie di eventi, si sono fatti invisibili. Grandi menti che hanno cambiato le sorti dell’uomo e che, per circostanze talvolta inspiegabili, sono cadute nell’oblio oppure sono rimaste a lungo nell’ombra, vedendosi “soffiare” idee geniali e scoperte che hanno garantito fama e gloria ad altri.
Con Luca Bonfanti
Modera Barbara Paknazar (Il Bo Live)
Si parla tanto di "plasticità cerebrale", ma cos'è davvero? E riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello? Nel suo libro Il neurone giovane (Edizioni Dedalo) Bonfanti ci illustra come la ricerca stia facendo passi da gigante, tra intrighi e nuove scoperte rivoluzionarie. Con l'aumento della longevità, infatti, cresce l'ambizione delle neuroscienze: riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello o addirittura a trovare "neuroni di ricambio"? Bonfanti ci porta al cuore del più grosso enigma scientifico dei nostri tempi, tra intrighi e scoperte rivoluzionarie.
Modera Barbara Paknazar (Il Bo Live)
Si parla tanto di "plasticità cerebrale", ma cos'è davvero? E riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello? Nel suo libro Il neurone giovane (Edizioni Dedalo) Bonfanti ci illustra come la ricerca stia facendo passi da gigante, tra intrighi e nuove scoperte rivoluzionarie. Con l'aumento della longevità, infatti, cresce l'ambizione delle neuroscienze: riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello o addirittura a trovare "neuroni di ricambio"? Bonfanti ci porta al cuore del più grosso enigma scientifico dei nostri tempi, tra intrighi e scoperte rivoluzionarie.
Con Giuseppe Mussardo, Gaspare Polizzi
Modera Ruggero Rollini
«Entrambi avevano viaggiato in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto: nei loro viaggi avevano seguito il ritmo delle onde, la tempesta dei venti, si erano inebriati uno della vastità dei paesaggi immensi, l’altro di oscuri gironi infernali. Si erano interessati di scacchi e di angeli, di peccatori e di briganti, di santi e di assassini, di strabilianti miracoli e di grandi nefandezze, così come di astrolabi e di bussole, di geografia e di cosmogonia». Dante Alighieri e Marco Polo: due facce di un’unica medaglia, quella dell’Italia del Trecento, raccontata da Mussardo e Polizzi nel loro libro Tra cielo e terra (Edizioni Dedalo) che non finirà mai di stupirci per la sua dannata ricchezza.
Modera Ruggero Rollini
«Entrambi avevano viaggiato in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto: nei loro viaggi avevano seguito il ritmo delle onde, la tempesta dei venti, si erano inebriati uno della vastità dei paesaggi immensi, l’altro di oscuri gironi infernali. Si erano interessati di scacchi e di angeli, di peccatori e di briganti, di santi e di assassini, di strabilianti miracoli e di grandi nefandezze, così come di astrolabi e di bussole, di geografia e di cosmogonia». Dante Alighieri e Marco Polo: due facce di un’unica medaglia, quella dell’Italia del Trecento, raccontata da Mussardo e Polizzi nel loro libro Tra cielo e terra (Edizioni Dedalo) che non finirà mai di stupirci per la sua dannata ricchezza.
Con Gadi Luzzatto Voghera, Raiz (interviene in collegamento), un rappresentante di Rete G2- Seconde generazioni
Modera: Daniela Ovadia
Essere stranieri o minoranza in tempi di guerra e di pandemia, oppure nel bel mezzo di una crisi economica, è una condizione che porta facilmente a essere bersaglio di violenze o di marginalizzazione. Anche in tempi di "pace", però, la condizione meticcia, l'appartenza a due mondi culturali, costituisce una situazione di incertezza a livello individuale e di scarsa accettazione a livello collettivo. Ne parleremo con Gadi Luzzatto Voghera, storico e direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea, che racconterà anche la storia di Padova e del suo ghetto durante le grandi pandemie, con Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, cantante leader degli Almamegretta, attore e autore di una serie di racconti sulle identità incerte e con un rappresentante di Rete G2 - Seconde generazioni, l'associazione che raggruppa i nuovi italiani.
Modera: Daniela Ovadia
Essere stranieri o minoranza in tempi di guerra e di pandemia, oppure nel bel mezzo di una crisi economica, è una condizione che porta facilmente a essere bersaglio di violenze o di marginalizzazione. Anche in tempi di "pace", però, la condizione meticcia, l'appartenza a due mondi culturali, costituisce una situazione di incertezza a livello individuale e di scarsa accettazione a livello collettivo. Ne parleremo con Gadi Luzzatto Voghera, storico e direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea, che racconterà anche la storia di Padova e del suo ghetto durante le grandi pandemie, con Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, cantante leader degli Almamegretta, attore e autore di una serie di racconti sulle identità incerte e con un rappresentante di Rete G2 - Seconde generazioni, l'associazione che raggruppa i nuovi italiani.
Con Francesca Demichelis, Pier Paolo Di Fiore, Flavio Ceravolo
Modera Daniela Ovadia
In collaborazione con Fondazione AIRC
Per ottenere risultati tangibili nella scienza è necessario saper osare e investire in ricerche che non garantiscono immediati ritorni pratici ma che possono, in futuro, essere il punto di partenza per risolvere rapidamente un nuovo problema. È quanto è accaduto nella pandemia: la disponibilità, apparentemente così rapida, di vaccini contro Covid-19 sembra smentire il fatto che per la messa a punto di una cura o di un vaccino servono moltissimi anni. Si tratta invece di una distorsione dovuta alla scarsa conoscenza della ricerca di base che ha preceduto la pandemia (e che è stata condotta senza che vi fosse, apparentemente, alcuna urgenza) e anche alla difficoltà di comunicarla. Questo incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con i suo ricercatori, da sempre impegnati sul fronte della lotta contro i tumori, le cui conquiste sembrano sempre troppo lente rispetto all'avanzare della malattia.
Modera Daniela Ovadia
In collaborazione con Fondazione AIRC
Per ottenere risultati tangibili nella scienza è necessario saper osare e investire in ricerche che non garantiscono immediati ritorni pratici ma che possono, in futuro, essere il punto di partenza per risolvere rapidamente un nuovo problema. È quanto è accaduto nella pandemia: la disponibilità, apparentemente così rapida, di vaccini contro Covid-19 sembra smentire il fatto che per la messa a punto di una cura o di un vaccino servono moltissimi anni. Si tratta invece di una distorsione dovuta alla scarsa conoscenza della ricerca di base che ha preceduto la pandemia (e che è stata condotta senza che vi fosse, apparentemente, alcuna urgenza) e anche alla difficoltà di comunicarla. Questo incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con i suo ricercatori, da sempre impegnati sul fronte della lotta contro i tumori, le cui conquiste sembrano sempre troppo lente rispetto all'avanzare della malattia.
Con Massimo Pigliucci
Lo Stoicismo è una filosofia greco-romana che negli ultimi anni ha visto un rinnovato interesse perché alcuni dei suoi concetti fondamentali sono stati adottati e sviluppati dalla moderna scienza cognitivo-comportamentale. Ma lo Stoicismo può insegnarci qualcosa di utile sulla natura dell’incertezza? Come si sarebbe comportato uno Stoico antico durante una pandemia come quella da Covid? Questa relazione utilizzerà appunto l’esempio delle pandemie e simili fenomeni bio-sociologici per illustrare come la filosofia pratica può essere utile nella vita, sia in condizioni ordinarie che straordinarie.
Lo Stoicismo è una filosofia greco-romana che negli ultimi anni ha visto un rinnovato interesse perché alcuni dei suoi concetti fondamentali sono stati adottati e sviluppati dalla moderna scienza cognitivo-comportamentale. Ma lo Stoicismo può insegnarci qualcosa di utile sulla natura dell’incertezza? Come si sarebbe comportato uno Stoico antico durante una pandemia come quella da Covid? Questa relazione utilizzerà appunto l’esempio delle pandemie e simili fenomeni bio-sociologici per illustrare come la filosofia pratica può essere utile nella vita, sia in condizioni ordinarie che straordinarie.
Con Gerd Gigerenzer
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Anne Marthe Van Der Bles
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Paul Bloom
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Agnese Collino
Modera: Radio CICAP
Era il 30 dicembre 1911 quando il Corriere della Sera riportò per la prima volta un trafiletto su un «morbo misterioso»: la poliomielite. Una malattia dai molti paradossi, che era sempre esistita ma non aveva mai provocato epidemie prima di allora, sembrava stranamente preferire chi viveva in condizioni igieniche migliori e, pur non essendo l'infezione più frequente o mortale dei suoi tempi, rappresentò la più grande paura degli americani dopo la bomba atomica. La polio divenne il grande nemico da sconfiggere, grazie alla combinazione (fino a quel momento inedita) di un'importante spinta politica, di un'enorme attenzione mediatica e del forte impatto emotivo dei danni, talvolta gravissimi, di questa malattia. Agnese Collino presenta il suo libro La malattia da 10 centesimi (Codice Edizioni) e ripercorre le tappe di questa storia - dalla rivoluzione nella beneficenza agli scienziati superstar, dalla corsa al vaccino alla nascita dei reparti di terapia intensiva - per mostrare come la lotta alla polio abbia generato innovazioni che ancora oggi fanno parte della nostra vita. A cavallo tra passato e presente, «la polio è stata una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, anche se oggi non ce lo ricordiamo più».
Modera: Radio CICAP
Era il 30 dicembre 1911 quando il Corriere della Sera riportò per la prima volta un trafiletto su un «morbo misterioso»: la poliomielite. Una malattia dai molti paradossi, che era sempre esistita ma non aveva mai provocato epidemie prima di allora, sembrava stranamente preferire chi viveva in condizioni igieniche migliori e, pur non essendo l'infezione più frequente o mortale dei suoi tempi, rappresentò la più grande paura degli americani dopo la bomba atomica. La polio divenne il grande nemico da sconfiggere, grazie alla combinazione (fino a quel momento inedita) di un'importante spinta politica, di un'enorme attenzione mediatica e del forte impatto emotivo dei danni, talvolta gravissimi, di questa malattia. Agnese Collino presenta il suo libro La malattia da 10 centesimi (Codice Edizioni) e ripercorre le tappe di questa storia - dalla rivoluzione nella beneficenza agli scienziati superstar, dalla corsa al vaccino alla nascita dei reparti di terapia intensiva - per mostrare come la lotta alla polio abbia generato innovazioni che ancora oggi fanno parte della nostra vita. A cavallo tra passato e presente, «la polio è stata una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, anche se oggi non ce lo ricordiamo più».
Con Paolo Attivissimo
Modera Radio CICAP
Gli aspetti poco conosciuti e gli imprevisti dell'esplorazione spaziale: disastri sfiorati e taciuti, scherzi e figuracce degli astronauti, effetti inaspettati della vita in assenza di peso, raccontati attingendo alla documentazione audiovisiva e tecnica originale e alle testimonianze dirette dei protagonisti. Un viaggio dietro le quinte di una sfida umana affascinante.
Modera Radio CICAP
Gli aspetti poco conosciuti e gli imprevisti dell'esplorazione spaziale: disastri sfiorati e taciuti, scherzi e figuracce degli astronauti, effetti inaspettati della vita in assenza di peso, raccontati attingendo alla documentazione audiovisiva e tecnica originale e alle testimonianze dirette dei protagonisti. Un viaggio dietro le quinte di una sfida umana affascinante.
Con Fabiana Zollo
modera Radio CICAP
"Con i big data vengono grandi responsabilità": questo slogan, stampato alcuni anni fa su magliette e adesivi prodotti dalla Società americana di statistica, vuole ricordare che avere a disposizione grandi quantità di dati è il sogno dei ricercatori, ma non è la soluzione facile per risolvere le incertezze della scienza: capita, infatti, che proprio la disponibilità di data set apparentemente infiniti aumenti in modo inappropriato la convinzione degli scienziati nella validità del risultato ottenuto. Ecco perché gli esperti di statistica hanno creato una campagna di consapevolezza tra coloro che con i big data lavorano per fare buona scienza, una consapevolezza che deve arrivare fino al pubblico dei cittadini comuni, che di big data nella scienza continuano a sentir parlare.
modera Radio CICAP
"Con i big data vengono grandi responsabilità": questo slogan, stampato alcuni anni fa su magliette e adesivi prodotti dalla Società americana di statistica, vuole ricordare che avere a disposizione grandi quantità di dati è il sogno dei ricercatori, ma non è la soluzione facile per risolvere le incertezze della scienza: capita, infatti, che proprio la disponibilità di data set apparentemente infiniti aumenti in modo inappropriato la convinzione degli scienziati nella validità del risultato ottenuto. Ecco perché gli esperti di statistica hanno creato una campagna di consapevolezza tra coloro che con i big data lavorano per fare buona scienza, una consapevolezza che deve arrivare fino al pubblico dei cittadini comuni, che di big data nella scienza continuano a sentir parlare.
Con Salvo Di Grazia
Modera Radio CICAP
A negare l'esistenza o la pericolosità del Covid-19 non sono solo irriducibili no-vax e piccole frange di negazionisti a oltranza. Ci si mettono anche i politici, da Trump a Bolsonaro, alcuni medici e scienziati e, purtroppo, i media non aiutano a chiarire come stanno davvero le cose. Sottovalutare il Covid-19, considerarlo solo un'influenza, sminuirne le conseguenze, rifiutare l’uso delle mascherine, sono comportamenti che possono costare (e sono costati) la vita a centinaia di migliaia di persone. Come ci si può difendere da queste persone e dalle idee tossiche di cui si fanno promotori?
Modera Radio CICAP
A negare l'esistenza o la pericolosità del Covid-19 non sono solo irriducibili no-vax e piccole frange di negazionisti a oltranza. Ci si mettono anche i politici, da Trump a Bolsonaro, alcuni medici e scienziati e, purtroppo, i media non aiutano a chiarire come stanno davvero le cose. Sottovalutare il Covid-19, considerarlo solo un'influenza, sminuirne le conseguenze, rifiutare l’uso delle mascherine, sono comportamenti che possono costare (e sono costati) la vita a centinaia di migliaia di persone. Come ci si può difendere da queste persone e dalle idee tossiche di cui si fanno promotori?
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Moderano Andrea Ferrero e Elisa Tealdi
Il CICAP si pone l'obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico e di fornire strumenti per valutare se affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente dimostrate da prove fattuali. In che modo opera il CICAP? Come si può collaborare? A chi rivolgersi? In un incontro aperto a tutti, presenteremo le nostre attività e offriremo l'opportunità di fare domande dirette ai responsabili dei gruppi che le gestiscono e ai soci attivi che portano avanti ogni giorno le iniziative del CICAP. Potrete chiedere che cosa può fare il CICAP per voi, ma soprattutto che cosa potete fare voi per il CICAP.
Il CICAP si pone l'obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico e di fornire strumenti per valutare se affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente dimostrate da prove fattuali. In che modo opera il CICAP? Come si può collaborare? A chi rivolgersi? In un incontro aperto a tutti, presenteremo le nostre attività e offriremo l'opportunità di fare domande dirette ai responsabili dei gruppi che le gestiscono e ai soci attivi che portano avanti ogni giorno le iniziative del CICAP. Potrete chiedere che cosa può fare il CICAP per voi, ma soprattutto che cosa potete fare voi per il CICAP.
Benvenuto di Massimo Polidoro
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Paolo Giordano
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Milly Barba e Debora Serra
Modera Anna Rita Longo
Quella che Milly Barba e Debora Serra raccontano nel loro libro Geni nell'ombra (Codice Edizioni) è la storia di tutti coloro che, arrivati secondi, avrebbero dovuto essere primi. È la storia di donne e uomini che meritano di essere conosciuti per quello che hanno fatto e che, per una serie di eventi, si sono fatti invisibili. Grandi menti che hanno cambiato le sorti dell’uomo e che, per circostanze talvolta inspiegabili, sono cadute nell’oblio oppure sono rimaste a lungo nell’ombra, vedendosi “soffiare” idee geniali e scoperte che hanno garantito fama e gloria ad altri.
Modera Anna Rita Longo
Quella che Milly Barba e Debora Serra raccontano nel loro libro Geni nell'ombra (Codice Edizioni) è la storia di tutti coloro che, arrivati secondi, avrebbero dovuto essere primi. È la storia di donne e uomini che meritano di essere conosciuti per quello che hanno fatto e che, per una serie di eventi, si sono fatti invisibili. Grandi menti che hanno cambiato le sorti dell’uomo e che, per circostanze talvolta inspiegabili, sono cadute nell’oblio oppure sono rimaste a lungo nell’ombra, vedendosi “soffiare” idee geniali e scoperte che hanno garantito fama e gloria ad altri.
Con Gerd Gigerenzer
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Fabiana Zollo (Ca’ Foscari), Elisa Palazzi (Università di Torino), Giulia Andrighetto (CNR)
Modera: Gianluca Dotti
Abbiamo imparato a conoscerli durante la pandemia: i modelli matematici sono strumenti di previsione che aiutano a calcolare che cosa accadrà nel futuro. Utilizzati in molti settori della scienza, dalla psicologia alla climatologia, dall'epidemiologia alla sociologia, i modelli sono diventati indispensabili per maneggiare fenomeni molto complessi o grandi quantità di dati. Ma quanto possiamo fidarci di loro, in particolare quando si tratta di usarli per prevedere il comportamento umano a livello individuale e collettivo? E come possiamo essere certi che siano costruiti in modo corretto e trasparente? Tre scienziate che utilizzano questi strumenti nel loro lavoro quotidiano ci racconteranno vizi e virtù di questo approccio alla risoluzione delle incertezze.
Modera: Gianluca Dotti
Abbiamo imparato a conoscerli durante la pandemia: i modelli matematici sono strumenti di previsione che aiutano a calcolare che cosa accadrà nel futuro. Utilizzati in molti settori della scienza, dalla psicologia alla climatologia, dall'epidemiologia alla sociologia, i modelli sono diventati indispensabili per maneggiare fenomeni molto complessi o grandi quantità di dati. Ma quanto possiamo fidarci di loro, in particolare quando si tratta di usarli per prevedere il comportamento umano a livello individuale e collettivo? E come possiamo essere certi che siano costruiti in modo corretto e trasparente? Tre scienziate che utilizzano questi strumenti nel loro lavoro quotidiano ci racconteranno vizi e virtù di questo approccio alla risoluzione delle incertezze.
Con Agnese Collino
Modera: Radio CICAP
Era il 30 dicembre 1911 quando il Corriere della Sera riportò per la prima volta un trafiletto su un «morbo misterioso»: la poliomielite. Una malattia dai molti paradossi, che era sempre esistita ma non aveva mai provocato epidemie prima di allora, sembrava stranamente preferire chi viveva in condizioni igieniche migliori e, pur non essendo l'infezione più frequente o mortale dei suoi tempi, rappresentò la più grande paura degli americani dopo la bomba atomica. La polio divenne il grande nemico da sconfiggere, grazie alla combinazione (fino a quel momento inedita) di un'importante spinta politica, di un'enorme attenzione mediatica e del forte impatto emotivo dei danni, talvolta gravissimi, di questa malattia. Agnese Collino presenta il suo libro La malattia da 10 centesimi (Codice Edizioni) e ripercorre le tappe di questa storia - dalla rivoluzione nella beneficenza agli scienziati superstar, dalla corsa al vaccino alla nascita dei reparti di terapia intensiva - per mostrare come la lotta alla polio abbia generato innovazioni che ancora oggi fanno parte della nostra vita. A cavallo tra passato e presente, «la polio è stata una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, anche se oggi non ce lo ricordiamo più».
Modera: Radio CICAP
Era il 30 dicembre 1911 quando il Corriere della Sera riportò per la prima volta un trafiletto su un «morbo misterioso»: la poliomielite. Una malattia dai molti paradossi, che era sempre esistita ma non aveva mai provocato epidemie prima di allora, sembrava stranamente preferire chi viveva in condizioni igieniche migliori e, pur non essendo l'infezione più frequente o mortale dei suoi tempi, rappresentò la più grande paura degli americani dopo la bomba atomica. La polio divenne il grande nemico da sconfiggere, grazie alla combinazione (fino a quel momento inedita) di un'importante spinta politica, di un'enorme attenzione mediatica e del forte impatto emotivo dei danni, talvolta gravissimi, di questa malattia. Agnese Collino presenta il suo libro La malattia da 10 centesimi (Codice Edizioni) e ripercorre le tappe di questa storia - dalla rivoluzione nella beneficenza agli scienziati superstar, dalla corsa al vaccino alla nascita dei reparti di terapia intensiva - per mostrare come la lotta alla polio abbia generato innovazioni che ancora oggi fanno parte della nostra vita. A cavallo tra passato e presente, «la polio è stata una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, anche se oggi non ce lo ricordiamo più».
Con Luca Bonfanti
Modera Barbara Paknazar (Il Bo Live)
Si parla tanto di "plasticità cerebrale", ma cos'è davvero? E riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello? Nel suo libro Il neurone giovane (Edizioni Dedalo) Bonfanti ci illustra come la ricerca stia facendo passi da gigante, tra intrighi e nuove scoperte rivoluzionarie. Con l'aumento della longevità, infatti, cresce l'ambizione delle neuroscienze: riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello o addirittura a trovare "neuroni di ricambio"? Bonfanti ci porta al cuore del più grosso enigma scientifico dei nostri tempi, tra intrighi e scoperte rivoluzionarie.
Modera Barbara Paknazar (Il Bo Live)
Si parla tanto di "plasticità cerebrale", ma cos'è davvero? E riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello? Nel suo libro Il neurone giovane (Edizioni Dedalo) Bonfanti ci illustra come la ricerca stia facendo passi da gigante, tra intrighi e nuove scoperte rivoluzionarie. Con l'aumento della longevità, infatti, cresce l'ambizione delle neuroscienze: riusciremo a mantenere giovane il nostro cervello o addirittura a trovare "neuroni di ricambio"? Bonfanti ci porta al cuore del più grosso enigma scientifico dei nostri tempi, tra intrighi e scoperte rivoluzionarie.
Con Gadi Luzzatto Voghera, Raiz (interviene in collegamento), un rappresentante di Rete G2- Seconde generazioni
Modera: Daniela Ovadia
Essere stranieri o minoranza in tempi di guerra e di pandemia, oppure nel bel mezzo di una crisi economica, è una condizione che porta facilmente a essere bersaglio di violenze o di marginalizzazione. Anche in tempi di "pace", però, la condizione meticcia, l'appartenza a due mondi culturali, costituisce una situazione di incertezza a livello individuale e di scarsa accettazione a livello collettivo. Ne parleremo con Gadi Luzzatto Voghera, storico e direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea, che racconterà anche la storia di Padova e del suo ghetto durante le grandi pandemie, con Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, cantante leader degli Almamegretta, attore e autore di una serie di racconti sulle identità incerte e con un rappresentante di Rete G2 - Seconde generazioni, l'associazione che raggruppa i nuovi italiani.
Modera: Daniela Ovadia
Essere stranieri o minoranza in tempi di guerra e di pandemia, oppure nel bel mezzo di una crisi economica, è una condizione che porta facilmente a essere bersaglio di violenze o di marginalizzazione. Anche in tempi di "pace", però, la condizione meticcia, l'appartenza a due mondi culturali, costituisce una situazione di incertezza a livello individuale e di scarsa accettazione a livello collettivo. Ne parleremo con Gadi Luzzatto Voghera, storico e direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea, che racconterà anche la storia di Padova e del suo ghetto durante le grandi pandemie, con Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, cantante leader degli Almamegretta, attore e autore di una serie di racconti sulle identità incerte e con un rappresentante di Rete G2 - Seconde generazioni, l'associazione che raggruppa i nuovi italiani.
Con Sergio Della Sala
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Paolo Attivissimo
Modera Radio CICAP
Gli aspetti poco conosciuti e gli imprevisti dell'esplorazione spaziale: disastri sfiorati e taciuti, scherzi e figuracce degli astronauti, effetti inaspettati della vita in assenza di peso, raccontati attingendo alla documentazione audiovisiva e tecnica originale e alle testimonianze dirette dei protagonisti. Un viaggio dietro le quinte di una sfida umana affascinante.
Modera Radio CICAP
Gli aspetti poco conosciuti e gli imprevisti dell'esplorazione spaziale: disastri sfiorati e taciuti, scherzi e figuracce degli astronauti, effetti inaspettati della vita in assenza di peso, raccontati attingendo alla documentazione audiovisiva e tecnica originale e alle testimonianze dirette dei protagonisti. Un viaggio dietro le quinte di una sfida umana affascinante.
Con Giorgio Paolucci, David Burigana, Giacomo Destro
Modera Donatella Barus
Si può usare la scienza come strumento di diplomazia, per appianare controversie, risolvere conflitti e far prosperare l'umanità? È esattamente quello che tenta di fare la diplomazia scientifica, una attività in grande crescita e sempre più importante, come ci racconteranno gli ospiti di questo incontro davvero speciale. Sentiremo parlare di acceleratori di particelle in cui israeliani ed iraniani lavorano fianco a fianco, di diplomazia del Covid-19 e di spartizione del potere nello spazio.
Modera Donatella Barus
Si può usare la scienza come strumento di diplomazia, per appianare controversie, risolvere conflitti e far prosperare l'umanità? È esattamente quello che tenta di fare la diplomazia scientifica, una attività in grande crescita e sempre più importante, come ci racconteranno gli ospiti di questo incontro davvero speciale. Sentiremo parlare di acceleratori di particelle in cui israeliani ed iraniani lavorano fianco a fianco, di diplomazia del Covid-19 e di spartizione del potere nello spazio.
Con Giuseppe Mussardo, Gaspare Polizzi
Modera Ruggero Rollini
«Entrambi avevano viaggiato in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto: nei loro viaggi avevano seguito il ritmo delle onde, la tempesta dei venti, si erano inebriati uno della vastità dei paesaggi immensi, l’altro di oscuri gironi infernali. Si erano interessati di scacchi e di angeli, di peccatori e di briganti, di santi e di assassini, di strabilianti miracoli e di grandi nefandezze, così come di astrolabi e di bussole, di geografia e di cosmogonia». Dante Alighieri e Marco Polo: due facce di un’unica medaglia, quella dell’Italia del Trecento, raccontata da Mussardo e Polizzi nel loro libro Tra cielo e terra (Edizioni Dedalo) che non finirà mai di stupirci per la sua dannata ricchezza.
Modera Ruggero Rollini
«Entrambi avevano viaggiato in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto: nei loro viaggi avevano seguito il ritmo delle onde, la tempesta dei venti, si erano inebriati uno della vastità dei paesaggi immensi, l’altro di oscuri gironi infernali. Si erano interessati di scacchi e di angeli, di peccatori e di briganti, di santi e di assassini, di strabilianti miracoli e di grandi nefandezze, così come di astrolabi e di bussole, di geografia e di cosmogonia». Dante Alighieri e Marco Polo: due facce di un’unica medaglia, quella dell’Italia del Trecento, raccontata da Mussardo e Polizzi nel loro libro Tra cielo e terra (Edizioni Dedalo) che non finirà mai di stupirci per la sua dannata ricchezza.
Con Anne Marthe Van Der Bles
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Francesca Demichelis, Pier Paolo Di Fiore, Flavio Ceravolo
Modera Daniela Ovadia
In collaborazione con Fondazione AIRC
Per ottenere risultati tangibili nella scienza è necessario saper osare e investire in ricerche che non garantiscono immediati ritorni pratici ma che possono, in futuro, essere il punto di partenza per risolvere rapidamente un nuovo problema. È quanto è accaduto nella pandemia: la disponibilità, apparentemente così rapida, di vaccini contro Covid-19 sembra smentire il fatto che per la messa a punto di una cura o di un vaccino servono moltissimi anni. Si tratta invece di una distorsione dovuta alla scarsa conoscenza della ricerca di base che ha preceduto la pandemia (e che è stata condotta senza che vi fosse, apparentemente, alcuna urgenza) e anche alla difficoltà di comunicarla. Questo incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con i suo ricercatori, da sempre impegnati sul fronte della lotta contro i tumori, le cui conquiste sembrano sempre troppo lente rispetto all'avanzare della malattia.
Modera Daniela Ovadia
In collaborazione con Fondazione AIRC
Per ottenere risultati tangibili nella scienza è necessario saper osare e investire in ricerche che non garantiscono immediati ritorni pratici ma che possono, in futuro, essere il punto di partenza per risolvere rapidamente un nuovo problema. È quanto è accaduto nella pandemia: la disponibilità, apparentemente così rapida, di vaccini contro Covid-19 sembra smentire il fatto che per la messa a punto di una cura o di un vaccino servono moltissimi anni. Si tratta invece di una distorsione dovuta alla scarsa conoscenza della ricerca di base che ha preceduto la pandemia (e che è stata condotta senza che vi fosse, apparentemente, alcuna urgenza) e anche alla difficoltà di comunicarla. Questo incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con i suo ricercatori, da sempre impegnati sul fronte della lotta contro i tumori, le cui conquiste sembrano sempre troppo lente rispetto all'avanzare della malattia.
Con Fabiana Zollo
modera Radio CICAP
"Con i big data vengono grandi responsabilità": questo slogan, stampato alcuni anni fa su magliette e adesivi prodotti dalla Società americana di statistica, vuole ricordare che avere a disposizione grandi quantità di dati è il sogno dei ricercatori, ma non è la soluzione facile per risolvere le incertezze della scienza: capita, infatti, che proprio la disponibilità di data set apparentemente infiniti aumenti in modo inappropriato la convinzione degli scienziati nella validità del risultato ottenuto. Ecco perché gli esperti di statistica hanno creato una campagna di consapevolezza tra coloro che con i big data lavorano per fare buona scienza, una consapevolezza che deve arrivare fino al pubblico dei cittadini comuni, che di big data nella scienza continuano a sentir parlare.
modera Radio CICAP
"Con i big data vengono grandi responsabilità": questo slogan, stampato alcuni anni fa su magliette e adesivi prodotti dalla Società americana di statistica, vuole ricordare che avere a disposizione grandi quantità di dati è il sogno dei ricercatori, ma non è la soluzione facile per risolvere le incertezze della scienza: capita, infatti, che proprio la disponibilità di data set apparentemente infiniti aumenti in modo inappropriato la convinzione degli scienziati nella validità del risultato ottenuto. Ecco perché gli esperti di statistica hanno creato una campagna di consapevolezza tra coloro che con i big data lavorano per fare buona scienza, una consapevolezza che deve arrivare fino al pubblico dei cittadini comuni, che di big data nella scienza continuano a sentir parlare.
Con Cristina Cattaneo
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Paul Bloom
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Salvo Di Grazia
Modera Radio CICAP
A negare l'esistenza o la pericolosità del Covid-19 non sono solo irriducibili no-vax e piccole frange di negazionisti a oltranza. Ci si mettono anche i politici, da Trump a Bolsonaro, alcuni medici e scienziati e, purtroppo, i media non aiutano a chiarire come stanno davvero le cose. Sottovalutare il Covid-19, considerarlo solo un'influenza, sminuirne le conseguenze, rifiutare l’uso delle mascherine, sono comportamenti che possono costare (e sono costati) la vita a centinaia di migliaia di persone. Come ci si può difendere da queste persone e dalle idee tossiche di cui si fanno promotori?
Modera Radio CICAP
A negare l'esistenza o la pericolosità del Covid-19 non sono solo irriducibili no-vax e piccole frange di negazionisti a oltranza. Ci si mettono anche i politici, da Trump a Bolsonaro, alcuni medici e scienziati e, purtroppo, i media non aiutano a chiarire come stanno davvero le cose. Sottovalutare il Covid-19, considerarlo solo un'influenza, sminuirne le conseguenze, rifiutare l’uso delle mascherine, sono comportamenti che possono costare (e sono costati) la vita a centinaia di migliaia di persone. Come ci si può difendere da queste persone e dalle idee tossiche di cui si fanno promotori?
Con Paolo Attivissimo, Michele Bellone, Alessio Vissani, Giovanni Zaccari (Lega Nerd) e con un intervento in video di Luca Perri (interviene in collegamento).
Conduce Francesco Lancia
Le due saghe fantascientifiche più appassionanti e seguite degli ultimi decenni hanno creato autentici universi paralleli e, ciascuna, ha uno sterminato seguito di fan fedeli e pronti a sostenere con passione il proprio mondo sci-fi di riferimento. Sul palco del CICAP Fest, guidati da Paolo Attivissimo (Team Star Trek) e Michele Bellone (Team Star Wars), la collaborazione degli amici di Lega Nerd e... qualche sorpresa, si confronteranno questi due mondi, tra differenze inconciliabili e sorprendenti punti in comune, con la "fantascientifica" conduzione di Francesco Lancia.
Conduce Francesco Lancia
Le due saghe fantascientifiche più appassionanti e seguite degli ultimi decenni hanno creato autentici universi paralleli e, ciascuna, ha uno sterminato seguito di fan fedeli e pronti a sostenere con passione il proprio mondo sci-fi di riferimento. Sul palco del CICAP Fest, guidati da Paolo Attivissimo (Team Star Trek) e Michele Bellone (Team Star Wars), la collaborazione degli amici di Lega Nerd e... qualche sorpresa, si confronteranno questi due mondi, tra differenze inconciliabili e sorprendenti punti in comune, con la "fantascientifica" conduzione di Francesco Lancia.
Con Massimo Pigliucci
Lo Stoicismo è una filosofia greco-romana che negli ultimi anni ha visto un rinnovato interesse perché alcuni dei suoi concetti fondamentali sono stati adottati e sviluppati dalla moderna scienza cognitivo-comportamentale. Ma lo Stoicismo può insegnarci qualcosa di utile sulla natura dell’incertezza? Come si sarebbe comportato uno Stoico antico durante una pandemia come quella da Covid? Questa relazione utilizzerà appunto l’esempio delle pandemie e simili fenomeni bio-sociologici per illustrare come la filosofia pratica può essere utile nella vita, sia in condizioni ordinarie che straordinarie.
Lo Stoicismo è una filosofia greco-romana che negli ultimi anni ha visto un rinnovato interesse perché alcuni dei suoi concetti fondamentali sono stati adottati e sviluppati dalla moderna scienza cognitivo-comportamentale. Ma lo Stoicismo può insegnarci qualcosa di utile sulla natura dell’incertezza? Come si sarebbe comportato uno Stoico antico durante una pandemia come quella da Covid? Questa relazione utilizzerà appunto l’esempio delle pandemie e simili fenomeni bio-sociologici per illustrare come la filosofia pratica può essere utile nella vita, sia in condizioni ordinarie che straordinarie.
Conferenza-spettacolo
Con TAXI1729
«Conosciamo tutti i fatti e abbiamo pronte tutte le soluzioni. Dobbiamo “solo” darci una mossa e cambiare» Greta Thunberg, La nostra casa è in fiamme (2019). Ma perché ci risulta così difficile cambiare? Cosa c’è dietro quel “solo”? I nostri istinti, le nostre emozioni, si sono sviluppati in un periodo in cui pochi adulti superavano i 30 anni, in cui i predatori potevano colpire in ogni momento. Da quando l’uomo ha iniziato a coltivare e a organizzarsi in società umane, quel repertorio istintivo ha perso il suo perfetto adattamento. Oggi, migliaia di anni dopo, con quello stesso repertorio di istinti ci troviamo ad affrontare sfide e dilemmi molto più complessi, come quello di pianificare uno sviluppo sostenibile globale. Nel corso dello spettacolo scopriremo in cosa consiste la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica e analizzeremo le ragioni che ci rendono così difficile intervenire. Siamo l’unico animale capace di programmare e modificare il proprio comportamento per ottenere benefici non immediati, ma nel farlo siamo appesantiti da meccanismi che ci accompagnano da migliaia di anni, conoscerli può aiutarci a scegliere meglio.
Con TAXI1729
«Conosciamo tutti i fatti e abbiamo pronte tutte le soluzioni. Dobbiamo “solo” darci una mossa e cambiare» Greta Thunberg, La nostra casa è in fiamme (2019). Ma perché ci risulta così difficile cambiare? Cosa c’è dietro quel “solo”? I nostri istinti, le nostre emozioni, si sono sviluppati in un periodo in cui pochi adulti superavano i 30 anni, in cui i predatori potevano colpire in ogni momento. Da quando l’uomo ha iniziato a coltivare e a organizzarsi in società umane, quel repertorio istintivo ha perso il suo perfetto adattamento. Oggi, migliaia di anni dopo, con quello stesso repertorio di istinti ci troviamo ad affrontare sfide e dilemmi molto più complessi, come quello di pianificare uno sviluppo sostenibile globale. Nel corso dello spettacolo scopriremo in cosa consiste la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica e analizzeremo le ragioni che ci rendono così difficile intervenire. Siamo l’unico animale capace di programmare e modificare il proprio comportamento per ottenere benefici non immediati, ma nel farlo siamo appesantiti da meccanismi che ci accompagnano da migliaia di anni, conoscerli può aiutarci a scegliere meglio.
settembre
Sab. 4
- Online
- AGORÀ | San Gaetano
- AUDITORIUM | San Gaetano
- Piazza Eremitani
- AULA NIEVO | Palazzo Bo
- AULA E | Palazzo Bo
- CORTILE NUOVO | Palazzo Bo
- Palazzo Santo Stefano
- SALA ROSSINI | Caffè Pedrocchi
- SCUDERIE | Palazzo Moroni
- EXPERIENCE
- Prog.Cronologico
ANIARA
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
Con Piero Angela in collegamento video "in diretta"
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Pif
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
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Emmanuel Letouzé dialoga con Fabio Turone
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
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Con Isaia Invernizzi, Andrea Capocci e Alessandro Gandolfi
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Gianrico Carofiglio
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
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Con Francesca Mazzoli, Francesco Cicconetti
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
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Spettacolo di improvvisazione
Con “I Bugiardini”: Francesco Lancia, Fabrizio Lobello e Fabio Pavan - Special guest: Davide Calabrese
Che cosa c’è di più incerto dell’improvvisazione? Ecco dunque, per una sera, Francesco Lancia, autore televisivo, comico e celebre voce di Radio DeeJay, Fabrizio Lobello, attore e co-fondatore del gruppo di improvvisazione teatrale “I Bugiardini”, con l’accompagnamento musicale di Fabio Pavan, e la partecipazione speciale di Davide Calabrese, attore, cantante e componente del gruppo musicale degli Oblivion, dimostreranno dal palcoscenico come è possibile costruire sul momento una storia dagli sviluppi imprevedibili e dalle infinite possibilità: il pubblico fornirà l’ispirazione, al resto penseranno loro, ma nessuno sa cosa accadrà. L’unica cosa certa è che ci faranno emozionare, ridere e, chissà, magari anche cantare.
Con “I Bugiardini”: Francesco Lancia, Fabrizio Lobello e Fabio Pavan - Special guest: Davide Calabrese
Che cosa c’è di più incerto dell’improvvisazione? Ecco dunque, per una sera, Francesco Lancia, autore televisivo, comico e celebre voce di Radio DeeJay, Fabrizio Lobello, attore e co-fondatore del gruppo di improvvisazione teatrale “I Bugiardini”, con l’accompagnamento musicale di Fabio Pavan, e la partecipazione speciale di Davide Calabrese, attore, cantante e componente del gruppo musicale degli Oblivion, dimostreranno dal palcoscenico come è possibile costruire sul momento una storia dagli sviluppi imprevedibili e dalle infinite possibilità: il pubblico fornirà l’ispirazione, al resto penseranno loro, ma nessuno sa cosa accadrà. L’unica cosa certa è che ci faranno emozionare, ridere e, chissà, magari anche cantare.
Anna Meldolesi dialoga con Andrea Crisanti
Ritoccare, cesellare, correggere il DNA lettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. Trasformerà la medicina, l'agricoltura, il mondo come lo conosciamo? La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l'editing genomico renderà possibile un'infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita. I problemi sollevati da "CRISPR", tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l'uomo creasse l'uomo?
Ritoccare, cesellare, correggere il DNA lettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. Trasformerà la medicina, l'agricoltura, il mondo come lo conosciamo? La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l'editing genomico renderà possibile un'infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita. I problemi sollevati da "CRISPR", tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l'uomo creasse l'uomo?
Con Maura Gancitano e Andrea Colamedici
In collaborazione con Audible
“Bisogna apprendere a navigare in un oceano d’incertezze attraverso arcipelaghi di certezza” ci suggerisce Edgar Morin immaginando una nuova forma di conoscenza in grado di porre le basi per l’educazione del futuro, individuale, culturale e sociale. Chi apprende l’arte di avere dubbi non può più smettere, perché dubitare crea dipendenza. Una dipendenza sana, che non ha nulla a che vedere con l’infelicità, ma anzi: il dubbio, l’incertezza, sono dei fari, le vere certezze verso l’atto di progredire. Dubitare è un’arte che si apprende con fatica, metodo e rispetto, ed è un esercizio che si rinnova quotidianamente.Farsi delle domande, avere un limite da superare, è ciò che fa sentire in movimento e veramente vivi. Il dubbio è l’anticamera della trasformazione: accogliere il dubbio come compagno di viaggio significa disporsi a essere completamente diversi da un istante all’altro. Se dubiti, se navighi nelle incertezze, sai di essere perennemente in pericolo. E lo accetti. E così apprendi, e ti trasformi.
In collaborazione con Audible
“Bisogna apprendere a navigare in un oceano d’incertezze attraverso arcipelaghi di certezza” ci suggerisce Edgar Morin immaginando una nuova forma di conoscenza in grado di porre le basi per l’educazione del futuro, individuale, culturale e sociale. Chi apprende l’arte di avere dubbi non può più smettere, perché dubitare crea dipendenza. Una dipendenza sana, che non ha nulla a che vedere con l’infelicità, ma anzi: il dubbio, l’incertezza, sono dei fari, le vere certezze verso l’atto di progredire. Dubitare è un’arte che si apprende con fatica, metodo e rispetto, ed è un esercizio che si rinnova quotidianamente.Farsi delle domande, avere un limite da superare, è ciò che fa sentire in movimento e veramente vivi. Il dubbio è l’anticamera della trasformazione: accogliere il dubbio come compagno di viaggio significa disporsi a essere completamente diversi da un istante all’altro. Se dubiti, se navighi nelle incertezze, sai di essere perennemente in pericolo. E lo accetti. E così apprendi, e ti trasformi.
Con Roberta Mazza (Manchester AC UK), Edoardo Siani (Cà Foscari), Francesca Tarocco (Venice International)
Modera: Daniela Ovadia
Nell'immaginario collettivo le religioni sono portatrici di certezze, ma i fenomeni religiosi assumono forme diverse a seconda delle culture in cui si sviluppano. Studiare il fenomeno religioso con un approccio scientifico è quanto fanno gli ospiti di questo incontro che racconteranno come, in culture diverse dalla nostra, dall'India alla Cina, la religione è anche portatrice di incertezze: un'opportunità per scoprire come gli studiosi cercano di fare luce su fenomeni che hanno un impatto importante sulla vita culturale e sociale di interi continenti.
Modera: Daniela Ovadia
Nell'immaginario collettivo le religioni sono portatrici di certezze, ma i fenomeni religiosi assumono forme diverse a seconda delle culture in cui si sviluppano. Studiare il fenomeno religioso con un approccio scientifico è quanto fanno gli ospiti di questo incontro che racconteranno come, in culture diverse dalla nostra, dall'India alla Cina, la religione è anche portatrice di incertezze: un'opportunità per scoprire come gli studiosi cercano di fare luce su fenomeni che hanno un impatto importante sulla vita culturale e sociale di interi continenti.
Con Shaul Bassi, Georg Umgiesser, Francesca Santoro, Rocco Coronato,
Modera: Ruggero Rollini
In collaborazione con la Laurea Magistrale in Environmental Humanities - Università Ca’ Foscari Venezia
Il mare è spesso, in letteratura, la metafora del rischio, dell'ambiente ostile che si porta via vite e aspettative. In collaborazione con il primo master italiano che affronta il cambiamento climatico con la lente delle discipline umanistiche, parleremo del ruolo del "continente liquido" nel cambiamento climatico. Un quiz letterario metterà alla prova le vostre conoscenze sul mare nella letteratura e gli scienziati che si occupano della salute di mari e oceani ci aiuteranno a capire perché è davvero necessario fare qualcosa per salvare il nostro pianeta e come possiamo raccontare il mare e gli oceani al grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell'urgenza.
Modera: Ruggero Rollini
In collaborazione con la Laurea Magistrale in Environmental Humanities - Università Ca’ Foscari Venezia
Il mare è spesso, in letteratura, la metafora del rischio, dell'ambiente ostile che si porta via vite e aspettative. In collaborazione con il primo master italiano che affronta il cambiamento climatico con la lente delle discipline umanistiche, parleremo del ruolo del "continente liquido" nel cambiamento climatico. Un quiz letterario metterà alla prova le vostre conoscenze sul mare nella letteratura e gli scienziati che si occupano della salute di mari e oceani ci aiuteranno a capire perché è davvero necessario fare qualcosa per salvare il nostro pianeta e come possiamo raccontare il mare e gli oceani al grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell'urgenza.
Con Raul Cremona
Modera Alex Rusconi
A chi non piacerebbe sorprendere gli amici con giochi di magia? Lasciatevi stuzzicare dai divertenti aneddoti e dalle stupefacenti magie di Raul Cremona e scoprirete che ingannare la mente è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Modera Alex Rusconi
A chi non piacerebbe sorprendere gli amici con giochi di magia? Lasciatevi stuzzicare dai divertenti aneddoti e dalle stupefacenti magie di Raul Cremona e scoprirete che ingannare la mente è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Con Emanuela Griglié, Guido Romeo
Modera Gianluca Dotti
Una nuova generazione di leader donne sta conquistando la scena internazionale. Il soffitto di vetro finalmente scricchiola, ma siamo sicuri di essere alle porte di un cambiamento epocale? A guardare bene, purtroppo, si scopre un secondo soffitto, più resiliente e invisibile: è quello dei dati che governano la nostra realtà e che sono sempre più cruciali nel determinare non solo come sono disegnate le nostre auto e le nostre città o chi assumere dopo un colloquio di lavoro, ma anche come funzionano molti farmaci salvavita o come si comportano i sistemi di intelligenza artificiale. Ecco perché le donne hanno il 75 per cento di probabilità in più di soffrire per gli effetti collaterali di un medicinale e il 17 per cento in più di morire in un incidente stradale. Il mondo, è vero, sta cambiando. Ma lentamente. Al ritmo attuale ci vorranno 280 anni per raggiungere la parità di genere nella computer science e 258 nella fisica, anche perché il sistema dell'informazione è ancora molto maschio-centrico: per esempio, otto notizie su dieci parlano di uomini. Nel loro libro Per soli uomini (Edizioni Codice) Emanuela Griglié e Guido Romeo ci accompagnano in un viaggio nel maschilismo dei dati e dimostrano che contrastarlo aiuterebbe a creare una società ― sorpresa ― migliore anche per gli uomini.
Modera Gianluca Dotti
Una nuova generazione di leader donne sta conquistando la scena internazionale. Il soffitto di vetro finalmente scricchiola, ma siamo sicuri di essere alle porte di un cambiamento epocale? A guardare bene, purtroppo, si scopre un secondo soffitto, più resiliente e invisibile: è quello dei dati che governano la nostra realtà e che sono sempre più cruciali nel determinare non solo come sono disegnate le nostre auto e le nostre città o chi assumere dopo un colloquio di lavoro, ma anche come funzionano molti farmaci salvavita o come si comportano i sistemi di intelligenza artificiale. Ecco perché le donne hanno il 75 per cento di probabilità in più di soffrire per gli effetti collaterali di un medicinale e il 17 per cento in più di morire in un incidente stradale. Il mondo, è vero, sta cambiando. Ma lentamente. Al ritmo attuale ci vorranno 280 anni per raggiungere la parità di genere nella computer science e 258 nella fisica, anche perché il sistema dell'informazione è ancora molto maschio-centrico: per esempio, otto notizie su dieci parlano di uomini. Nel loro libro Per soli uomini (Edizioni Codice) Emanuela Griglié e Guido Romeo ci accompagnano in un viaggio nel maschilismo dei dati e dimostrano che contrastarlo aiuterebbe a creare una società ― sorpresa ― migliore anche per gli uomini.
Con Daniela Ovadia e Fabio Turone
A cosa serve parlare di "scienza senza maiuscola", e perché farlo proprio ora? Per Daniela Ovadia e Fabio Turone, giornalisti scientifici esperti di etica della ricerca e autori di Scienza senza maiuscola (Edizioni Codice), è il momento giusto, perché negli ultimi anni la produzione scientifica e la competizione per i fondi sono aumentate a dismisura, mentre i meccanismi di controllo interni al sistema hanno mostrato la corda. Il libro è costruito attorno ai principi che ispirano le buone prassi scientifiche: onestà, valore, affidabilità, giustizia, principio di beneficenza, rispetto, fair play, confronto tra pari, lealtà, decoro professionale, trasparenza, obbedienza alla legge, confidenzialità. Un libro ricco di storie che esplora una disciplina, quella dell'etica della ricerca scientifica, attraverso la cronaca di "uomini (e donne) che sbagliano" più che attraverso la teoria. Ne emerge un ritratto della scienza come opera essenziale ma intrinsecamente umana e, come tale, soggetta a tutti gli errori e a tutte le distorsioni di ogni umana attività, bisognosa di strumenti di autocontrollo più efficaci e di un'attenta vigilanza esterna, per fare al meglio possibile l'interesse dei cittadini e della democrazia. E in fin dei conti della scienza stessa.
A cosa serve parlare di "scienza senza maiuscola", e perché farlo proprio ora? Per Daniela Ovadia e Fabio Turone, giornalisti scientifici esperti di etica della ricerca e autori di Scienza senza maiuscola (Edizioni Codice), è il momento giusto, perché negli ultimi anni la produzione scientifica e la competizione per i fondi sono aumentate a dismisura, mentre i meccanismi di controllo interni al sistema hanno mostrato la corda. Il libro è costruito attorno ai principi che ispirano le buone prassi scientifiche: onestà, valore, affidabilità, giustizia, principio di beneficenza, rispetto, fair play, confronto tra pari, lealtà, decoro professionale, trasparenza, obbedienza alla legge, confidenzialità. Un libro ricco di storie che esplora una disciplina, quella dell'etica della ricerca scientifica, attraverso la cronaca di "uomini (e donne) che sbagliano" più che attraverso la teoria. Ne emerge un ritratto della scienza come opera essenziale ma intrinsecamente umana e, come tale, soggetta a tutti gli errori e a tutte le distorsioni di ogni umana attività, bisognosa di strumenti di autocontrollo più efficaci e di un'attenta vigilanza esterna, per fare al meglio possibile l'interesse dei cittadini e della democrazia. E in fin dei conti della scienza stessa.
Con Elena Dogliotti
Modera Elisabetta Bernardi
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
Quanto e come il cibo possa influire sulla nostra salute, pur essendo uno dei temi più attuali, genera ancora molta confusione. La scienza però ha accertato che non esiste un solo tipo di alimentazione sana e soprattutto non esiste un'unica dieta che vada bene per tutti e a tutte le età. Che fare allora? Come orientarsi per salvaguardare la salute, godersi i piaceri della tavola e cercare di prevenire le malattie? Nel suo libro Una dieta per ogni età, Elena Dogliotti, supervisore scientifico della prestigiosa Fondazione Umberto Veronesi, spiega in modo semplice e accessibile come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici applicabili alla quotidianità per l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, la gravidanza, la menopausa e l'«andropausa», la terza età. Sulla base delle più recenti ricerche, suggerisce preziose indicazioni per cambiare in meglio il nostro stile alimentare ed evitare alcuni degli errori più diffusi.
Modera Elisabetta Bernardi
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
Quanto e come il cibo possa influire sulla nostra salute, pur essendo uno dei temi più attuali, genera ancora molta confusione. La scienza però ha accertato che non esiste un solo tipo di alimentazione sana e soprattutto non esiste un'unica dieta che vada bene per tutti e a tutte le età. Che fare allora? Come orientarsi per salvaguardare la salute, godersi i piaceri della tavola e cercare di prevenire le malattie? Nel suo libro Una dieta per ogni età, Elena Dogliotti, supervisore scientifico della prestigiosa Fondazione Umberto Veronesi, spiega in modo semplice e accessibile come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici applicabili alla quotidianità per l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, la gravidanza, la menopausa e l'«andropausa», la terza età. Sulla base delle più recenti ricerche, suggerisce preziose indicazioni per cambiare in meglio il nostro stile alimentare ed evitare alcuni degli errori più diffusi.
Con Graziano Ciocca
Modera Marco Ferrari
Gli elefanti vanno a morire nei cimiteri. Falso. Spegni la luce o entrano le zanzare. Errato. Lo struzzo ha nascosto la testa sotto la sabbia. Sbagliato. Non importa quale sia l’animale, state pur sicuri che esiste una falsa credenza che lo riguarda. Per fortuna, la scienza e l’osservazione della natura ci vengono incontro e ci aiutano a svelare la verità nascosta dietro le bufale e a guardare con stupore e rispetto gli animali che ci circondano. Il divulgatore Graziano Ciocca raccoglie e sfata le panzane più diffuse, a volte anche per colpa di cartoni animati o fumetti, in un libro esilarante, Bufale bestiali (DeAgostini), che ci racconta tutto su puzze, veleni e morti raccapriccianti che popolano il mondo degli animali. Una chiave d’accesso originale per far scoprire ai ragazzi come vanno davvero le cose in natura, dal funzionamento dell’olfatto alle tecniche di difesa, alle strategie di adattamento all’ambiente.
Modera Marco Ferrari
Gli elefanti vanno a morire nei cimiteri. Falso. Spegni la luce o entrano le zanzare. Errato. Lo struzzo ha nascosto la testa sotto la sabbia. Sbagliato. Non importa quale sia l’animale, state pur sicuri che esiste una falsa credenza che lo riguarda. Per fortuna, la scienza e l’osservazione della natura ci vengono incontro e ci aiutano a svelare la verità nascosta dietro le bufale e a guardare con stupore e rispetto gli animali che ci circondano. Il divulgatore Graziano Ciocca raccoglie e sfata le panzane più diffuse, a volte anche per colpa di cartoni animati o fumetti, in un libro esilarante, Bufale bestiali (DeAgostini), che ci racconta tutto su puzze, veleni e morti raccapriccianti che popolano il mondo degli animali. Una chiave d’accesso originale per far scoprire ai ragazzi come vanno davvero le cose in natura, dal funzionamento dell’olfatto alle tecniche di difesa, alle strategie di adattamento all’ambiente.
Con Valentina Petrini
Modera Ruggero Rollini
Virus e malattie, vaccini, riscaldamento globale ed emergenza climatica, 5G e campi elettromagnetici, economia e immigrazione, i grandi temi del nostro tempo sono accompagnati da un profluvio di informazioni non sostenute da dati né da una vera ricerca scientifica. Fake news e tesi complottiste sono sempre esistite, eppure non sono mai state così pericolose: la forza che hanno i dispositivi elettronici di amplificarle sembra del tutto incontrollabile. Sempre più persone si informano tramite i social e le piattaforme online, e a risultare minata è la credibilità dei media tradizionali. L'ondata di sfiducia che ha investito istituzioni, partiti e politici ha colpito anche il sistema dell'informazione e questa perdita di autorevolezza è terreno fertile per la diffusione di bufale di ogni tipo, come questo libro ben documenta. Valentina Petrini, giornalista d'inchiesta e autrice di Non chiamatele fake news (Chiarelettere), racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro Spillover che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione.
Modera Ruggero Rollini
Virus e malattie, vaccini, riscaldamento globale ed emergenza climatica, 5G e campi elettromagnetici, economia e immigrazione, i grandi temi del nostro tempo sono accompagnati da un profluvio di informazioni non sostenute da dati né da una vera ricerca scientifica. Fake news e tesi complottiste sono sempre esistite, eppure non sono mai state così pericolose: la forza che hanno i dispositivi elettronici di amplificarle sembra del tutto incontrollabile. Sempre più persone si informano tramite i social e le piattaforme online, e a risultare minata è la credibilità dei media tradizionali. L'ondata di sfiducia che ha investito istituzioni, partiti e politici ha colpito anche il sistema dell'informazione e questa perdita di autorevolezza è terreno fertile per la diffusione di bufale di ogni tipo, come questo libro ben documenta. Valentina Petrini, giornalista d'inchiesta e autrice di Non chiamatele fake news (Chiarelettere), racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro Spillover che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione.
Con Silvio Garattini
Modera Salvo Di Grazia
Dopo un anno e mezzo di pandemia qual è la situazione attuale? Come siamo arrivati qui, quali le strade giuste intraprese e quali quelle sbagliate? E, soprattutto, che cosa possiamo aspettarci adesso? Incontro con il grande farmacologo, paladino della medicina, della ricerca scientifica e della sanità pubblica in Italia e a livello internazionale.
Modera Salvo Di Grazia
Dopo un anno e mezzo di pandemia qual è la situazione attuale? Come siamo arrivati qui, quali le strade giuste intraprese e quali quelle sbagliate? E, soprattutto, che cosa possiamo aspettarci adesso? Incontro con il grande farmacologo, paladino della medicina, della ricerca scientifica e della sanità pubblica in Italia e a livello internazionale.
Daniela Ovadia dialoga con Sergio Della Sala e Lorenzo Montali
In questa discussione a tre vogliamo condividere alcune riflessioni sul tema della gestione dell’incertezza a partire dalle nostre diverse competenze professionali nell’ambito della psicologia e delle neuroscienze cognitive e della nostra esperienza nel CICAP. Tre saranno le principali questioni che affronteremo: 1. Quale ruolo va riconosciuto ai bias cognitivi nel processo di elaborazione di dati incerti? 2. In che modo il nostro sistema di relazioni sociali e la nostra cultura influenzano la nostra gestione dell’incertezza? 3. Quali sono le risorse, individuali e gruppali, grazie alle quali riusciamo ad affrontare efficacemente l’incertezza? La riflessione su questi argomenti costituirà anche lo spunto per interrogarci sulle modalità comunicative più adeguate da utilizzare quando, per esempio nella nostra attività per il CICAP, discutiamo con altre persone su temi che implicano una dimensione di incertezza.
In questa discussione a tre vogliamo condividere alcune riflessioni sul tema della gestione dell’incertezza a partire dalle nostre diverse competenze professionali nell’ambito della psicologia e delle neuroscienze cognitive e della nostra esperienza nel CICAP. Tre saranno le principali questioni che affronteremo: 1. Quale ruolo va riconosciuto ai bias cognitivi nel processo di elaborazione di dati incerti? 2. In che modo il nostro sistema di relazioni sociali e la nostra cultura influenzano la nostra gestione dell’incertezza? 3. Quali sono le risorse, individuali e gruppali, grazie alle quali riusciamo ad affrontare efficacemente l’incertezza? La riflessione su questi argomenti costituirà anche lo spunto per interrogarci sulle modalità comunicative più adeguate da utilizzare quando, per esempio nella nostra attività per il CICAP, discutiamo con altre persone su temi che implicano una dimensione di incertezza.
Con Stefano Marcellini
Non è vero che le pseudoscienze si contrappongano sempre alla scienza ufficiale. Alcune cercano di mimetizzarsi imitandone il linguaggio. Capita alla meccanica quantistica, la teoria che spiega il comportamento delle particelle elementari. È facile imbattersi in pratiche mediche o psicologiche che non hanno nulla a che fare con essa ma si definiscono «quantistiche». Di solito si tratta di ciarlatani, in cerca di persone in difficoltà disposte a rivolgersi, dietro lauto compenso, a sedicenti specialisti. Un fenomeno in crescita.
Non è vero che le pseudoscienze si contrappongano sempre alla scienza ufficiale. Alcune cercano di mimetizzarsi imitandone il linguaggio. Capita alla meccanica quantistica, la teoria che spiega il comportamento delle particelle elementari. È facile imbattersi in pratiche mediche o psicologiche che non hanno nulla a che fare con essa ma si definiscono «quantistiche». Di solito si tratta di ciarlatani, in cerca di persone in difficoltà disposte a rivolgersi, dietro lauto compenso, a sedicenti specialisti. Un fenomeno in crescita.
Con Telmo Pievani, NIco Pitrelli e i giornalisti del Bo Live
Modera Elisabetta Tola
Intervengono: Sofia Belardinelli, Federica D'Auria, Daniele Mont D'Arpizio, Barbara Paknazar, Monica Panetto, Francesco Suman
In collaborazione con IlBo Live
Un incontro a più voci, dove partendo da alcune domande e provocazioni sul metodo e i processi della scienza poste in video da Telmo Pievani e altri scienziati ragioneremo e discuteremo assieme agli ospiti e al pubblico del CicapFest, a Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live, alle giornaliste e giornalisti della redazione, a Nico Pitrelli saggista e comunicatore scientifico, sulle diverse declinazioni dell’incertezza. Ci soffermeremo sui linguaggi e i modi per affrontarla, definirla, gestirla nel contesto scientifico-culturale e comunicativo dei nostri giorni ma con uno sguardo puntato al futuro. Il confronto sarà nutrito in più punti dai testi di Pietro, che indicano vie e propongono riflessioni mai scontate e sempre utili a cercare una chiave di lettura sul ruolo e l’impatto della scienza sulla nostra vita.
Modera Elisabetta Tola
Intervengono: Sofia Belardinelli, Federica D'Auria, Daniele Mont D'Arpizio, Barbara Paknazar, Monica Panetto, Francesco Suman
In collaborazione con IlBo Live
Un incontro a più voci, dove partendo da alcune domande e provocazioni sul metodo e i processi della scienza poste in video da Telmo Pievani e altri scienziati ragioneremo e discuteremo assieme agli ospiti e al pubblico del CicapFest, a Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live, alle giornaliste e giornalisti della redazione, a Nico Pitrelli saggista e comunicatore scientifico, sulle diverse declinazioni dell’incertezza. Ci soffermeremo sui linguaggi e i modi per affrontarla, definirla, gestirla nel contesto scientifico-culturale e comunicativo dei nostri giorni ma con uno sguardo puntato al futuro. Il confronto sarà nutrito in più punti dai testi di Pietro, che indicano vie e propongono riflessioni mai scontate e sempre utili a cercare una chiave di lettura sul ruolo e l’impatto della scienza sulla nostra vita.
Dominique Brossard dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Regina Nuzzo dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
Intervento in inglese
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Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
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Francesca Dominici dialoga con Daniela Ovadia
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Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
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Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Rob Brotherton dialoga con Massimo Polidoro
Streaming in sala
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
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Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Guido Barbujani dialoga con Roberta Villa
Le razze non esistono: sono un costrutto culturale e non una realtà biologica. Questo dicono i genetisti come Guido Barbujani, che su questo tema ha scritto numerosi libri. Come è possibile, allora, che la "razza" sia ancora un parametro utilizzato nella ricerca scientifica e, in particolare, in quella biomedica e in quella sociologica? Farmaci per afro-americani, test cognitivi e genetici riservati a specifici gruppi umani sono una realtà quotidiana: possiamo davvero fare a meno della razza nella scienza e, nel caso, come facciamo a convincere gli scienziati?
Le razze non esistono: sono un costrutto culturale e non una realtà biologica. Questo dicono i genetisti come Guido Barbujani, che su questo tema ha scritto numerosi libri. Come è possibile, allora, che la "razza" sia ancora un parametro utilizzato nella ricerca scientifica e, in particolare, in quella biomedica e in quella sociologica? Farmaci per afro-americani, test cognitivi e genetici riservati a specifici gruppi umani sono una realtà quotidiana: possiamo davvero fare a meno della razza nella scienza e, nel caso, come facciamo a convincere gli scienziati?
Elisa Palazzi dialoga con Rudi Bressa
Il cambiamento climatico è uno dei settori della scienza in cui vi sono le maggiori incertezze, non tanto sulla natura del fenomeno (ormai attribuito con certezza all'azione dell'uomo sul Pianeta) quanto alla tipologia di azioni che dobbiamo intraprendere per fare marcia indietro e, soprattutto, alle tempistiche. Elisa Palazzi, climatologa, cercherà di fare il punto, insieme al giornalista ambientale Rudi Bressa, su quelle che sono le conoscenze in materia e sugli ambiti che sono ancora oggetto di discussione.
Il cambiamento climatico è uno dei settori della scienza in cui vi sono le maggiori incertezze, non tanto sulla natura del fenomeno (ormai attribuito con certezza all'azione dell'uomo sul Pianeta) quanto alla tipologia di azioni che dobbiamo intraprendere per fare marcia indietro e, soprattutto, alle tempistiche. Elisa Palazzi, climatologa, cercherà di fare il punto, insieme al giornalista ambientale Rudi Bressa, su quelle che sono le conoscenze in materia e sugli ambiti che sono ancora oggetto di discussione.
Con Marco Morocutti
Modera Radio CICAP
Le storiche discussioni sulla “giusta” accordatura musicale hanno prodotto una singolare convinzione: ne esisterebbe una del tutto speciale che conferisce alla musica poteri terapeutici in sintonia con l’Universo. Vedremo che origine hanno queste affermazioni e cosa ci può essere di vero, con esempi musicali e approfondimenti, anche con il supporto di musicisti e compositori.
Modera Radio CICAP
Le storiche discussioni sulla “giusta” accordatura musicale hanno prodotto una singolare convinzione: ne esisterebbe una del tutto speciale che conferisce alla musica poteri terapeutici in sintonia con l’Universo. Vedremo che origine hanno queste affermazioni e cosa ci può essere di vero, con esempi musicali e approfondimenti, anche con il supporto di musicisti e compositori.
Massimo Polidoro dialoga con Alex Rusconi
Il 20 ottobre 2020, a 92 anni, se n'è andato James Randi. Oltre a essere stato il più grande indagatore di misteri di tutti i tempi, e il vero e proprio iniziatore e punto di riferimento della comunità "scettica"internazionale, Randi è stato anche una figura cruciale per il CICAP. La sua partecipazione al CICAP Fest, nel 2017, tra l'altro, è stata in effetti l'ultimo evento internazionale a cui ha partecipato. Lo ricordiamo, in un incontro pieno di affetto con Massimo Polidoro, suo unico allievo nell'indagine del mistero.
Il 20 ottobre 2020, a 92 anni, se n'è andato James Randi. Oltre a essere stato il più grande indagatore di misteri di tutti i tempi, e il vero e proprio iniziatore e punto di riferimento della comunità "scettica"internazionale, Randi è stato anche una figura cruciale per il CICAP. La sua partecipazione al CICAP Fest, nel 2017, tra l'altro, è stata in effetti l'ultimo evento internazionale a cui ha partecipato. Lo ricordiamo, in un incontro pieno di affetto con Massimo Polidoro, suo unico allievo nell'indagine del mistero.
Con Luigi Garlaschelli e Marco Morocutti
Dalla “donna magnetica” alle statue che piangono e alle stranezze sottoposte al Gruppo Indagini, vedremo una panoramica di casi indagati dal CICAP la cui conclusione non ci ha lasciati pienamente soddisfatti. I risultati incerti sono l'inevitabile conseguenza della natura misteriosa dei fenomeni? Tenteremo di trovare i rimedi per avvicinarsi il più possibile a una conclusione soddisfacente delle indagini.
UNA SIRENA A MILANO
Con Nicolò Bagnasco e Luigi Garlaschelli
Esistono le Sirene? Sì, sono mummificate, lunghe 30 centimetri e… false. Abbiamo analizzato con metodi microscopici e radiografici una presunta sirena conservata al Museo di Storia Naturale di Milano, determinando il metodo di fabbricazione di questo tipico falso, altri esemplari del quale sono noti da almeno due secoli.
Dalla “donna magnetica” alle statue che piangono e alle stranezze sottoposte al Gruppo Indagini, vedremo una panoramica di casi indagati dal CICAP la cui conclusione non ci ha lasciati pienamente soddisfatti. I risultati incerti sono l'inevitabile conseguenza della natura misteriosa dei fenomeni? Tenteremo di trovare i rimedi per avvicinarsi il più possibile a una conclusione soddisfacente delle indagini.
UNA SIRENA A MILANO
Con Nicolò Bagnasco e Luigi Garlaschelli
Esistono le Sirene? Sì, sono mummificate, lunghe 30 centimetri e… false. Abbiamo analizzato con metodi microscopici e radiografici una presunta sirena conservata al Museo di Storia Naturale di Milano, determinando il metodo di fabbricazione di questo tipico falso, altri esemplari del quale sono noti da almeno due secoli.
Con Lorenzo Montali
Modera Radio CICAP
L’incertezza dovuta alla pandemia da Covid ha alimentato una parallela infodemia, un’enorme diffusione di notizie che ha reso evidente la difficoltà di riconoscere fonti credibili a cui affidarsi. Montali, psicologo sociale all'Università di Milano-Bicocca, presenta alcune delle notizie false che hanno accompagnato le diverse fasi di diffusione della Covid 19 e le discute con l’obiettivo di rendere evidente quali sono le loro diverse funzioni da un punto di vista psicologico e sociale.
Modera Radio CICAP
L’incertezza dovuta alla pandemia da Covid ha alimentato una parallela infodemia, un’enorme diffusione di notizie che ha reso evidente la difficoltà di riconoscere fonti credibili a cui affidarsi. Montali, psicologo sociale all'Università di Milano-Bicocca, presenta alcune delle notizie false che hanno accompagnato le diverse fasi di diffusione della Covid 19 e le discute con l’obiettivo di rendere evidente quali sono le loro diverse funzioni da un punto di vista psicologico e sociale.
Elisabetta Tola dialoga con Fabio Turone
L'ultimo anno ha dimostrato, semmai vi fossero dubbi, che la scienza influenza molti ambiti del vivere comune ed è oggetto di decisioni politiche che impattano sulla vita di tutti. È quindi giusto che i cittadini abbiano modo di dire la loro su come la ricerca scientifica viene finanziata e condotta e, soprattutto, su come devono essere utilizzati i suoi risultati. È quella che viene chiamata cittadinanza scientifica, ovvero la capacità (e il diritto) di tutti i cittadini di esprimersi sulle questioni di scienza. Un principio democratico fortemente sostenuto dalle istituzioni ma non semplice da attuare, perché per dire la propria sulla scienza bisogna capirne abbastanza da potersi fare una opinione corretta. Elisabetta Tola e Fabio Turone sono due giornalisti scientifici esperti di partecipazione pubblica alle questioni scientifiche e spiegheranno al pubblico che cosa è necessario fare per raggiungere la piena cittadinanza scientifica.
L'ultimo anno ha dimostrato, semmai vi fossero dubbi, che la scienza influenza molti ambiti del vivere comune ed è oggetto di decisioni politiche che impattano sulla vita di tutti. È quindi giusto che i cittadini abbiano modo di dire la loro su come la ricerca scientifica viene finanziata e condotta e, soprattutto, su come devono essere utilizzati i suoi risultati. È quella che viene chiamata cittadinanza scientifica, ovvero la capacità (e il diritto) di tutti i cittadini di esprimersi sulle questioni di scienza. Un principio democratico fortemente sostenuto dalle istituzioni ma non semplice da attuare, perché per dire la propria sulla scienza bisogna capirne abbastanza da potersi fare una opinione corretta. Elisabetta Tola e Fabio Turone sono due giornalisti scientifici esperti di partecipazione pubblica alle questioni scientifiche e spiegheranno al pubblico che cosa è necessario fare per raggiungere la piena cittadinanza scientifica.
Con Francesco Paolo De Ceglia
Modera Daniela Ovadia
La paura della morte, delle malattie e di chi le portava ha caratterizzato da sempre la storia dell’essere umano. Un tempo si attribuiva alla figura del vampiro la nascita delle pandemie, ma da sempre si cerca di esorcizzare la paura cercando colpevoli e capri espiatori: streghe, fantasmi ma anche i popoli di etnia o religione diversa sono stati utilizzati per compensare la mancanza di risposte dal punto di vista scientifico. Spettri e vampiri avevano quindi il ruolo di dare certezze nell'incertezza, in mancanza di una spiegazione o di una cura.
Modera Daniela Ovadia
La paura della morte, delle malattie e di chi le portava ha caratterizzato da sempre la storia dell’essere umano. Un tempo si attribuiva alla figura del vampiro la nascita delle pandemie, ma da sempre si cerca di esorcizzare la paura cercando colpevoli e capri espiatori: streghe, fantasmi ma anche i popoli di etnia o religione diversa sono stati utilizzati per compensare la mancanza di risposte dal punto di vista scientifico. Spettri e vampiri avevano quindi il ruolo di dare certezze nell'incertezza, in mancanza di una spiegazione o di una cura.
Con Pier Luigi Gaspa
In collaborazione con Lucca Comics
Anche gli scienziati a quadretti hanno dubbi e si interrogano sul proprio lavoro. Eppure, i fumetti sono riusciti ad anticipare scoperte e nuove tecnologie. Passeggiate spaziali descritte da Yambo, navette spaziali apparse sul Vittorioso, ingegnose soluzioni tecnologiche disneyane per sollevare navi e spostare il tempio egizio di Abu Simbel, la prima citazione di carbeni e interferone... E con i fumetti si può persino "risolvere" il mistero della scomparsa di Ettore Majorana!
In collaborazione con Lucca Comics
Anche gli scienziati a quadretti hanno dubbi e si interrogano sul proprio lavoro. Eppure, i fumetti sono riusciti ad anticipare scoperte e nuove tecnologie. Passeggiate spaziali descritte da Yambo, navette spaziali apparse sul Vittorioso, ingegnose soluzioni tecnologiche disneyane per sollevare navi e spostare il tempio egizio di Abu Simbel, la prima citazione di carbeni e interferone... E con i fumetti si può persino "risolvere" il mistero della scomparsa di Ettore Majorana!
Con Vanni De Luca
Modera Alessandro De Concini
La Divina Commedia è più che un poema: è un'opera mnemotecnica scritta con il preciso obiettivo di popolare la mente del lettore di immagini che rendono vividi e palpabili gli orrori e le meraviglie che il nostro animo è in grado di generare. Inferno, Purgatorio e Paradiso non sono luoghi astratti, ma mappe precise, architetture complesse dove in punti ben studiati sono installate allegorie specifiche, come opere all'interno di un museo che possano costantemente ricordarci l’importanza di una vita retta votata alle virtù. L'unione tra la musicalità dei versi e un sapiente utilizzo dell'arte memorativa, ha reso la Divina Commedia un'opera indimenticabile di inarrivabile ingegno. In questa particolare conferenza spettacolo, tra declamazioni del Poema e performance mnemoniche, si apprenderanno le basi delle tecniche di memoria osservando la Divina Commedia da un punto di vista completamente inaspettato, foriero di stupore e meraviglia.
Modera Alessandro De Concini
La Divina Commedia è più che un poema: è un'opera mnemotecnica scritta con il preciso obiettivo di popolare la mente del lettore di immagini che rendono vividi e palpabili gli orrori e le meraviglie che il nostro animo è in grado di generare. Inferno, Purgatorio e Paradiso non sono luoghi astratti, ma mappe precise, architetture complesse dove in punti ben studiati sono installate allegorie specifiche, come opere all'interno di un museo che possano costantemente ricordarci l’importanza di una vita retta votata alle virtù. L'unione tra la musicalità dei versi e un sapiente utilizzo dell'arte memorativa, ha reso la Divina Commedia un'opera indimenticabile di inarrivabile ingegno. In questa particolare conferenza spettacolo, tra declamazioni del Poema e performance mnemoniche, si apprenderanno le basi delle tecniche di memoria osservando la Divina Commedia da un punto di vista completamente inaspettato, foriero di stupore e meraviglia.
Con Manuel Ceccarelli, Eleonora D'Agostino
Modera Stefano Bigliardi
Secondo una narrazione diffusa attraverso libri, conferenze, film e fumetti, la Terra fu visitata, in epoca antichissima, da alieni, che l’avrebbero occupata e sfruttata, e che avrebbero dato origine all’umanità modificando geneticamente gli ominidi. Questa narrazione ha fatto la fortuna di molti autori. Parliamone con tre studiosi che studiano il fenomeno “antichi alieni” secondo diverse impostazioni, concentrandoci in particolare sui problemi del metodo della “paleoastronautica”, sulle tipologie di persone che attrae, e sulle differenze tra gli autori che la producono e diffondono.
Modera Stefano Bigliardi
Secondo una narrazione diffusa attraverso libri, conferenze, film e fumetti, la Terra fu visitata, in epoca antichissima, da alieni, che l’avrebbero occupata e sfruttata, e che avrebbero dato origine all’umanità modificando geneticamente gli ominidi. Questa narrazione ha fatto la fortuna di molti autori. Parliamone con tre studiosi che studiano il fenomeno “antichi alieni” secondo diverse impostazioni, concentrandoci in particolare sui problemi del metodo della “paleoastronautica”, sulle tipologie di persone che attrae, e sulle differenze tra gli autori che la producono e diffondono.
Elisabetta Bernardi dialoga con Simona Ovadia
Riusciremo a nutrire tutti gli abitanti del Pianeta nei prossimi secoli? Dobbiamo produrre di più o mangiare meglio? Ciò che fa bene alla salute fa anche bene al Pianeta, come dimostrano gli studi più recenti. Perché le regole della sana alimentazione (meno proteine animali, più legumi e cereali integrali) sono anche quelle che, se applicate da tutti, consentirebbero di nutrire in modo sano e sostenibile tutta la popolazione mondiale.
Riusciremo a nutrire tutti gli abitanti del Pianeta nei prossimi secoli? Dobbiamo produrre di più o mangiare meglio? Ciò che fa bene alla salute fa anche bene al Pianeta, come dimostrano gli studi più recenti. Perché le regole della sana alimentazione (meno proteine animali, più legumi e cereali integrali) sono anche quelle che, se applicate da tutti, consentirebbero di nutrire in modo sano e sostenibile tutta la popolazione mondiale.
Con Gianluca Ranzini, Marco Ferrari
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare il sabato del CICAP Fest.
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare il sabato del CICAP Fest.
Con Michele Bellone
Dalle avventure dei supereroi alle introspezioni del romanzo borghese, dalle indagini dei gialli alle esplorazioni dei videogiochi. Siamo circondati da storie, che usiamo per intrattenerci, per evadere, per scambiarci informazioni, ma anche per interpretare il mondo, cercando di dare un ordine all’apparente caos che ci circonda. In questo incontro faremo un viaggio fra letteratura, cinema e giochi; esploreremo complotti, cambiamenti climatici e crisi identitarie; e guarderemo alle storie che ci affascinano da prospettive cognitive e sociologiche. Per provare a capire come queste narrazioni – plasmate da millenni di evoluzione biologica e culturale – raccontano la complessità e l’incertezza del mondo in cui viviamo.
Dalle avventure dei supereroi alle introspezioni del romanzo borghese, dalle indagini dei gialli alle esplorazioni dei videogiochi. Siamo circondati da storie, che usiamo per intrattenerci, per evadere, per scambiarci informazioni, ma anche per interpretare il mondo, cercando di dare un ordine all’apparente caos che ci circonda. In questo incontro faremo un viaggio fra letteratura, cinema e giochi; esploreremo complotti, cambiamenti climatici e crisi identitarie; e guarderemo alle storie che ci affascinano da prospettive cognitive e sociologiche. Per provare a capire come queste narrazioni – plasmate da millenni di evoluzione biologica e culturale – raccontano la complessità e l’incertezza del mondo in cui viviamo.
Elisabetta Tola dialoga con Rudi Bressa
Il tema della produzione agricola secondo le regole del biologico e del biodinamico è stato recentemente oggetto di dibattito nel Parlamento italiano per via di una legge che include le pratiche biodinamiche tra quelle sostenute con appositi incentivi pubblici. Le teorie biodinamiche sono però prive di fondamento scientifico anche se sono basate su principi di tutela e conservazione dell'ecosistema. Come inquadrare scientificamente il fenomeno dell'agricoltura biologica e biodinamica?
Il tema della produzione agricola secondo le regole del biologico e del biodinamico è stato recentemente oggetto di dibattito nel Parlamento italiano per via di una legge che include le pratiche biodinamiche tra quelle sostenute con appositi incentivi pubblici. Le teorie biodinamiche sono però prive di fondamento scientifico anche se sono basate su principi di tutela e conservazione dell'ecosistema. Come inquadrare scientificamente il fenomeno dell'agricoltura biologica e biodinamica?
Con Alessandro Vitale, Nicoletta Boldrini, Pietro Crovari e Fedra Fumagalli
A cura di Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con Impactscool
Intelligenza artificiale, big data, medicina di precisione, editing genetico, reti di ultima generazione. Queste e molte altre tecnologie stanno rivoluzionando il mondo della salute per come lo conosciamo oggi e ci stanno portando verso un futuro caratterizzato da cure più efficaci e personalizzate, anche grazie al supporto dei dati. Come sarà il mondo della medicina nel 2050? Come verranno curate le persone? Quale sarà il ruolo del personale sanitario? Durante questo workshop il team dell'Impactscool Future Hub Milano e di Fondazione Umberto Veronesi ci aiuterà a capire a che punto siamo e ci guiderà nella creazione ed esplorazione di diversi futuri possibili per la medicina di domani.
A cura di Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con Impactscool
Intelligenza artificiale, big data, medicina di precisione, editing genetico, reti di ultima generazione. Queste e molte altre tecnologie stanno rivoluzionando il mondo della salute per come lo conosciamo oggi e ci stanno portando verso un futuro caratterizzato da cure più efficaci e personalizzate, anche grazie al supporto dei dati. Come sarà il mondo della medicina nel 2050? Come verranno curate le persone? Quale sarà il ruolo del personale sanitario? Durante questo workshop il team dell'Impactscool Future Hub Milano e di Fondazione Umberto Veronesi ci aiuterà a capire a che punto siamo e ci guiderà nella creazione ed esplorazione di diversi futuri possibili per la medicina di domani.
Modera Sergio Della Sala
l CICAP non potrebbe esistere senza il lavoro quotidiano di tutti i suoi volontari. Per questo, dal 2018 il Comitato assegna ogni anno un premio ai soci attivi che si sono distinti per il loro impegno.
l CICAP non potrebbe esistere senza il lavoro quotidiano di tutti i suoi volontari. Per questo, dal 2018 il Comitato assegna ogni anno un premio ai soci attivi che si sono distinti per il loro impegno.
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Laboratorio interattivo
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 10:30 alle 12:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 10:30 alle 12:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Laboratorio a cura dell’associazione di divulgazione scientifica Accatagliato
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
VISITA GUIDATA
Passeggiata con visita guidata seguita da laboratorio a cura di Bas Bleu Illustration e Accatagliato
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Da sempre l’essere umano, per cercare di rispondere alle domande del mondo che lo circonda, osserva il cielo. E tracce di queste osservazioni e scoperte si trovano anche per le strade, tra gli edifici delle città. Partendo da una passeggiata alla scoperta dell’astronomia a Padova, famiglie e babini si cimenteranno in una sorta di caccia al tesoro per scoprire alcuni degli elementi celesti raffigurati in città con l’obiettivo di destare la curiosità e tramettere alcuni elementi chiave del rapporto tra astronomia e società. Dopo la passeggiata i bambini potranno cimentarsi nel laboratorio “La mappa delle stelle”.
(L’attività prende spunto dalla guida di Bas Bleu Illustration “Padova a testa in su”)
Gratuito su prenotazione
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Da sempre l’essere umano, per cercare di rispondere alle domande del mondo che lo circonda, osserva il cielo. E tracce di queste osservazioni e scoperte si trovano anche per le strade, tra gli edifici delle città. Partendo da una passeggiata alla scoperta dell’astronomia a Padova, famiglie e babini si cimenteranno in una sorta di caccia al tesoro per scoprire alcuni degli elementi celesti raffigurati in città con l’obiettivo di destare la curiosità e tramettere alcuni elementi chiave del rapporto tra astronomia e società. Dopo la passeggiata i bambini potranno cimentarsi nel laboratorio “La mappa delle stelle”.
(L’attività prende spunto dalla guida di Bas Bleu Illustration “Padova a testa in su”)
Gratuito su prenotazione
Laboratorio a cura dell’associazione di divulgazione scientifica Accatagliato
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Con Gianluca Ranzini, Marco Ferrari
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare il sabato del CICAP Fest.
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare il sabato del CICAP Fest.
Con Piero Angela in collegamento video "in diretta"
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Francesco Paolo De Ceglia
Modera Daniela Ovadia
La paura della morte, delle malattie e di chi le portava ha caratterizzato da sempre la storia dell’essere umano. Un tempo si attribuiva alla figura del vampiro la nascita delle pandemie, ma da sempre si cerca di esorcizzare la paura cercando colpevoli e capri espiatori: streghe, fantasmi ma anche i popoli di etnia o religione diversa sono stati utilizzati per compensare la mancanza di risposte dal punto di vista scientifico. Spettri e vampiri avevano quindi il ruolo di dare certezze nell'incertezza, in mancanza di una spiegazione o di una cura.
Modera Daniela Ovadia
La paura della morte, delle malattie e di chi le portava ha caratterizzato da sempre la storia dell’essere umano. Un tempo si attribuiva alla figura del vampiro la nascita delle pandemie, ma da sempre si cerca di esorcizzare la paura cercando colpevoli e capri espiatori: streghe, fantasmi ma anche i popoli di etnia o religione diversa sono stati utilizzati per compensare la mancanza di risposte dal punto di vista scientifico. Spettri e vampiri avevano quindi il ruolo di dare certezze nell'incertezza, in mancanza di una spiegazione o di una cura.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Guido Barbujani dialoga con Roberta Villa
Le razze non esistono: sono un costrutto culturale e non una realtà biologica. Questo dicono i genetisti come Guido Barbujani, che su questo tema ha scritto numerosi libri. Come è possibile, allora, che la "razza" sia ancora un parametro utilizzato nella ricerca scientifica e, in particolare, in quella biomedica e in quella sociologica? Farmaci per afro-americani, test cognitivi e genetici riservati a specifici gruppi umani sono una realtà quotidiana: possiamo davvero fare a meno della razza nella scienza e, nel caso, come facciamo a convincere gli scienziati?
Le razze non esistono: sono un costrutto culturale e non una realtà biologica. Questo dicono i genetisti come Guido Barbujani, che su questo tema ha scritto numerosi libri. Come è possibile, allora, che la "razza" sia ancora un parametro utilizzato nella ricerca scientifica e, in particolare, in quella biomedica e in quella sociologica? Farmaci per afro-americani, test cognitivi e genetici riservati a specifici gruppi umani sono una realtà quotidiana: possiamo davvero fare a meno della razza nella scienza e, nel caso, come facciamo a convincere gli scienziati?
Con Emanuela Griglié, Guido Romeo
Modera Gianluca Dotti
Una nuova generazione di leader donne sta conquistando la scena internazionale. Il soffitto di vetro finalmente scricchiola, ma siamo sicuri di essere alle porte di un cambiamento epocale? A guardare bene, purtroppo, si scopre un secondo soffitto, più resiliente e invisibile: è quello dei dati che governano la nostra realtà e che sono sempre più cruciali nel determinare non solo come sono disegnate le nostre auto e le nostre città o chi assumere dopo un colloquio di lavoro, ma anche come funzionano molti farmaci salvavita o come si comportano i sistemi di intelligenza artificiale. Ecco perché le donne hanno il 75 per cento di probabilità in più di soffrire per gli effetti collaterali di un medicinale e il 17 per cento in più di morire in un incidente stradale. Il mondo, è vero, sta cambiando. Ma lentamente. Al ritmo attuale ci vorranno 280 anni per raggiungere la parità di genere nella computer science e 258 nella fisica, anche perché il sistema dell'informazione è ancora molto maschio-centrico: per esempio, otto notizie su dieci parlano di uomini. Nel loro libro Per soli uomini (Edizioni Codice) Emanuela Griglié e Guido Romeo ci accompagnano in un viaggio nel maschilismo dei dati e dimostrano che contrastarlo aiuterebbe a creare una società ― sorpresa ― migliore anche per gli uomini.
Modera Gianluca Dotti
Una nuova generazione di leader donne sta conquistando la scena internazionale. Il soffitto di vetro finalmente scricchiola, ma siamo sicuri di essere alle porte di un cambiamento epocale? A guardare bene, purtroppo, si scopre un secondo soffitto, più resiliente e invisibile: è quello dei dati che governano la nostra realtà e che sono sempre più cruciali nel determinare non solo come sono disegnate le nostre auto e le nostre città o chi assumere dopo un colloquio di lavoro, ma anche come funzionano molti farmaci salvavita o come si comportano i sistemi di intelligenza artificiale. Ecco perché le donne hanno il 75 per cento di probabilità in più di soffrire per gli effetti collaterali di un medicinale e il 17 per cento in più di morire in un incidente stradale. Il mondo, è vero, sta cambiando. Ma lentamente. Al ritmo attuale ci vorranno 280 anni per raggiungere la parità di genere nella computer science e 258 nella fisica, anche perché il sistema dell'informazione è ancora molto maschio-centrico: per esempio, otto notizie su dieci parlano di uomini. Nel loro libro Per soli uomini (Edizioni Codice) Emanuela Griglié e Guido Romeo ci accompagnano in un viaggio nel maschilismo dei dati e dimostrano che contrastarlo aiuterebbe a creare una società ― sorpresa ― migliore anche per gli uomini.
Laboratorio interattivo
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 10:30 alle 12:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 10:30 alle 12:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Con Pif
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Silvio Garattini
Modera Salvo Di Grazia
Dopo un anno e mezzo di pandemia qual è la situazione attuale? Come siamo arrivati qui, quali le strade giuste intraprese e quali quelle sbagliate? E, soprattutto, che cosa possiamo aspettarci adesso? Incontro con il grande farmacologo, paladino della medicina, della ricerca scientifica e della sanità pubblica in Italia e a livello internazionale.
Modera Salvo Di Grazia
Dopo un anno e mezzo di pandemia qual è la situazione attuale? Come siamo arrivati qui, quali le strade giuste intraprese e quali quelle sbagliate? E, soprattutto, che cosa possiamo aspettarci adesso? Incontro con il grande farmacologo, paladino della medicina, della ricerca scientifica e della sanità pubblica in Italia e a livello internazionale.
Anna Meldolesi dialoga con Andrea Crisanti
Ritoccare, cesellare, correggere il DNA lettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. Trasformerà la medicina, l'agricoltura, il mondo come lo conosciamo? La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l'editing genomico renderà possibile un'infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita. I problemi sollevati da "CRISPR", tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l'uomo creasse l'uomo?
Ritoccare, cesellare, correggere il DNA lettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. Trasformerà la medicina, l'agricoltura, il mondo come lo conosciamo? La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l'editing genomico renderà possibile un'infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita. I problemi sollevati da "CRISPR", tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l'uomo creasse l'uomo?
Con Michele Bellone
Dalle avventure dei supereroi alle introspezioni del romanzo borghese, dalle indagini dei gialli alle esplorazioni dei videogiochi. Siamo circondati da storie, che usiamo per intrattenerci, per evadere, per scambiarci informazioni, ma anche per interpretare il mondo, cercando di dare un ordine all’apparente caos che ci circonda. In questo incontro faremo un viaggio fra letteratura, cinema e giochi; esploreremo complotti, cambiamenti climatici e crisi identitarie; e guarderemo alle storie che ci affascinano da prospettive cognitive e sociologiche. Per provare a capire come queste narrazioni – plasmate da millenni di evoluzione biologica e culturale – raccontano la complessità e l’incertezza del mondo in cui viviamo.
Dalle avventure dei supereroi alle introspezioni del romanzo borghese, dalle indagini dei gialli alle esplorazioni dei videogiochi. Siamo circondati da storie, che usiamo per intrattenerci, per evadere, per scambiarci informazioni, ma anche per interpretare il mondo, cercando di dare un ordine all’apparente caos che ci circonda. In questo incontro faremo un viaggio fra letteratura, cinema e giochi; esploreremo complotti, cambiamenti climatici e crisi identitarie; e guarderemo alle storie che ci affascinano da prospettive cognitive e sociologiche. Per provare a capire come queste narrazioni – plasmate da millenni di evoluzione biologica e culturale – raccontano la complessità e l’incertezza del mondo in cui viviamo.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Con Daniela Ovadia e Fabio Turone
A cosa serve parlare di "scienza senza maiuscola", e perché farlo proprio ora? Per Daniela Ovadia e Fabio Turone, giornalisti scientifici esperti di etica della ricerca e autori di Scienza senza maiuscola (Edizioni Codice), è il momento giusto, perché negli ultimi anni la produzione scientifica e la competizione per i fondi sono aumentate a dismisura, mentre i meccanismi di controllo interni al sistema hanno mostrato la corda. Il libro è costruito attorno ai principi che ispirano le buone prassi scientifiche: onestà, valore, affidabilità, giustizia, principio di beneficenza, rispetto, fair play, confronto tra pari, lealtà, decoro professionale, trasparenza, obbedienza alla legge, confidenzialità. Un libro ricco di storie che esplora una disciplina, quella dell'etica della ricerca scientifica, attraverso la cronaca di "uomini (e donne) che sbagliano" più che attraverso la teoria. Ne emerge un ritratto della scienza come opera essenziale ma intrinsecamente umana e, come tale, soggetta a tutti gli errori e a tutte le distorsioni di ogni umana attività, bisognosa di strumenti di autocontrollo più efficaci e di un'attenta vigilanza esterna, per fare al meglio possibile l'interesse dei cittadini e della democrazia. E in fin dei conti della scienza stessa.
A cosa serve parlare di "scienza senza maiuscola", e perché farlo proprio ora? Per Daniela Ovadia e Fabio Turone, giornalisti scientifici esperti di etica della ricerca e autori di Scienza senza maiuscola (Edizioni Codice), è il momento giusto, perché negli ultimi anni la produzione scientifica e la competizione per i fondi sono aumentate a dismisura, mentre i meccanismi di controllo interni al sistema hanno mostrato la corda. Il libro è costruito attorno ai principi che ispirano le buone prassi scientifiche: onestà, valore, affidabilità, giustizia, principio di beneficenza, rispetto, fair play, confronto tra pari, lealtà, decoro professionale, trasparenza, obbedienza alla legge, confidenzialità. Un libro ricco di storie che esplora una disciplina, quella dell'etica della ricerca scientifica, attraverso la cronaca di "uomini (e donne) che sbagliano" più che attraverso la teoria. Ne emerge un ritratto della scienza come opera essenziale ma intrinsecamente umana e, come tale, soggetta a tutti gli errori e a tutte le distorsioni di ogni umana attività, bisognosa di strumenti di autocontrollo più efficaci e di un'attenta vigilanza esterna, per fare al meglio possibile l'interesse dei cittadini e della democrazia. E in fin dei conti della scienza stessa.
Elisa Palazzi dialoga con Rudi Bressa
Il cambiamento climatico è uno dei settori della scienza in cui vi sono le maggiori incertezze, non tanto sulla natura del fenomeno (ormai attribuito con certezza all'azione dell'uomo sul Pianeta) quanto alla tipologia di azioni che dobbiamo intraprendere per fare marcia indietro e, soprattutto, alle tempistiche. Elisa Palazzi, climatologa, cercherà di fare il punto, insieme al giornalista ambientale Rudi Bressa, su quelle che sono le conoscenze in materia e sugli ambiti che sono ancora oggetto di discussione.
Il cambiamento climatico è uno dei settori della scienza in cui vi sono le maggiori incertezze, non tanto sulla natura del fenomeno (ormai attribuito con certezza all'azione dell'uomo sul Pianeta) quanto alla tipologia di azioni che dobbiamo intraprendere per fare marcia indietro e, soprattutto, alle tempistiche. Elisa Palazzi, climatologa, cercherà di fare il punto, insieme al giornalista ambientale Rudi Bressa, su quelle che sono le conoscenze in materia e sugli ambiti che sono ancora oggetto di discussione.
Dominique Brossard dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Pier Luigi Gaspa
In collaborazione con Lucca Comics
Anche gli scienziati a quadretti hanno dubbi e si interrogano sul proprio lavoro. Eppure, i fumetti sono riusciti ad anticipare scoperte e nuove tecnologie. Passeggiate spaziali descritte da Yambo, navette spaziali apparse sul Vittorioso, ingegnose soluzioni tecnologiche disneyane per sollevare navi e spostare il tempio egizio di Abu Simbel, la prima citazione di carbeni e interferone... E con i fumetti si può persino "risolvere" il mistero della scomparsa di Ettore Majorana!
In collaborazione con Lucca Comics
Anche gli scienziati a quadretti hanno dubbi e si interrogano sul proprio lavoro. Eppure, i fumetti sono riusciti ad anticipare scoperte e nuove tecnologie. Passeggiate spaziali descritte da Yambo, navette spaziali apparse sul Vittorioso, ingegnose soluzioni tecnologiche disneyane per sollevare navi e spostare il tempio egizio di Abu Simbel, la prima citazione di carbeni e interferone... E con i fumetti si può persino "risolvere" il mistero della scomparsa di Ettore Majorana!
Emmanuel Letouzé dialoga con Fabio Turone
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Daniela Ovadia dialoga con Sergio Della Sala e Lorenzo Montali
In questa discussione a tre vogliamo condividere alcune riflessioni sul tema della gestione dell’incertezza a partire dalle nostre diverse competenze professionali nell’ambito della psicologia e delle neuroscienze cognitive e della nostra esperienza nel CICAP. Tre saranno le principali questioni che affronteremo: 1. Quale ruolo va riconosciuto ai bias cognitivi nel processo di elaborazione di dati incerti? 2. In che modo il nostro sistema di relazioni sociali e la nostra cultura influenzano la nostra gestione dell’incertezza? 3. Quali sono le risorse, individuali e gruppali, grazie alle quali riusciamo ad affrontare efficacemente l’incertezza? La riflessione su questi argomenti costituirà anche lo spunto per interrogarci sulle modalità comunicative più adeguate da utilizzare quando, per esempio nella nostra attività per il CICAP, discutiamo con altre persone su temi che implicano una dimensione di incertezza.
In questa discussione a tre vogliamo condividere alcune riflessioni sul tema della gestione dell’incertezza a partire dalle nostre diverse competenze professionali nell’ambito della psicologia e delle neuroscienze cognitive e della nostra esperienza nel CICAP. Tre saranno le principali questioni che affronteremo: 1. Quale ruolo va riconosciuto ai bias cognitivi nel processo di elaborazione di dati incerti? 2. In che modo il nostro sistema di relazioni sociali e la nostra cultura influenzano la nostra gestione dell’incertezza? 3. Quali sono le risorse, individuali e gruppali, grazie alle quali riusciamo ad affrontare efficacemente l’incertezza? La riflessione su questi argomenti costituirà anche lo spunto per interrogarci sulle modalità comunicative più adeguate da utilizzare quando, per esempio nella nostra attività per il CICAP, discutiamo con altre persone su temi che implicano una dimensione di incertezza.
Con Maura Gancitano e Andrea Colamedici
In collaborazione con Audible
“Bisogna apprendere a navigare in un oceano d’incertezze attraverso arcipelaghi di certezza” ci suggerisce Edgar Morin immaginando una nuova forma di conoscenza in grado di porre le basi per l’educazione del futuro, individuale, culturale e sociale. Chi apprende l’arte di avere dubbi non può più smettere, perché dubitare crea dipendenza. Una dipendenza sana, che non ha nulla a che vedere con l’infelicità, ma anzi: il dubbio, l’incertezza, sono dei fari, le vere certezze verso l’atto di progredire. Dubitare è un’arte che si apprende con fatica, metodo e rispetto, ed è un esercizio che si rinnova quotidianamente.Farsi delle domande, avere un limite da superare, è ciò che fa sentire in movimento e veramente vivi. Il dubbio è l’anticamera della trasformazione: accogliere il dubbio come compagno di viaggio significa disporsi a essere completamente diversi da un istante all’altro. Se dubiti, se navighi nelle incertezze, sai di essere perennemente in pericolo. E lo accetti. E così apprendi, e ti trasformi.
In collaborazione con Audible
“Bisogna apprendere a navigare in un oceano d’incertezze attraverso arcipelaghi di certezza” ci suggerisce Edgar Morin immaginando una nuova forma di conoscenza in grado di porre le basi per l’educazione del futuro, individuale, culturale e sociale. Chi apprende l’arte di avere dubbi non può più smettere, perché dubitare crea dipendenza. Una dipendenza sana, che non ha nulla a che vedere con l’infelicità, ma anzi: il dubbio, l’incertezza, sono dei fari, le vere certezze verso l’atto di progredire. Dubitare è un’arte che si apprende con fatica, metodo e rispetto, ed è un esercizio che si rinnova quotidianamente.Farsi delle domande, avere un limite da superare, è ciò che fa sentire in movimento e veramente vivi. Il dubbio è l’anticamera della trasformazione: accogliere il dubbio come compagno di viaggio significa disporsi a essere completamente diversi da un istante all’altro. Se dubiti, se navighi nelle incertezze, sai di essere perennemente in pericolo. E lo accetti. E così apprendi, e ti trasformi.
Con Marco Morocutti
Modera Radio CICAP
Le storiche discussioni sulla “giusta” accordatura musicale hanno prodotto una singolare convinzione: ne esisterebbe una del tutto speciale che conferisce alla musica poteri terapeutici in sintonia con l’Universo. Vedremo che origine hanno queste affermazioni e cosa ci può essere di vero, con esempi musicali e approfondimenti, anche con il supporto di musicisti e compositori.
Modera Radio CICAP
Le storiche discussioni sulla “giusta” accordatura musicale hanno prodotto una singolare convinzione: ne esisterebbe una del tutto speciale che conferisce alla musica poteri terapeutici in sintonia con l’Universo. Vedremo che origine hanno queste affermazioni e cosa ci può essere di vero, con esempi musicali e approfondimenti, anche con il supporto di musicisti e compositori.
Regina Nuzzo dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
Intervento in inglese
Streaming in sala
Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Isaia Invernizzi, Andrea Capocci e Alessandro Gandolfi
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Stefano Marcellini
Non è vero che le pseudoscienze si contrappongano sempre alla scienza ufficiale. Alcune cercano di mimetizzarsi imitandone il linguaggio. Capita alla meccanica quantistica, la teoria che spiega il comportamento delle particelle elementari. È facile imbattersi in pratiche mediche o psicologiche che non hanno nulla a che fare con essa ma si definiscono «quantistiche». Di solito si tratta di ciarlatani, in cerca di persone in difficoltà disposte a rivolgersi, dietro lauto compenso, a sedicenti specialisti. Un fenomeno in crescita.
Non è vero che le pseudoscienze si contrappongano sempre alla scienza ufficiale. Alcune cercano di mimetizzarsi imitandone il linguaggio. Capita alla meccanica quantistica, la teoria che spiega il comportamento delle particelle elementari. È facile imbattersi in pratiche mediche o psicologiche che non hanno nulla a che fare con essa ma si definiscono «quantistiche». Di solito si tratta di ciarlatani, in cerca di persone in difficoltà disposte a rivolgersi, dietro lauto compenso, a sedicenti specialisti. Un fenomeno in crescita.
Massimo Polidoro dialoga con Alex Rusconi
Il 20 ottobre 2020, a 92 anni, se n'è andato James Randi. Oltre a essere stato il più grande indagatore di misteri di tutti i tempi, e il vero e proprio iniziatore e punto di riferimento della comunità "scettica"internazionale, Randi è stato anche una figura cruciale per il CICAP. La sua partecipazione al CICAP Fest, nel 2017, tra l'altro, è stata in effetti l'ultimo evento internazionale a cui ha partecipato. Lo ricordiamo, in un incontro pieno di affetto con Massimo Polidoro, suo unico allievo nell'indagine del mistero.
Il 20 ottobre 2020, a 92 anni, se n'è andato James Randi. Oltre a essere stato il più grande indagatore di misteri di tutti i tempi, e il vero e proprio iniziatore e punto di riferimento della comunità "scettica"internazionale, Randi è stato anche una figura cruciale per il CICAP. La sua partecipazione al CICAP Fest, nel 2017, tra l'altro, è stata in effetti l'ultimo evento internazionale a cui ha partecipato. Lo ricordiamo, in un incontro pieno di affetto con Massimo Polidoro, suo unico allievo nell'indagine del mistero.
Con Elena Dogliotti
Modera Elisabetta Bernardi
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
Quanto e come il cibo possa influire sulla nostra salute, pur essendo uno dei temi più attuali, genera ancora molta confusione. La scienza però ha accertato che non esiste un solo tipo di alimentazione sana e soprattutto non esiste un'unica dieta che vada bene per tutti e a tutte le età. Che fare allora? Come orientarsi per salvaguardare la salute, godersi i piaceri della tavola e cercare di prevenire le malattie? Nel suo libro Una dieta per ogni età, Elena Dogliotti, supervisore scientifico della prestigiosa Fondazione Umberto Veronesi, spiega in modo semplice e accessibile come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici applicabili alla quotidianità per l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, la gravidanza, la menopausa e l'«andropausa», la terza età. Sulla base delle più recenti ricerche, suggerisce preziose indicazioni per cambiare in meglio il nostro stile alimentare ed evitare alcuni degli errori più diffusi.
Modera Elisabetta Bernardi
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
Quanto e come il cibo possa influire sulla nostra salute, pur essendo uno dei temi più attuali, genera ancora molta confusione. La scienza però ha accertato che non esiste un solo tipo di alimentazione sana e soprattutto non esiste un'unica dieta che vada bene per tutti e a tutte le età. Che fare allora? Come orientarsi per salvaguardare la salute, godersi i piaceri della tavola e cercare di prevenire le malattie? Nel suo libro Una dieta per ogni età, Elena Dogliotti, supervisore scientifico della prestigiosa Fondazione Umberto Veronesi, spiega in modo semplice e accessibile come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici applicabili alla quotidianità per l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, la gravidanza, la menopausa e l'«andropausa», la terza età. Sulla base delle più recenti ricerche, suggerisce preziose indicazioni per cambiare in meglio il nostro stile alimentare ed evitare alcuni degli errori più diffusi.
Con Vanni De Luca
Modera Alessandro De Concini
La Divina Commedia è più che un poema: è un'opera mnemotecnica scritta con il preciso obiettivo di popolare la mente del lettore di immagini che rendono vividi e palpabili gli orrori e le meraviglie che il nostro animo è in grado di generare. Inferno, Purgatorio e Paradiso non sono luoghi astratti, ma mappe precise, architetture complesse dove in punti ben studiati sono installate allegorie specifiche, come opere all'interno di un museo che possano costantemente ricordarci l’importanza di una vita retta votata alle virtù. L'unione tra la musicalità dei versi e un sapiente utilizzo dell'arte memorativa, ha reso la Divina Commedia un'opera indimenticabile di inarrivabile ingegno. In questa particolare conferenza spettacolo, tra declamazioni del Poema e performance mnemoniche, si apprenderanno le basi delle tecniche di memoria osservando la Divina Commedia da un punto di vista completamente inaspettato, foriero di stupore e meraviglia.
Modera Alessandro De Concini
La Divina Commedia è più che un poema: è un'opera mnemotecnica scritta con il preciso obiettivo di popolare la mente del lettore di immagini che rendono vividi e palpabili gli orrori e le meraviglie che il nostro animo è in grado di generare. Inferno, Purgatorio e Paradiso non sono luoghi astratti, ma mappe precise, architetture complesse dove in punti ben studiati sono installate allegorie specifiche, come opere all'interno di un museo che possano costantemente ricordarci l’importanza di una vita retta votata alle virtù. L'unione tra la musicalità dei versi e un sapiente utilizzo dell'arte memorativa, ha reso la Divina Commedia un'opera indimenticabile di inarrivabile ingegno. In questa particolare conferenza spettacolo, tra declamazioni del Poema e performance mnemoniche, si apprenderanno le basi delle tecniche di memoria osservando la Divina Commedia da un punto di vista completamente inaspettato, foriero di stupore e meraviglia.
Con Roberta Mazza (Manchester AC UK), Edoardo Siani (Cà Foscari), Francesca Tarocco (Venice International)
Modera: Daniela Ovadia
Nell'immaginario collettivo le religioni sono portatrici di certezze, ma i fenomeni religiosi assumono forme diverse a seconda delle culture in cui si sviluppano. Studiare il fenomeno religioso con un approccio scientifico è quanto fanno gli ospiti di questo incontro che racconteranno come, in culture diverse dalla nostra, dall'India alla Cina, la religione è anche portatrice di incertezze: un'opportunità per scoprire come gli studiosi cercano di fare luce su fenomeni che hanno un impatto importante sulla vita culturale e sociale di interi continenti.
Modera: Daniela Ovadia
Nell'immaginario collettivo le religioni sono portatrici di certezze, ma i fenomeni religiosi assumono forme diverse a seconda delle culture in cui si sviluppano. Studiare il fenomeno religioso con un approccio scientifico è quanto fanno gli ospiti di questo incontro che racconteranno come, in culture diverse dalla nostra, dall'India alla Cina, la religione è anche portatrice di incertezze: un'opportunità per scoprire come gli studiosi cercano di fare luce su fenomeni che hanno un impatto importante sulla vita culturale e sociale di interi continenti.
Elisabetta Tola dialoga con Rudi Bressa
Il tema della produzione agricola secondo le regole del biologico e del biodinamico è stato recentemente oggetto di dibattito nel Parlamento italiano per via di una legge che include le pratiche biodinamiche tra quelle sostenute con appositi incentivi pubblici. Le teorie biodinamiche sono però prive di fondamento scientifico anche se sono basate su principi di tutela e conservazione dell'ecosistema. Come inquadrare scientificamente il fenomeno dell'agricoltura biologica e biodinamica?
Il tema della produzione agricola secondo le regole del biologico e del biodinamico è stato recentemente oggetto di dibattito nel Parlamento italiano per via di una legge che include le pratiche biodinamiche tra quelle sostenute con appositi incentivi pubblici. Le teorie biodinamiche sono però prive di fondamento scientifico anche se sono basate su principi di tutela e conservazione dell'ecosistema. Come inquadrare scientificamente il fenomeno dell'agricoltura biologica e biodinamica?
Francesca Dominici dialoga con Daniela Ovadia
Streaming in sala
Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
Streaming in sala
Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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VISITA GUIDATA
Passeggiata con visita guidata seguita da laboratorio a cura di Bas Bleu Illustration e Accatagliato
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Da sempre l’essere umano, per cercare di rispondere alle domande del mondo che lo circonda, osserva il cielo. E tracce di queste osservazioni e scoperte si trovano anche per le strade, tra gli edifici delle città. Partendo da una passeggiata alla scoperta dell’astronomia a Padova, famiglie e babini si cimenteranno in una sorta di caccia al tesoro per scoprire alcuni degli elementi celesti raffigurati in città con l’obiettivo di destare la curiosità e tramettere alcuni elementi chiave del rapporto tra astronomia e società. Dopo la passeggiata i bambini potranno cimentarsi nel laboratorio “La mappa delle stelle”.
(L’attività prende spunto dalla guida di Bas Bleu Illustration “Padova a testa in su”)
Gratuito su prenotazione
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Da sempre l’essere umano, per cercare di rispondere alle domande del mondo che lo circonda, osserva il cielo. E tracce di queste osservazioni e scoperte si trovano anche per le strade, tra gli edifici delle città. Partendo da una passeggiata alla scoperta dell’astronomia a Padova, famiglie e babini si cimenteranno in una sorta di caccia al tesoro per scoprire alcuni degli elementi celesti raffigurati in città con l’obiettivo di destare la curiosità e tramettere alcuni elementi chiave del rapporto tra astronomia e società. Dopo la passeggiata i bambini potranno cimentarsi nel laboratorio “La mappa delle stelle”.
(L’attività prende spunto dalla guida di Bas Bleu Illustration “Padova a testa in su”)
Gratuito su prenotazione
Laboratorio a cura dell’associazione di divulgazione scientifica Accatagliato
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Con Gianrico Carofiglio
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Luigi Garlaschelli e Marco Morocutti
Dalla “donna magnetica” alle statue che piangono e alle stranezze sottoposte al Gruppo Indagini, vedremo una panoramica di casi indagati dal CICAP la cui conclusione non ci ha lasciati pienamente soddisfatti. I risultati incerti sono l'inevitabile conseguenza della natura misteriosa dei fenomeni? Tenteremo di trovare i rimedi per avvicinarsi il più possibile a una conclusione soddisfacente delle indagini.
UNA SIRENA A MILANO
Con Nicolò Bagnasco e Luigi Garlaschelli
Esistono le Sirene? Sì, sono mummificate, lunghe 30 centimetri e… false. Abbiamo analizzato con metodi microscopici e radiografici una presunta sirena conservata al Museo di Storia Naturale di Milano, determinando il metodo di fabbricazione di questo tipico falso, altri esemplari del quale sono noti da almeno due secoli.
Dalla “donna magnetica” alle statue che piangono e alle stranezze sottoposte al Gruppo Indagini, vedremo una panoramica di casi indagati dal CICAP la cui conclusione non ci ha lasciati pienamente soddisfatti. I risultati incerti sono l'inevitabile conseguenza della natura misteriosa dei fenomeni? Tenteremo di trovare i rimedi per avvicinarsi il più possibile a una conclusione soddisfacente delle indagini.
UNA SIRENA A MILANO
Con Nicolò Bagnasco e Luigi Garlaschelli
Esistono le Sirene? Sì, sono mummificate, lunghe 30 centimetri e… false. Abbiamo analizzato con metodi microscopici e radiografici una presunta sirena conservata al Museo di Storia Naturale di Milano, determinando il metodo di fabbricazione di questo tipico falso, altri esemplari del quale sono noti da almeno due secoli.
Con Telmo Pievani, NIco Pitrelli e i giornalisti del Bo Live
Modera Elisabetta Tola
Intervengono: Sofia Belardinelli, Federica D'Auria, Daniele Mont D'Arpizio, Barbara Paknazar, Monica Panetto, Francesco Suman
In collaborazione con IlBo Live
Un incontro a più voci, dove partendo da alcune domande e provocazioni sul metodo e i processi della scienza poste in video da Telmo Pievani e altri scienziati ragioneremo e discuteremo assieme agli ospiti e al pubblico del CicapFest, a Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live, alle giornaliste e giornalisti della redazione, a Nico Pitrelli saggista e comunicatore scientifico, sulle diverse declinazioni dell’incertezza. Ci soffermeremo sui linguaggi e i modi per affrontarla, definirla, gestirla nel contesto scientifico-culturale e comunicativo dei nostri giorni ma con uno sguardo puntato al futuro. Il confronto sarà nutrito in più punti dai testi di Pietro, che indicano vie e propongono riflessioni mai scontate e sempre utili a cercare una chiave di lettura sul ruolo e l’impatto della scienza sulla nostra vita.
Modera Elisabetta Tola
Intervengono: Sofia Belardinelli, Federica D'Auria, Daniele Mont D'Arpizio, Barbara Paknazar, Monica Panetto, Francesco Suman
In collaborazione con IlBo Live
Un incontro a più voci, dove partendo da alcune domande e provocazioni sul metodo e i processi della scienza poste in video da Telmo Pievani e altri scienziati ragioneremo e discuteremo assieme agli ospiti e al pubblico del CicapFest, a Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live, alle giornaliste e giornalisti della redazione, a Nico Pitrelli saggista e comunicatore scientifico, sulle diverse declinazioni dell’incertezza. Ci soffermeremo sui linguaggi e i modi per affrontarla, definirla, gestirla nel contesto scientifico-culturale e comunicativo dei nostri giorni ma con uno sguardo puntato al futuro. Il confronto sarà nutrito in più punti dai testi di Pietro, che indicano vie e propongono riflessioni mai scontate e sempre utili a cercare una chiave di lettura sul ruolo e l’impatto della scienza sulla nostra vita.
Con Graziano Ciocca
Modera Marco Ferrari
Gli elefanti vanno a morire nei cimiteri. Falso. Spegni la luce o entrano le zanzare. Errato. Lo struzzo ha nascosto la testa sotto la sabbia. Sbagliato. Non importa quale sia l’animale, state pur sicuri che esiste una falsa credenza che lo riguarda. Per fortuna, la scienza e l’osservazione della natura ci vengono incontro e ci aiutano a svelare la verità nascosta dietro le bufale e a guardare con stupore e rispetto gli animali che ci circondano. Il divulgatore Graziano Ciocca raccoglie e sfata le panzane più diffuse, a volte anche per colpa di cartoni animati o fumetti, in un libro esilarante, Bufale bestiali (DeAgostini), che ci racconta tutto su puzze, veleni e morti raccapriccianti che popolano il mondo degli animali. Una chiave d’accesso originale per far scoprire ai ragazzi come vanno davvero le cose in natura, dal funzionamento dell’olfatto alle tecniche di difesa, alle strategie di adattamento all’ambiente.
Modera Marco Ferrari
Gli elefanti vanno a morire nei cimiteri. Falso. Spegni la luce o entrano le zanzare. Errato. Lo struzzo ha nascosto la testa sotto la sabbia. Sbagliato. Non importa quale sia l’animale, state pur sicuri che esiste una falsa credenza che lo riguarda. Per fortuna, la scienza e l’osservazione della natura ci vengono incontro e ci aiutano a svelare la verità nascosta dietro le bufale e a guardare con stupore e rispetto gli animali che ci circondano. Il divulgatore Graziano Ciocca raccoglie e sfata le panzane più diffuse, a volte anche per colpa di cartoni animati o fumetti, in un libro esilarante, Bufale bestiali (DeAgostini), che ci racconta tutto su puzze, veleni e morti raccapriccianti che popolano il mondo degli animali. Una chiave d’accesso originale per far scoprire ai ragazzi come vanno davvero le cose in natura, dal funzionamento dell’olfatto alle tecniche di difesa, alle strategie di adattamento all’ambiente.
Con Alessandro Vitale, Nicoletta Boldrini, Pietro Crovari e Fedra Fumagalli
A cura di Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con Impactscool
Intelligenza artificiale, big data, medicina di precisione, editing genetico, reti di ultima generazione. Queste e molte altre tecnologie stanno rivoluzionando il mondo della salute per come lo conosciamo oggi e ci stanno portando verso un futuro caratterizzato da cure più efficaci e personalizzate, anche grazie al supporto dei dati. Come sarà il mondo della medicina nel 2050? Come verranno curate le persone? Quale sarà il ruolo del personale sanitario? Durante questo workshop il team dell'Impactscool Future Hub Milano e di Fondazione Umberto Veronesi ci aiuterà a capire a che punto siamo e ci guiderà nella creazione ed esplorazione di diversi futuri possibili per la medicina di domani.
A cura di Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con Impactscool
Intelligenza artificiale, big data, medicina di precisione, editing genetico, reti di ultima generazione. Queste e molte altre tecnologie stanno rivoluzionando il mondo della salute per come lo conosciamo oggi e ci stanno portando verso un futuro caratterizzato da cure più efficaci e personalizzate, anche grazie al supporto dei dati. Come sarà il mondo della medicina nel 2050? Come verranno curate le persone? Quale sarà il ruolo del personale sanitario? Durante questo workshop il team dell'Impactscool Future Hub Milano e di Fondazione Umberto Veronesi ci aiuterà a capire a che punto siamo e ci guiderà nella creazione ed esplorazione di diversi futuri possibili per la medicina di domani.
Con Manuel Ceccarelli, Eleonora D'Agostino
Modera Stefano Bigliardi
Secondo una narrazione diffusa attraverso libri, conferenze, film e fumetti, la Terra fu visitata, in epoca antichissima, da alieni, che l’avrebbero occupata e sfruttata, e che avrebbero dato origine all’umanità modificando geneticamente gli ominidi. Questa narrazione ha fatto la fortuna di molti autori. Parliamone con tre studiosi che studiano il fenomeno “antichi alieni” secondo diverse impostazioni, concentrandoci in particolare sui problemi del metodo della “paleoastronautica”, sulle tipologie di persone che attrae, e sulle differenze tra gli autori che la producono e diffondono.
Modera Stefano Bigliardi
Secondo una narrazione diffusa attraverso libri, conferenze, film e fumetti, la Terra fu visitata, in epoca antichissima, da alieni, che l’avrebbero occupata e sfruttata, e che avrebbero dato origine all’umanità modificando geneticamente gli ominidi. Questa narrazione ha fatto la fortuna di molti autori. Parliamone con tre studiosi che studiano il fenomeno “antichi alieni” secondo diverse impostazioni, concentrandoci in particolare sui problemi del metodo della “paleoastronautica”, sulle tipologie di persone che attrae, e sulle differenze tra gli autori che la producono e diffondono.
Laboratorio a cura dell’associazione di divulgazione scientifica Accatagliato
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: Età: 8-12 anni
Come funziona la gravità? Cos’è la forza centrifuga? E perché gli oggetti stanno in equilibrio? Per rispondere a tutte queste curiosità servono metodo scientifico, esperimenti e… un foglio di giornale! Un laboratorio tra scienza e giocoleria con l’obiettivo di far interrogare bambini e bambine sulle leggi della fisica, di farle scoprire, anche sfidandole.
Gratuito su prenotazione
Con Shaul Bassi, Georg Umgiesser, Francesca Santoro, Rocco Coronato,
Modera: Ruggero Rollini
In collaborazione con la Laurea Magistrale in Environmental Humanities - Università Ca’ Foscari Venezia
Il mare è spesso, in letteratura, la metafora del rischio, dell'ambiente ostile che si porta via vite e aspettative. In collaborazione con il primo master italiano che affronta il cambiamento climatico con la lente delle discipline umanistiche, parleremo del ruolo del "continente liquido" nel cambiamento climatico. Un quiz letterario metterà alla prova le vostre conoscenze sul mare nella letteratura e gli scienziati che si occupano della salute di mari e oceani ci aiuteranno a capire perché è davvero necessario fare qualcosa per salvare il nostro pianeta e come possiamo raccontare il mare e gli oceani al grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell'urgenza.
Modera: Ruggero Rollini
In collaborazione con la Laurea Magistrale in Environmental Humanities - Università Ca’ Foscari Venezia
Il mare è spesso, in letteratura, la metafora del rischio, dell'ambiente ostile che si porta via vite e aspettative. In collaborazione con il primo master italiano che affronta il cambiamento climatico con la lente delle discipline umanistiche, parleremo del ruolo del "continente liquido" nel cambiamento climatico. Un quiz letterario metterà alla prova le vostre conoscenze sul mare nella letteratura e gli scienziati che si occupano della salute di mari e oceani ci aiuteranno a capire perché è davvero necessario fare qualcosa per salvare il nostro pianeta e come possiamo raccontare il mare e gli oceani al grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell'urgenza.
Rob Brotherton dialoga con Massimo Polidoro
Streaming in sala
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
Streaming in sala
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Lorenzo Montali
Modera Radio CICAP
L’incertezza dovuta alla pandemia da Covid ha alimentato una parallela infodemia, un’enorme diffusione di notizie che ha reso evidente la difficoltà di riconoscere fonti credibili a cui affidarsi. Montali, psicologo sociale all'Università di Milano-Bicocca, presenta alcune delle notizie false che hanno accompagnato le diverse fasi di diffusione della Covid 19 e le discute con l’obiettivo di rendere evidente quali sono le loro diverse funzioni da un punto di vista psicologico e sociale.
Modera Radio CICAP
L’incertezza dovuta alla pandemia da Covid ha alimentato una parallela infodemia, un’enorme diffusione di notizie che ha reso evidente la difficoltà di riconoscere fonti credibili a cui affidarsi. Montali, psicologo sociale all'Università di Milano-Bicocca, presenta alcune delle notizie false che hanno accompagnato le diverse fasi di diffusione della Covid 19 e le discute con l’obiettivo di rendere evidente quali sono le loro diverse funzioni da un punto di vista psicologico e sociale.
Elisabetta Bernardi dialoga con Simona Ovadia
Riusciremo a nutrire tutti gli abitanti del Pianeta nei prossimi secoli? Dobbiamo produrre di più o mangiare meglio? Ciò che fa bene alla salute fa anche bene al Pianeta, come dimostrano gli studi più recenti. Perché le regole della sana alimentazione (meno proteine animali, più legumi e cereali integrali) sono anche quelle che, se applicate da tutti, consentirebbero di nutrire in modo sano e sostenibile tutta la popolazione mondiale.
Riusciremo a nutrire tutti gli abitanti del Pianeta nei prossimi secoli? Dobbiamo produrre di più o mangiare meglio? Ciò che fa bene alla salute fa anche bene al Pianeta, come dimostrano gli studi più recenti. Perché le regole della sana alimentazione (meno proteine animali, più legumi e cereali integrali) sono anche quelle che, se applicate da tutti, consentirebbero di nutrire in modo sano e sostenibile tutta la popolazione mondiale.
Con Francesca Mazzoli, Francesco Cicconetti
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Valentina Petrini
Modera Ruggero Rollini
Virus e malattie, vaccini, riscaldamento globale ed emergenza climatica, 5G e campi elettromagnetici, economia e immigrazione, i grandi temi del nostro tempo sono accompagnati da un profluvio di informazioni non sostenute da dati né da una vera ricerca scientifica. Fake news e tesi complottiste sono sempre esistite, eppure non sono mai state così pericolose: la forza che hanno i dispositivi elettronici di amplificarle sembra del tutto incontrollabile. Sempre più persone si informano tramite i social e le piattaforme online, e a risultare minata è la credibilità dei media tradizionali. L'ondata di sfiducia che ha investito istituzioni, partiti e politici ha colpito anche il sistema dell'informazione e questa perdita di autorevolezza è terreno fertile per la diffusione di bufale di ogni tipo, come questo libro ben documenta. Valentina Petrini, giornalista d'inchiesta e autrice di Non chiamatele fake news (Chiarelettere), racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro Spillover che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione.
Modera Ruggero Rollini
Virus e malattie, vaccini, riscaldamento globale ed emergenza climatica, 5G e campi elettromagnetici, economia e immigrazione, i grandi temi del nostro tempo sono accompagnati da un profluvio di informazioni non sostenute da dati né da una vera ricerca scientifica. Fake news e tesi complottiste sono sempre esistite, eppure non sono mai state così pericolose: la forza che hanno i dispositivi elettronici di amplificarle sembra del tutto incontrollabile. Sempre più persone si informano tramite i social e le piattaforme online, e a risultare minata è la credibilità dei media tradizionali. L'ondata di sfiducia che ha investito istituzioni, partiti e politici ha colpito anche il sistema dell'informazione e questa perdita di autorevolezza è terreno fertile per la diffusione di bufale di ogni tipo, come questo libro ben documenta. Valentina Petrini, giornalista d'inchiesta e autrice di Non chiamatele fake news (Chiarelettere), racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro Spillover che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione.
Con Raul Cremona
Modera Alex Rusconi
A chi non piacerebbe sorprendere gli amici con giochi di magia? Lasciatevi stuzzicare dai divertenti aneddoti e dalle stupefacenti magie di Raul Cremona e scoprirete che ingannare la mente è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Modera Alex Rusconi
A chi non piacerebbe sorprendere gli amici con giochi di magia? Lasciatevi stuzzicare dai divertenti aneddoti e dalle stupefacenti magie di Raul Cremona e scoprirete che ingannare la mente è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Elisabetta Tola dialoga con Fabio Turone
L'ultimo anno ha dimostrato, semmai vi fossero dubbi, che la scienza influenza molti ambiti del vivere comune ed è oggetto di decisioni politiche che impattano sulla vita di tutti. È quindi giusto che i cittadini abbiano modo di dire la loro su come la ricerca scientifica viene finanziata e condotta e, soprattutto, su come devono essere utilizzati i suoi risultati. È quella che viene chiamata cittadinanza scientifica, ovvero la capacità (e il diritto) di tutti i cittadini di esprimersi sulle questioni di scienza. Un principio democratico fortemente sostenuto dalle istituzioni ma non semplice da attuare, perché per dire la propria sulla scienza bisogna capirne abbastanza da potersi fare una opinione corretta. Elisabetta Tola e Fabio Turone sono due giornalisti scientifici esperti di partecipazione pubblica alle questioni scientifiche e spiegheranno al pubblico che cosa è necessario fare per raggiungere la piena cittadinanza scientifica.
L'ultimo anno ha dimostrato, semmai vi fossero dubbi, che la scienza influenza molti ambiti del vivere comune ed è oggetto di decisioni politiche che impattano sulla vita di tutti. È quindi giusto che i cittadini abbiano modo di dire la loro su come la ricerca scientifica viene finanziata e condotta e, soprattutto, su come devono essere utilizzati i suoi risultati. È quella che viene chiamata cittadinanza scientifica, ovvero la capacità (e il diritto) di tutti i cittadini di esprimersi sulle questioni di scienza. Un principio democratico fortemente sostenuto dalle istituzioni ma non semplice da attuare, perché per dire la propria sulla scienza bisogna capirne abbastanza da potersi fare una opinione corretta. Elisabetta Tola e Fabio Turone sono due giornalisti scientifici esperti di partecipazione pubblica alle questioni scientifiche e spiegheranno al pubblico che cosa è necessario fare per raggiungere la piena cittadinanza scientifica.
Modera Sergio Della Sala
l CICAP non potrebbe esistere senza il lavoro quotidiano di tutti i suoi volontari. Per questo, dal 2018 il Comitato assegna ogni anno un premio ai soci attivi che si sono distinti per il loro impegno.
l CICAP non potrebbe esistere senza il lavoro quotidiano di tutti i suoi volontari. Per questo, dal 2018 il Comitato assegna ogni anno un premio ai soci attivi che si sono distinti per il loro impegno.
Spettacolo di improvvisazione
Con “I Bugiardini”: Francesco Lancia, Fabrizio Lobello e Fabio Pavan - Special guest: Davide Calabrese
Che cosa c’è di più incerto dell’improvvisazione? Ecco dunque, per una sera, Francesco Lancia, autore televisivo, comico e celebre voce di Radio DeeJay, Fabrizio Lobello, attore e co-fondatore del gruppo di improvvisazione teatrale “I Bugiardini”, con l’accompagnamento musicale di Fabio Pavan, e la partecipazione speciale di Davide Calabrese, attore, cantante e componente del gruppo musicale degli Oblivion, dimostreranno dal palcoscenico come è possibile costruire sul momento una storia dagli sviluppi imprevedibili e dalle infinite possibilità: il pubblico fornirà l’ispirazione, al resto penseranno loro, ma nessuno sa cosa accadrà. L’unica cosa certa è che ci faranno emozionare, ridere e, chissà, magari anche cantare.
Con “I Bugiardini”: Francesco Lancia, Fabrizio Lobello e Fabio Pavan - Special guest: Davide Calabrese
Che cosa c’è di più incerto dell’improvvisazione? Ecco dunque, per una sera, Francesco Lancia, autore televisivo, comico e celebre voce di Radio DeeJay, Fabrizio Lobello, attore e co-fondatore del gruppo di improvvisazione teatrale “I Bugiardini”, con l’accompagnamento musicale di Fabio Pavan, e la partecipazione speciale di Davide Calabrese, attore, cantante e componente del gruppo musicale degli Oblivion, dimostreranno dal palcoscenico come è possibile costruire sul momento una storia dagli sviluppi imprevedibili e dalle infinite possibilità: il pubblico fornirà l’ispirazione, al resto penseranno loro, ma nessuno sa cosa accadrà. L’unica cosa certa è che ci faranno emozionare, ridere e, chissà, magari anche cantare.
ANIARA
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
settembre
Dom. 5
- AGORÀ | San Gaetano
- AUDITORIUM | San Gaetano
- Piazza Eremitani
- AULA NIEVO | Palazzo Bo
- AULA E | Palazzo Bo
- CORTILE NUOVO | Palazzo Bo
- SALA ANZIANI | Palazzo Moroni
- Palazzo Santo Stefano
- SALA ROSSINI | Caffè Pedrocchi
- SCUDERIE | Palazzo Moroni
- EXPERIENCE
- Prog.Cronologico
Con Valentina Petrini, Massimo Polidoro
In collaborazione con Audible
Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
In collaborazione con Audible
Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
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pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Guido Tonelli
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
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Francesco Costa dialoga con Massimo Polidoro
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
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Con Irene Facheris
Modera Elisabetta Tola
In collaborazione con Audible
Equalitalk è il nome che Irene Facheris ha dato al podcast creato per Audible in cui parlare di argomenti complessi in modo semplice. Anti- razzismo, cultura LGBTQ+, disparità di genere: ogni stagione ha un tema principale e una co-conduzione ad hoc. Ne parliamo insieme all’autrice.
Modera Elisabetta Tola
In collaborazione con Audible
Equalitalk è il nome che Irene Facheris ha dato al podcast creato per Audible in cui parlare di argomenti complessi in modo semplice. Anti- razzismo, cultura LGBTQ+, disparità di genere: ogni stagione ha un tema principale e una co-conduzione ad hoc. Ne parliamo insieme all’autrice.
Con Adrian Fartade e Luca Perri (interviene in collegamento)
In collaborazione con Audible
“Dacché la Terra ebbe degli uomini, il cielo ebbe degli ammiratori” lo scrisse Giacomo Leopardi e Adrian Fartade e Luca Perri si contano indubbiamente tra questi ultimi. Quella dell’astronomia è una storia meravigliosa, un viaggio di 32 mila anni compiuto sì attraverso le scoperte, ma soprattutto tramite le vite e le vicende delle persone che hanno fatto progredire la conoscenza inseguendo la propria curiosità.
In collaborazione con Audible
“Dacché la Terra ebbe degli uomini, il cielo ebbe degli ammiratori” lo scrisse Giacomo Leopardi e Adrian Fartade e Luca Perri si contano indubbiamente tra questi ultimi. Quella dell’astronomia è una storia meravigliosa, un viaggio di 32 mila anni compiuto sì attraverso le scoperte, ma soprattutto tramite le vite e le vicende delle persone che hanno fatto progredire la conoscenza inseguendo la propria curiosità.
Con Sergio Della Sala
In genere, chi si spende a difesa delle evidenze scientifiche raramente riceve riconoscimenti. Andare contro la “pancia” del pubblico, dire che certe presunte cure miracolose non funzionano e che invece i vaccini salvano vite umane può essere molto difficile per chi fa comunicazione. Ci si inimica facilmente una parte del pubblico. È più facile assecondare le credenze irrazionali, fingersi paladini dei deboli, alimentando così truffe e pseudoscienza. Con il premio "In difesa della Ragione" il CICAP intende riconoscere il lavoro di chi contrasta la pseudoscienza.
In genere, chi si spende a difesa delle evidenze scientifiche raramente riceve riconoscimenti. Andare contro la “pancia” del pubblico, dire che certe presunte cure miracolose non funzionano e che invece i vaccini salvano vite umane può essere molto difficile per chi fa comunicazione. Ci si inimica facilmente una parte del pubblico. È più facile assecondare le credenze irrazionali, fingersi paladini dei deboli, alimentando così truffe e pseudoscienza. Con il premio "In difesa della Ragione" il CICAP intende riconoscere il lavoro di chi contrasta la pseudoscienza.
Con Serena Tinari
Un diluvio quotidiano di numeri e grafici. Virologi elevati a star televisive. E centinaia di migliaia di articoli scientifici pubblicati a ritmi vertiginosi. L’era del Covid-19 ha portato all’esasperazione fenomeni conosciuti e inquietanti, come il “copia e incolla” di comunicati stampa e l’adorazione de “l’esperto”, soprattutto se indossa un camice bianco. E ha fatto emergere un fenomeno nuovo. I social media si sono auto-eletti ufficiali custodi della “verità scientifica” – non è il consenso emerso nella comunità biomedica, bensì una versione decisa dai governi e ribadita da organizzazioni specializzate in “fact-checking”. C’è stata persino la caccia mediatica al dissidente - e dire che il dibattito informato su evidenze e mancanza di prove era da sempre il cuore del pensiero scientifico. Un plaidoyer in difesa della ragione e del buon senso, anche in tempo di crisi.
Un diluvio quotidiano di numeri e grafici. Virologi elevati a star televisive. E centinaia di migliaia di articoli scientifici pubblicati a ritmi vertiginosi. L’era del Covid-19 ha portato all’esasperazione fenomeni conosciuti e inquietanti, come il “copia e incolla” di comunicati stampa e l’adorazione de “l’esperto”, soprattutto se indossa un camice bianco. E ha fatto emergere un fenomeno nuovo. I social media si sono auto-eletti ufficiali custodi della “verità scientifica” – non è il consenso emerso nella comunità biomedica, bensì una versione decisa dai governi e ribadita da organizzazioni specializzate in “fact-checking”. C’è stata persino la caccia mediatica al dissidente - e dire che il dibattito informato su evidenze e mancanza di prove era da sempre il cuore del pensiero scientifico. Un plaidoyer in difesa della ragione e del buon senso, anche in tempo di crisi.
Con MariaChiara Tallacchini e Nico Pitrelli
Molti sono convinti che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa posizione è comprensibile. Il dibattito che ha accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. La resistenza pubblica alle innovazioni scientifiche e tecnologiche può essere letta come un segno di vitalità democratica e non necessariamente come un ostacolo. Si tratta di un punto di vista di cui potrebbero beneficiare sia le istituzioni, sia la stessa produzione di conoscenza.
Molti sono convinti che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa posizione è comprensibile. Il dibattito che ha accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. La resistenza pubblica alle innovazioni scientifiche e tecnologiche può essere letta come un segno di vitalità democratica e non necessariamente come un ostacolo. Si tratta di un punto di vista di cui potrebbero beneficiare sia le istituzioni, sia la stessa produzione di conoscenza.
Con Antonella Viola
Modera Ruggero Rollini
Ogni giorno il nostro sistema immunitario ascolta i segnali provenienti dal nostro corpo e dall'ambiente in cui viviamo. Nel farlo, ci difende dagli attacchi esterni. Il nostro organismo è capace di un'infinita potenzialità: è pronto ad affrontare qualsiasi nemico, codificandolo e costruendo la propria memoria. La stessa memoria che noi abbiamo imparato ad aiutare con i vaccini. Oggi il mondo è colpito da una calamità feroce. Non eravamo completamente ignari quando è arrivata, ma ci siamo fatti trovare impreparati. Di certo, sappiamo che questa pandemia non sarà l'ultima. Di fronte a questa trasformazione epocale le risposte della politica sono spesso dettate dalla paura e dallo sgomento. È difficile per tutti rinunciare non solo alle vecchie abitudini, ma anche alla forma che il nostro stile di vita aveva prima. Ma come possiamo cambiare la nostra postura nei confronti del mondo, che ormai è già cambiato sotto i nostri occhi? Antonella Viola, con il suo libro Danzare nella tempesta (Feltrinelli), costruisce una mappa per abitare questa rivoluzione e comincia con l'invito a rivolgere lo sguardo dentro noi stessi, per capire la razionalità che muove il nostro organismo.
Modera Ruggero Rollini
Ogni giorno il nostro sistema immunitario ascolta i segnali provenienti dal nostro corpo e dall'ambiente in cui viviamo. Nel farlo, ci difende dagli attacchi esterni. Il nostro organismo è capace di un'infinita potenzialità: è pronto ad affrontare qualsiasi nemico, codificandolo e costruendo la propria memoria. La stessa memoria che noi abbiamo imparato ad aiutare con i vaccini. Oggi il mondo è colpito da una calamità feroce. Non eravamo completamente ignari quando è arrivata, ma ci siamo fatti trovare impreparati. Di certo, sappiamo che questa pandemia non sarà l'ultima. Di fronte a questa trasformazione epocale le risposte della politica sono spesso dettate dalla paura e dallo sgomento. È difficile per tutti rinunciare non solo alle vecchie abitudini, ma anche alla forma che il nostro stile di vita aveva prima. Ma come possiamo cambiare la nostra postura nei confronti del mondo, che ormai è già cambiato sotto i nostri occhi? Antonella Viola, con il suo libro Danzare nella tempesta (Feltrinelli), costruisce una mappa per abitare questa rivoluzione e comincia con l'invito a rivolgere lo sguardo dentro noi stessi, per capire la razionalità che muove il nostro organismo.
Alessandro De Angelis dialoga con Stefano Bagnasco
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze non è solo l'ultimo libro di Galileo Galilei, la summa del suo pensiero fisico-filosofico sviluppato in oltre cinquant'anni di studi compiuti a Pisa, a Firenze e soprattutto a Padova. È uno dei capitoli più importanti della storia della scienza, inserito da Stephen Hawking nell'elenco delle cinque opere fondamentali della fisica e dell'astronomia. Ha aperto la strada ai Principia di Isaac Newton, il quale riconosce a Galilei di avere qui enunciato le prime due leggi della meccanica, e alla scienza sperimentale: per la prima volta sono progettati ed eseguiti esperimenti per verificare le ipotesi presentate. Un'eredità importantissima che lo stesso Galilei era consapevole di lasciare. Leggere Galilei oggi, però, non è facile, sia per l'approccio alla geometria, completamente diverso dalla matematica moderna, sia per la lingua. Per questo Alessandro De Angelis ha tradotto integralmente i Discorsi e dimostrazioni matematiche, perché sia possibile leggere nella sua interezza una delle opere seminali del pensiero scientifico (e della storia della cultura tout court) in un linguaggio comprensibile per il lettore contemporaneo, curioso e impaziente di risalire alle fonti primarie della scienza.
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze non è solo l'ultimo libro di Galileo Galilei, la summa del suo pensiero fisico-filosofico sviluppato in oltre cinquant'anni di studi compiuti a Pisa, a Firenze e soprattutto a Padova. È uno dei capitoli più importanti della storia della scienza, inserito da Stephen Hawking nell'elenco delle cinque opere fondamentali della fisica e dell'astronomia. Ha aperto la strada ai Principia di Isaac Newton, il quale riconosce a Galilei di avere qui enunciato le prime due leggi della meccanica, e alla scienza sperimentale: per la prima volta sono progettati ed eseguiti esperimenti per verificare le ipotesi presentate. Un'eredità importantissima che lo stesso Galilei era consapevole di lasciare. Leggere Galilei oggi, però, non è facile, sia per l'approccio alla geometria, completamente diverso dalla matematica moderna, sia per la lingua. Per questo Alessandro De Angelis ha tradotto integralmente i Discorsi e dimostrazioni matematiche, perché sia possibile leggere nella sua interezza una delle opere seminali del pensiero scientifico (e della storia della cultura tout court) in un linguaggio comprensibile per il lettore contemporaneo, curioso e impaziente di risalire alle fonti primarie della scienza.
Con Roberta Villa
Modera Simona Ovadia
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccini? Moltissime le informazioni che circolano, rilanciate via via da tutti i media, in una rincorsa a chi ne sa di più che non sempre esaudisce la nostra comprensibile richiesta di certezze. Vogliamo sapere di chi ci possiamo fidare. Vogliamo sapere se e quali vaccini sono risolutivi, anche con le varianti, come sono stati approvati, quando prenderli, quante volte, se possono avere effetti collaterali, se li possono assumere tutti, se è vero che molti medici sono scettici, se e quando raggiungeremo l'immunità di gruppo, quanto può essere efficace il "patentino vaccinale", perché non ci fidiamo dei vaccini russi e cinesi, e se, infine, è giusto imporre un obbligo di vaccinazione. Ci voleva Roberta Villa, autrice di Vaccini. Mai così temuti, mai così attesi (Chiarelettere) forte della credibilità conquistata in anni di seria informazione e divulgazione scientifica, a farci da guida per orientarci in questa situazione ancora oggi per molti aspetti drammatica.
Modera Simona Ovadia
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccini? Moltissime le informazioni che circolano, rilanciate via via da tutti i media, in una rincorsa a chi ne sa di più che non sempre esaudisce la nostra comprensibile richiesta di certezze. Vogliamo sapere di chi ci possiamo fidare. Vogliamo sapere se e quali vaccini sono risolutivi, anche con le varianti, come sono stati approvati, quando prenderli, quante volte, se possono avere effetti collaterali, se li possono assumere tutti, se è vero che molti medici sono scettici, se e quando raggiungeremo l'immunità di gruppo, quanto può essere efficace il "patentino vaccinale", perché non ci fidiamo dei vaccini russi e cinesi, e se, infine, è giusto imporre un obbligo di vaccinazione. Ci voleva Roberta Villa, autrice di Vaccini. Mai così temuti, mai così attesi (Chiarelettere) forte della credibilità conquistata in anni di seria informazione e divulgazione scientifica, a farci da guida per orientarci in questa situazione ancora oggi per molti aspetti drammatica.
Con Sara Garofalo
Modera Gianluca Dotti
Sara Garofalo ci porta a scoprire i meccanismi psicologici che guidano le nostre scelte sbagliate di ogni giorno: dall’euristica dell’ancoraggio – la ragione per cui troviamo vantaggioso un prezzo solo perché viene presentato come scontato rispetto a un altro – all’effetto Ikea – che orienta la nostra percezione del valore di qualcosa in base al tempo e agli sforzi che vi abbiamo investito –, dai bias di conferma – che fanno sì che le nostre ricerche per trovare risposte su Google siano quasi sempre sabotate in partenza – all’avversione alla perdita – la nostra tendenza a dare più peso decisionale alle perdite che ai guadagni, bloccandoci per esempio per anni in situazioni affettive, lavorative o esistenziali fallimentari..
Modera Gianluca Dotti
Sara Garofalo ci porta a scoprire i meccanismi psicologici che guidano le nostre scelte sbagliate di ogni giorno: dall’euristica dell’ancoraggio – la ragione per cui troviamo vantaggioso un prezzo solo perché viene presentato come scontato rispetto a un altro – all’effetto Ikea – che orienta la nostra percezione del valore di qualcosa in base al tempo e agli sforzi che vi abbiamo investito –, dai bias di conferma – che fanno sì che le nostre ricerche per trovare risposte su Google siano quasi sempre sabotate in partenza – all’avversione alla perdita – la nostra tendenza a dare più peso decisionale alle perdite che ai guadagni, bloccandoci per esempio per anni in situazioni affettive, lavorative o esistenziali fallimentari..
Con Francesco Nalini, Laura Nota, Paolo Gubitta
Modera Gianluca Dotti
In collaborazione con Assindustria Venetocentro
L’emergenza sanitaria e il contesto di incertezza hanno cambiato le professioni, obbligando tutti a riattarsi e modificando il modo stesso di lavorare. Così è emersa con ancora più forza la mancanza di alcune figure professionali con competenze specifiche, digitali e non solo. Ma quali saranno i lavori del futuro, quale bagaglio di competenze servirà d’ora in poi e in che modo il digitale creerà nuove opportunità?
Modera Gianluca Dotti
In collaborazione con Assindustria Venetocentro
L’emergenza sanitaria e il contesto di incertezza hanno cambiato le professioni, obbligando tutti a riattarsi e modificando il modo stesso di lavorare. Così è emersa con ancora più forza la mancanza di alcune figure professionali con competenze specifiche, digitali e non solo. Ma quali saranno i lavori del futuro, quale bagaglio di competenze servirà d’ora in poi e in che modo il digitale creerà nuove opportunità?
Con Francesco Grassi
I seguaci di QAnon sostengono l’idea che esista un complotto universale fra i potenti del mondo, impegnati in rituali satanici che prevedono il sacrificio di milioni di bambini e che soprattutto a contrastare questo complotto sia, nel segreto più assoluto, l'ex presidente americano Donald Trump. Qual è l'origine di questo fenomeno sociale nato in sordina su Internet alla fine del 2017 e ingigantitosi in pochi anni in maniera così preoccupante? È possibile che un’idea virale si sia annidata nella mente di qualcuno fornendo l’ispirazione per una burla o esperimento sociale e che il tutto sia poi sfuggito di mano? Francesco Grassi ricostruirà una possibile origine del fenomeno seguendo un filo apparentemente invisibile che lega il fenomeno QAnon degli inizi con quello degli ARG (Alternate Reality Game), giochi di realtà alternativa che combinano elementi del mondo digitale e di quello reale come parte di una narrazione o di una storia più ampia.
I seguaci di QAnon sostengono l’idea che esista un complotto universale fra i potenti del mondo, impegnati in rituali satanici che prevedono il sacrificio di milioni di bambini e che soprattutto a contrastare questo complotto sia, nel segreto più assoluto, l'ex presidente americano Donald Trump. Qual è l'origine di questo fenomeno sociale nato in sordina su Internet alla fine del 2017 e ingigantitosi in pochi anni in maniera così preoccupante? È possibile che un’idea virale si sia annidata nella mente di qualcuno fornendo l’ispirazione per una burla o esperimento sociale e che il tutto sia poi sfuggito di mano? Francesco Grassi ricostruirà una possibile origine del fenomeno seguendo un filo apparentemente invisibile che lega il fenomeno QAnon degli inizi con quello degli ARG (Alternate Reality Game), giochi di realtà alternativa che combinano elementi del mondo digitale e di quello reale come parte di una narrazione o di una storia più ampia.
Con Guido Barbujani e Massimo Pigliucci
Ammettiamolo: poco di quello che sappiamo, o crediamo di sapere, ci deriva dall'esperienza, e molto da fonti che consideriamo autorevoli. Ma allora vuol dire che scienza e religione sono due sistemi simili di credenze? E, ragionandoci un po' su, come possiamo correggere gli errori che spesso facciamo nel comunicare la scienza?
Ammettiamolo: poco di quello che sappiamo, o crediamo di sapere, ci deriva dall'esperienza, e molto da fonti che consideriamo autorevoli. Ma allora vuol dire che scienza e religione sono due sistemi simili di credenze? E, ragionandoci un po' su, come possiamo correggere gli errori che spesso facciamo nel comunicare la scienza?
Con Marco Merola
Modera Ruggero Rollini
In collaborazione con Audible
Il cambiamento climatico è già in atto. Gli effetti della riduzione di CO2 li vedremo tra 15 anni. Il grande tema, ora, è l'adattamento. A caccia di soluzioni per consentire alle popolazioni di continuare a vivere sul pianeta: che cosa stiamo facendo per adattarci ad uno scenario in continuo e rapido mutamento? Marco Merola, nel suo podcast "Adaptation", racconta le esperienze di persone che cercano soluzioni dinamiche ai cambiamenti e lavorano per ridurre i rischi legati ai fenomeni meteoclimatici estremi.
Modera Ruggero Rollini
In collaborazione con Audible
Il cambiamento climatico è già in atto. Gli effetti della riduzione di CO2 li vedremo tra 15 anni. Il grande tema, ora, è l'adattamento. A caccia di soluzioni per consentire alle popolazioni di continuare a vivere sul pianeta: che cosa stiamo facendo per adattarci ad uno scenario in continuo e rapido mutamento? Marco Merola, nel suo podcast "Adaptation", racconta le esperienze di persone che cercano soluzioni dinamiche ai cambiamenti e lavorano per ridurre i rischi legati ai fenomeni meteoclimatici estremi.
Natália Pasternak in dialogo con Daniela Ovadia
Streaming in sala
Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
Streaming in sala
Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Lorenzo Paletti
Prima del caso Stamina e del Metodo Di Bella, John Brinkley scuote la medicina tradizionale con la sua rivoluzionaria operazione per curare l'impotenza: un trapianto di testicoli da capra a essere umano. In un'epoca in cui nasce la meccanica quantistica e Einstein racconta che la luce può essere curvata dalla gravità, la scienza si dedica allo studio delle ghiandole animali alla ricerca dell'elisir di lunga vita. Tutto sembra possibile e nonostante non ci siano prove che l'operazione di Brinkley possa veramente risolvere il problema dell'impotenza, i suoi pazienti si dicono curati. A chi credere? All'associazione dei medici americani o alle centinaia di persone guarite dal dottore?
Prima del caso Stamina e del Metodo Di Bella, John Brinkley scuote la medicina tradizionale con la sua rivoluzionaria operazione per curare l'impotenza: un trapianto di testicoli da capra a essere umano. In un'epoca in cui nasce la meccanica quantistica e Einstein racconta che la luce può essere curvata dalla gravità, la scienza si dedica allo studio delle ghiandole animali alla ricerca dell'elisir di lunga vita. Tutto sembra possibile e nonostante non ci siano prove che l'operazione di Brinkley possa veramente risolvere il problema dell'impotenza, i suoi pazienti si dicono curati. A chi credere? All'associazione dei medici americani o alle centinaia di persone guarite dal dottore?
Con Fabiana Zollo e Roberta Villa in dialogo con Vincenzo Crupi
Grazie all'analisi dei flussi con cui le informazioni si propagano e vengono scambiate sulla rete, e in particolar modo sui social media, è possibile capire come selezioniamo le nostre fonti informative, cosa scegliamo di condividere con i nostri amici e conoscenti e, soprattutto, che cosa ci sembra più convincente. Ma è vero che le bufale e le notizie false hanno più successo e vita più lunga sui social media delle fonti informative serie e verificate? Di questo si occupano le relatrici di questo incontro, che dialogheranno con il filosofo della scienza Vincenzo Crupi per cercare di spiegarci che cosa fa il successo di una notizia falsa.
Grazie all'analisi dei flussi con cui le informazioni si propagano e vengono scambiate sulla rete, e in particolar modo sui social media, è possibile capire come selezioniamo le nostre fonti informative, cosa scegliamo di condividere con i nostri amici e conoscenti e, soprattutto, che cosa ci sembra più convincente. Ma è vero che le bufale e le notizie false hanno più successo e vita più lunga sui social media delle fonti informative serie e verificate? Di questo si occupano le relatrici di questo incontro, che dialogheranno con il filosofo della scienza Vincenzo Crupi per cercare di spiegarci che cosa fa il successo di una notizia falsa.
Con Sara Garofalo
Modera Andrea Ferrero
E così lo hai fatto di nuovo. Ancora una volta hai acquistato un vestito che in realtà non volevi perché ti sembrava conveniente, hai giocato al Gratta e Vinci perché credevi che il destino fosse dalla tua, hai perso la tua unica mattinata di riposo con il cellulare in mano, tra scambi inutili su WhatsApp e lo scroll infinito dei social; hai condiviso con i tuoi contatti un articolo «sconvolgente» per poi renderti conto che era una fake news, hai fatto le ore piccole con i tuoi amici nonostante avessi una riunione importante la mattina dopo, hai rimandato la decisione di lasciare il tuo partner sebbene la vostra storia sia ormai da mesi a un punto morto. La domanda è: perché lo hai fatto? Perché hai commesso lo stesso errore che hai già commesso decine e decine di volte? Tu non lo sai, ma la tua mente sì; perché ha preso le stesse decisioni per migliaia di anni.
Modera Andrea Ferrero
E così lo hai fatto di nuovo. Ancora una volta hai acquistato un vestito che in realtà non volevi perché ti sembrava conveniente, hai giocato al Gratta e Vinci perché credevi che il destino fosse dalla tua, hai perso la tua unica mattinata di riposo con il cellulare in mano, tra scambi inutili su WhatsApp e lo scroll infinito dei social; hai condiviso con i tuoi contatti un articolo «sconvolgente» per poi renderti conto che era una fake news, hai fatto le ore piccole con i tuoi amici nonostante avessi una riunione importante la mattina dopo, hai rimandato la decisione di lasciare il tuo partner sebbene la vostra storia sia ormai da mesi a un punto morto. La domanda è: perché lo hai fatto? Perché hai commesso lo stesso errore che hai già commesso decine e decine di volte? Tu non lo sai, ma la tua mente sì; perché ha preso le stesse decisioni per migliaia di anni.
Elena Dogliotti dialoga con Simona Ovadia
Che la prevenzione cominci a tavola è ormai una certezza. Ma quanto conta la sana alimentazione per ridurre il rischio di ammalarsi? E come siamo arrivati a calcolare i potenziali benefici della dieta sana?
Che la prevenzione cominci a tavola è ormai una certezza. Ma quanto conta la sana alimentazione per ridurre il rischio di ammalarsi? E come siamo arrivati a calcolare i potenziali benefici della dieta sana?
Con Alessandro Gandolfi
Modera Lorenzo Montali
In collaborazione con Parallelozero
“Nel ventunesimo secolo”, scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus, “è probabile che gli esseri umani facciano un serio tentativo per raggiungere l’immortalità … Un piccolo ma crescente numero di scienziati e intellettuali ha ipotizzato che la sfida più importante che deve affrontare la scienza moderna è vincere la morte e realizzare la promessa dell'eterna giovinezza”. L'uomo può davvero diventare immortale? Pochi ci credono veramente, ma da qui parte la ricerca fotografica di Alessandro Gandolfi, sulle tracce di chi non solo punta alla longevità ma alla vita eterna.
Modera Lorenzo Montali
In collaborazione con Parallelozero
“Nel ventunesimo secolo”, scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus, “è probabile che gli esseri umani facciano un serio tentativo per raggiungere l’immortalità … Un piccolo ma crescente numero di scienziati e intellettuali ha ipotizzato che la sfida più importante che deve affrontare la scienza moderna è vincere la morte e realizzare la promessa dell'eterna giovinezza”. L'uomo può davvero diventare immortale? Pochi ci credono veramente, ma da qui parte la ricerca fotografica di Alessandro Gandolfi, sulle tracce di chi non solo punta alla longevità ma alla vita eterna.
Con Alfredo Castelli
Modera Radio CICAP
"La verità scaturisce dal dubbio" scriveva Cartesio. Ma i grandi teorici del dubbio dubitano delle asserzioni dei colleghi: Cartesio stravolge Sant’Agostino, Kant è incerto delle incertezze di Hume. Dal punto di vista letterario, non c’è dubbio che il dubbio (Colpevole o innocente? Amico o nemico? Odio o amore? Guerra o pace?) con le sue infinite sfumature sia alla base di ogni forma di fiction, compreso il fumetto. Ve ne parlerà Alfredo Castelli, che, com’è sua abitudine, divagherà riempiendo il discorso di parentesi graffe, quadre e tonde: non c’è dubbio!
Modera Radio CICAP
"La verità scaturisce dal dubbio" scriveva Cartesio. Ma i grandi teorici del dubbio dubitano delle asserzioni dei colleghi: Cartesio stravolge Sant’Agostino, Kant è incerto delle incertezze di Hume. Dal punto di vista letterario, non c’è dubbio che il dubbio (Colpevole o innocente? Amico o nemico? Odio o amore? Guerra o pace?) con le sue infinite sfumature sia alla base di ogni forma di fiction, compreso il fumetto. Ve ne parlerà Alfredo Castelli, che, com’è sua abitudine, divagherà riempiendo il discorso di parentesi graffe, quadre e tonde: non c’è dubbio!
Con Barbara Bernardini, Andrea Parlangeli
Modera Radio CICAP
È possibile portare la ricerca scientifica italiana sul web, farla conoscere e rendere disponibile a tutti? È quello che fa "Brains in Italy", il primo blog pubblico, curato da Barbara Bernardini, giornalista di Superquark, che racconta l’eccellenza scientifica italiana tanto appezzata nel mondo direttamente dalla voce degli scienziati. E per chi è appassionato alle dimensioni dell'esplorazione, della scoperta e dell'innovazione è nato Josway, un nuovo sito, un nuovo sguardo sul mondo curato da Andrea Parlangeli, giornalista di Focus.
Modera Radio CICAP
È possibile portare la ricerca scientifica italiana sul web, farla conoscere e rendere disponibile a tutti? È quello che fa "Brains in Italy", il primo blog pubblico, curato da Barbara Bernardini, giornalista di Superquark, che racconta l’eccellenza scientifica italiana tanto appezzata nel mondo direttamente dalla voce degli scienziati. E per chi è appassionato alle dimensioni dell'esplorazione, della scoperta e dell'innovazione è nato Josway, un nuovo sito, un nuovo sguardo sul mondo curato da Andrea Parlangeli, giornalista di Focus.
Con Raul Cremona, Davide Calabrese, Hyde, Martin, Jack Nobile, Alpha Magician
Modera Alex Rusconi
L’illusionismo è un’arte complessa che, come tutte le forme di spettacolo, muta con i tempi e tende a seguire mode e cambiamenti di contesto, oltre ai fisiologici mutamenti tecnologici e di costume. E così, nel terzo millennio, quella che un tempo era una disciplina segreta, i cui metodi erano gelosamente custoditi da pochi eletti e racchiusi in rari libri, è diventato un fenomeno di costume, con metodi ed effetti divulgati al grande pubblico e YouTuber con centinaia di migliaia di follower golosi di magia o semplicemente curiosi di scoprire qualche segreto. In questo incontro, abbiamo voluto parlare di questo tema con due diverse generazioni di prestigiatori, per vedere se è possibile trovare un punto di contatto e quali possono essere le prospettive di un’arte antica che viene sempre più modernizzata e, in parte, snaturata. Moderati da Alex Rusconi, direttore della rivista Magia, saranno coinvolti tre rappresentanti della scuola tradizionale, Raul Cremona, Martin e Davide Calabrese e tre rappresentanti della nuova scuola, tutti giovanissimi: Jack Nobile, Hyde e Alpha Magician. I sette artisti, nel corso della discussione, mostreranno anche alcuni effetti come “antipasto” del Workshop di Magia che si terrà nel pomeriggio.
Modera Alex Rusconi
L’illusionismo è un’arte complessa che, come tutte le forme di spettacolo, muta con i tempi e tende a seguire mode e cambiamenti di contesto, oltre ai fisiologici mutamenti tecnologici e di costume. E così, nel terzo millennio, quella che un tempo era una disciplina segreta, i cui metodi erano gelosamente custoditi da pochi eletti e racchiusi in rari libri, è diventato un fenomeno di costume, con metodi ed effetti divulgati al grande pubblico e YouTuber con centinaia di migliaia di follower golosi di magia o semplicemente curiosi di scoprire qualche segreto. In questo incontro, abbiamo voluto parlare di questo tema con due diverse generazioni di prestigiatori, per vedere se è possibile trovare un punto di contatto e quali possono essere le prospettive di un’arte antica che viene sempre più modernizzata e, in parte, snaturata. Moderati da Alex Rusconi, direttore della rivista Magia, saranno coinvolti tre rappresentanti della scuola tradizionale, Raul Cremona, Martin e Davide Calabrese e tre rappresentanti della nuova scuola, tutti giovanissimi: Jack Nobile, Hyde e Alpha Magician. I sette artisti, nel corso della discussione, mostreranno anche alcuni effetti come “antipasto” del Workshop di Magia che si terrà nel pomeriggio.
Con Vincenzo Crupi e Gustavo Cevolani
Piloti d’aereo, operatori finanziari, medici, giudici devono prendere decisioni in condizioni di grande incertezza e sulla base di informazioni incomplete. Oggi sappiamo che la razionalità perfetta non esiste: come esseri umani siamo tutti inconsapevolmente vittime di pregiudizi e inferenze fallaci. Accade nella vita di tutti i giorni, quando scegliamo un prodotto al supermercato o iscriviamo i figli a scuola, e accade – con ricadute potenzialmente molto più rilevanti – quando a prendere decisioni sono professionisti come medici e giudici. Scopriremo alcuni comuni trabocchetti del ragionamento, come influiscono in settori cruciali della società come la sanità e i tribunali, e quali sono i possibili rimedi.
Piloti d’aereo, operatori finanziari, medici, giudici devono prendere decisioni in condizioni di grande incertezza e sulla base di informazioni incomplete. Oggi sappiamo che la razionalità perfetta non esiste: come esseri umani siamo tutti inconsapevolmente vittime di pregiudizi e inferenze fallaci. Accade nella vita di tutti i giorni, quando scegliamo un prodotto al supermercato o iscriviamo i figli a scuola, e accade – con ricadute potenzialmente molto più rilevanti – quando a prendere decisioni sono professionisti come medici e giudici. Scopriremo alcuni comuni trabocchetti del ragionamento, come influiscono in settori cruciali della società come la sanità e i tribunali, e quali sono i possibili rimedi.
Con Cesare Cornoldi e Armando De Vincentiis
Modera Anna Rita Longo
lluminazione, talento naturale e genio sono entrati nell'immaginario collettivo come un dato di fatto. Si ritiene, cioè, comunemente che le sole capacità naturali permettano a un essere umano di raggiungere risultati straordinari senza altri elementi a concorrere al successo. In realtà, questa ricostruzione semplicistica, sostenuta da narrazioni stereotipate veicolate anche dal cinema e dai media, è in buona parte un mito per varie ragioni. Innanzitutto, spesso si fa riferimento a concetti come "genialità", "talento", "plusdotazione", "eccezionalità" e simili senza chiarire di che cosa si stia parlando, adoperando una terminologia generica che non distingue tra capacità di diverso tipo, per esempio tra capacità specifiche mostrate in determinati ambiti e plusdotazione intellettiva più generalizzata, oppure creatività. È ora di fare chiarezza.
Modera Anna Rita Longo
lluminazione, talento naturale e genio sono entrati nell'immaginario collettivo come un dato di fatto. Si ritiene, cioè, comunemente che le sole capacità naturali permettano a un essere umano di raggiungere risultati straordinari senza altri elementi a concorrere al successo. In realtà, questa ricostruzione semplicistica, sostenuta da narrazioni stereotipate veicolate anche dal cinema e dai media, è in buona parte un mito per varie ragioni. Innanzitutto, spesso si fa riferimento a concetti come "genialità", "talento", "plusdotazione", "eccezionalità" e simili senza chiarire di che cosa si stia parlando, adoperando una terminologia generica che non distingue tra capacità di diverso tipo, per esempio tra capacità specifiche mostrate in determinati ambiti e plusdotazione intellettiva più generalizzata, oppure creatività. È ora di fare chiarezza.
Con Costanza Jesurum
Modera Daniela Ovadia
Negli ultimi trent’anni la psicologia e la psicoterapia sono diventate delle presenze costanti delle nostre vite. Gli psicologi sono spesso protagonisti del dibattito pubblico, intervengono sui giornali, in tv, hanno voce in cause giudiziarie, sono interpellati da chi decide le politiche sociali... La psicologia è autorevole, ha guadagnato credito, e chi ne fa uso fa meno fatica a capirne la necessità e a chiederne il sostegno. Nonostante ciò, la psicoterapia appare come un nebuloso insieme di questioni: che cos’è, rispetto alla medicina? Perché ci sono tante scuole? Quanto è bene pagare? Quali rischi ci sono nell’affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche? Costanza Jesurum ha dedicato un libro a queste domande comuni, nel tentativo di dare risposte chiare e concrete e, al tempo stesso, di ricostruire il dibattito contemporaneo e la storia della psicologia recente, un mondo che pensiamo di conoscere ma che è molto meno trasparente di quanto appaia.
Modera Daniela Ovadia
Negli ultimi trent’anni la psicologia e la psicoterapia sono diventate delle presenze costanti delle nostre vite. Gli psicologi sono spesso protagonisti del dibattito pubblico, intervengono sui giornali, in tv, hanno voce in cause giudiziarie, sono interpellati da chi decide le politiche sociali... La psicologia è autorevole, ha guadagnato credito, e chi ne fa uso fa meno fatica a capirne la necessità e a chiederne il sostegno. Nonostante ciò, la psicoterapia appare come un nebuloso insieme di questioni: che cos’è, rispetto alla medicina? Perché ci sono tante scuole? Quanto è bene pagare? Quali rischi ci sono nell’affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche? Costanza Jesurum ha dedicato un libro a queste domande comuni, nel tentativo di dare risposte chiare e concrete e, al tempo stesso, di ricostruire il dibattito contemporaneo e la storia della psicologia recente, un mondo che pensiamo di conoscere ma che è molto meno trasparente di quanto appaia.
Con Stefano Bagnasco
In realtà non solo i fisici: in tutte le discipline capita di fare piccoli errori o, a volte, prendere colossali cantonate, fa parte del gioco della scienza. E la scienza stessa ha anticorpi che le permettono di correggere e ridurre le conseguenze degli errori, ma anche questi anticorpi non sempre funzionano perfettamente, con conseguenze a volte spettacolari: ne vedremo delle belle.
In realtà non solo i fisici: in tutte le discipline capita di fare piccoli errori o, a volte, prendere colossali cantonate, fa parte del gioco della scienza. E la scienza stessa ha anticorpi che le permettono di correggere e ridurre le conseguenze degli errori, ma anche questi anticorpi non sempre funzionano perfettamente, con conseguenze a volte spettacolari: ne vedremo delle belle.
Con Silvano Fuso
La scienza rappresenta il più riuscito tentativo che l’umanità abbia saputo escogitare per interpretare e manipolare la realtà in modo affidabile. A maggior ragione quindi è proprio nei periodi di difficoltà e di incertezza che ci si dovrebbe affidare a questo strumento. Invece molto spesso emerge prepotentemente il desiderio di percorrere strade alternative, suadenti sul piano emotivo, che promettono facili soluzioni, rivelandosi però del tutto illusorie. Questo è successo nel passato e accade ancora ai nostri giorni. Silvano Fuso, prendendo spunto dalla recente riedizione di un suo libro, parlerà di questi temi con uno sguardo alla storia e alla realtà contemporanea.
La scienza rappresenta il più riuscito tentativo che l’umanità abbia saputo escogitare per interpretare e manipolare la realtà in modo affidabile. A maggior ragione quindi è proprio nei periodi di difficoltà e di incertezza che ci si dovrebbe affidare a questo strumento. Invece molto spesso emerge prepotentemente il desiderio di percorrere strade alternative, suadenti sul piano emotivo, che promettono facili soluzioni, rivelandosi però del tutto illusorie. Questo è successo nel passato e accade ancora ai nostri giorni. Silvano Fuso, prendendo spunto dalla recente riedizione di un suo libro, parlerà di questi temi con uno sguardo alla storia e alla realtà contemporanea.
Con Lorenzo Montali
La vicenda Blue Whale, una storia di "panico morale" innescata da una bufala, è tornata sulle prime pagine dei giornali italiani nel giugno 2021 dopo che un giudice del Tribunale di Milano ha condannato una ragazza di circa 25 anni, che era imputata per atti persecutori e violenza privata aggravati. Ma questa sentenza dimostra davvero la realtà del fenomeno Blue Whale? Le cose, come sempre, sono più complesse se le si guarda approfonditamente. E soprattutto, in questo caso, se si presta attenzione alla sequenza temporale degli eventi. Proviamo a ricostruirla per capirci di più.
La vicenda Blue Whale, una storia di "panico morale" innescata da una bufala, è tornata sulle prime pagine dei giornali italiani nel giugno 2021 dopo che un giudice del Tribunale di Milano ha condannato una ragazza di circa 25 anni, che era imputata per atti persecutori e violenza privata aggravati. Ma questa sentenza dimostra davvero la realtà del fenomeno Blue Whale? Le cose, come sempre, sono più complesse se le si guarda approfonditamente. E soprattutto, in questo caso, se si presta attenzione alla sequenza temporale degli eventi. Proviamo a ricostruirla per capirci di più.
Con Gianluca Ranzini, Marco Ferrari
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare la domenica del CICAP Fest.
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare la domenica del CICAP Fest.
Con Antonella Viola, Guido Barbujani e Daniela Ovadia
Le donne, le minoranze etniche e culturali, i vari orientamenti sessuali e di genere: sono molte le categorie che vengono escluse dalla maggior parte delle ricerche scientifiche. Una scienza non inclusiva, però, rischia di commettere errori grossolani e di condurre studi dagli esiti incerti. Come rendere la scienza più inclusiva non solo dal punto di vista della diversità dei ricercatori e degli scienziati ma anche delle realtà osservate?
Le donne, le minoranze etniche e culturali, i vari orientamenti sessuali e di genere: sono molte le categorie che vengono escluse dalla maggior parte delle ricerche scientifiche. Una scienza non inclusiva, però, rischia di commettere errori grossolani e di condurre studi dagli esiti incerti. Come rendere la scienza più inclusiva non solo dal punto di vista della diversità dei ricercatori e degli scienziati ma anche delle realtà osservate?
Con Raul Cremona, Davide Calabrese, Hyde, Martin, Jack Nobile e Alpha Magician
Presenta Alex Rusconi
Abbiamo navigato nell’incertezza con la sola sicurezza che tutto sarebbe ripartito e che la gente avrebbe avuto ancora bisogno di “magia”. Anche un'arte antica e nobile come l'illusionismo ha dovuto fare i conti con la pandemia e i lockdown ma la forza dell’incanto e, soprattutto, la voglia del pubblico di restare a bocca aperta davanti a un gioco di prestigio, la mantengono in forma smagliante. Forte di un bagaglio culturale straordinario e di strumenti sempre nuovi ed efficaci, oltre che di un bacino di professionisti creativi e con spirito di iniziativa, la magia resiste e vince l’incertezza. In questo workshop avrete a disposizione alcune delle menti più creative del panorama magico nazionale. Professionisti che hanno fatto dell'innovazione un punto di forza, senza perdere di vista la tradizione. 7 artisti, 14 numeri che verranno mostrati e spiegati, per portarvi verso la luce della ripartenza con un colpo di bacchetta magica.
Presenta Alex Rusconi
Abbiamo navigato nell’incertezza con la sola sicurezza che tutto sarebbe ripartito e che la gente avrebbe avuto ancora bisogno di “magia”. Anche un'arte antica e nobile come l'illusionismo ha dovuto fare i conti con la pandemia e i lockdown ma la forza dell’incanto e, soprattutto, la voglia del pubblico di restare a bocca aperta davanti a un gioco di prestigio, la mantengono in forma smagliante. Forte di un bagaglio culturale straordinario e di strumenti sempre nuovi ed efficaci, oltre che di un bacino di professionisti creativi e con spirito di iniziativa, la magia resiste e vince l’incertezza. In questo workshop avrete a disposizione alcune delle menti più creative del panorama magico nazionale. Professionisti che hanno fatto dell'innovazione un punto di forza, senza perdere di vista la tradizione. 7 artisti, 14 numeri che verranno mostrati e spiegati, per portarvi verso la luce della ripartenza con un colpo di bacchetta magica.
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Laboratorio interattivo
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
VISITA GUIDATA
Passeggiata e laboratorio cura del Il Bo Live
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Lo sai che la scienza e la sua storia si nascondono anche tra le vie e i palazzi delle città? Attraverso una passeggiata molto speciale andremo alla scoperta proprio della scienza che si nasconde tra le strade di Padova. Uno sguardo insolito alla città che ci porta a percepire i luoghi in cui ogni giorno siamo immersi come custodi di storie, in questo caso di storie di scienza.
Al termine della passeggiata ci sarà un laboratorio per ragazze e ragazzi che li guiderà nella creazione di una mappa dei luoghi della scienza a Padova.
(L’attività è stata ideata partendo dal libro “La scienza nascosta nei luoghi di Padova” curato da Il Bo Live, il magazine online dell’Università di Padova)
Gratuito su prenotazione
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Lo sai che la scienza e la sua storia si nascondono anche tra le vie e i palazzi delle città? Attraverso una passeggiata molto speciale andremo alla scoperta proprio della scienza che si nasconde tra le strade di Padova. Uno sguardo insolito alla città che ci porta a percepire i luoghi in cui ogni giorno siamo immersi come custodi di storie, in questo caso di storie di scienza.
Al termine della passeggiata ci sarà un laboratorio per ragazze e ragazzi che li guiderà nella creazione di una mappa dei luoghi della scienza a Padova.
(L’attività è stata ideata partendo dal libro “La scienza nascosta nei luoghi di Padova” curato da Il Bo Live, il magazine online dell’Università di Padova)
Gratuito su prenotazione
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Con Gianluca Ranzini, Marco Ferrari
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare la domenica del CICAP Fest.
In collaborazione con Focus
Una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito e al misterioso insieme ai giornalisti di Focus: il modo migliore per iniziare la domenica del CICAP Fest.
Con Valentina Petrini, Massimo Polidoro
In collaborazione con Audible
Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
In collaborazione con Audible
Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Sara Garofalo
Modera Andrea Ferrero
E così lo hai fatto di nuovo. Ancora una volta hai acquistato un vestito che in realtà non volevi perché ti sembrava conveniente, hai giocato al Gratta e Vinci perché credevi che il destino fosse dalla tua, hai perso la tua unica mattinata di riposo con il cellulare in mano, tra scambi inutili su WhatsApp e lo scroll infinito dei social; hai condiviso con i tuoi contatti un articolo «sconvolgente» per poi renderti conto che era una fake news, hai fatto le ore piccole con i tuoi amici nonostante avessi una riunione importante la mattina dopo, hai rimandato la decisione di lasciare il tuo partner sebbene la vostra storia sia ormai da mesi a un punto morto. La domanda è: perché lo hai fatto? Perché hai commesso lo stesso errore che hai già commesso decine e decine di volte? Tu non lo sai, ma la tua mente sì; perché ha preso le stesse decisioni per migliaia di anni.
Modera Andrea Ferrero
E così lo hai fatto di nuovo. Ancora una volta hai acquistato un vestito che in realtà non volevi perché ti sembrava conveniente, hai giocato al Gratta e Vinci perché credevi che il destino fosse dalla tua, hai perso la tua unica mattinata di riposo con il cellulare in mano, tra scambi inutili su WhatsApp e lo scroll infinito dei social; hai condiviso con i tuoi contatti un articolo «sconvolgente» per poi renderti conto che era una fake news, hai fatto le ore piccole con i tuoi amici nonostante avessi una riunione importante la mattina dopo, hai rimandato la decisione di lasciare il tuo partner sebbene la vostra storia sia ormai da mesi a un punto morto. La domanda è: perché lo hai fatto? Perché hai commesso lo stesso errore che hai già commesso decine e decine di volte? Tu non lo sai, ma la tua mente sì; perché ha preso le stesse decisioni per migliaia di anni.
Con Raul Cremona, Davide Calabrese, Hyde, Martin, Jack Nobile, Alpha Magician
Modera Alex Rusconi
L’illusionismo è un’arte complessa che, come tutte le forme di spettacolo, muta con i tempi e tende a seguire mode e cambiamenti di contesto, oltre ai fisiologici mutamenti tecnologici e di costume. E così, nel terzo millennio, quella che un tempo era una disciplina segreta, i cui metodi erano gelosamente custoditi da pochi eletti e racchiusi in rari libri, è diventato un fenomeno di costume, con metodi ed effetti divulgati al grande pubblico e YouTuber con centinaia di migliaia di follower golosi di magia o semplicemente curiosi di scoprire qualche segreto. In questo incontro, abbiamo voluto parlare di questo tema con due diverse generazioni di prestigiatori, per vedere se è possibile trovare un punto di contatto e quali possono essere le prospettive di un’arte antica che viene sempre più modernizzata e, in parte, snaturata. Moderati da Alex Rusconi, direttore della rivista Magia, saranno coinvolti tre rappresentanti della scuola tradizionale, Raul Cremona, Martin e Davide Calabrese e tre rappresentanti della nuova scuola, tutti giovanissimi: Jack Nobile, Hyde e Alpha Magician. I sette artisti, nel corso della discussione, mostreranno anche alcuni effetti come “antipasto” del Workshop di Magia che si terrà nel pomeriggio.
Modera Alex Rusconi
L’illusionismo è un’arte complessa che, come tutte le forme di spettacolo, muta con i tempi e tende a seguire mode e cambiamenti di contesto, oltre ai fisiologici mutamenti tecnologici e di costume. E così, nel terzo millennio, quella che un tempo era una disciplina segreta, i cui metodi erano gelosamente custoditi da pochi eletti e racchiusi in rari libri, è diventato un fenomeno di costume, con metodi ed effetti divulgati al grande pubblico e YouTuber con centinaia di migliaia di follower golosi di magia o semplicemente curiosi di scoprire qualche segreto. In questo incontro, abbiamo voluto parlare di questo tema con due diverse generazioni di prestigiatori, per vedere se è possibile trovare un punto di contatto e quali possono essere le prospettive di un’arte antica che viene sempre più modernizzata e, in parte, snaturata. Moderati da Alex Rusconi, direttore della rivista Magia, saranno coinvolti tre rappresentanti della scuola tradizionale, Raul Cremona, Martin e Davide Calabrese e tre rappresentanti della nuova scuola, tutti giovanissimi: Jack Nobile, Hyde e Alpha Magician. I sette artisti, nel corso della discussione, mostreranno anche alcuni effetti come “antipasto” del Workshop di Magia che si terrà nel pomeriggio.
Con Francesco Nalini, Laura Nota, Paolo Gubitta
Modera Gianluca Dotti
In collaborazione con Assindustria Venetocentro
L’emergenza sanitaria e il contesto di incertezza hanno cambiato le professioni, obbligando tutti a riattarsi e modificando il modo stesso di lavorare. Così è emersa con ancora più forza la mancanza di alcune figure professionali con competenze specifiche, digitali e non solo. Ma quali saranno i lavori del futuro, quale bagaglio di competenze servirà d’ora in poi e in che modo il digitale creerà nuove opportunità?
Modera Gianluca Dotti
In collaborazione con Assindustria Venetocentro
L’emergenza sanitaria e il contesto di incertezza hanno cambiato le professioni, obbligando tutti a riattarsi e modificando il modo stesso di lavorare. Così è emersa con ancora più forza la mancanza di alcune figure professionali con competenze specifiche, digitali e non solo. Ma quali saranno i lavori del futuro, quale bagaglio di competenze servirà d’ora in poi e in che modo il digitale creerà nuove opportunità?
Con Stefano Bagnasco
In realtà non solo i fisici: in tutte le discipline capita di fare piccoli errori o, a volte, prendere colossali cantonate, fa parte del gioco della scienza. E la scienza stessa ha anticorpi che le permettono di correggere e ridurre le conseguenze degli errori, ma anche questi anticorpi non sempre funzionano perfettamente, con conseguenze a volte spettacolari: ne vedremo delle belle.
In realtà non solo i fisici: in tutte le discipline capita di fare piccoli errori o, a volte, prendere colossali cantonate, fa parte del gioco della scienza. E la scienza stessa ha anticorpi che le permettono di correggere e ridurre le conseguenze degli errori, ma anche questi anticorpi non sempre funzionano perfettamente, con conseguenze a volte spettacolari: ne vedremo delle belle.
Con Antonella Viola
Modera Ruggero Rollini
Ogni giorno il nostro sistema immunitario ascolta i segnali provenienti dal nostro corpo e dall'ambiente in cui viviamo. Nel farlo, ci difende dagli attacchi esterni. Il nostro organismo è capace di un'infinita potenzialità: è pronto ad affrontare qualsiasi nemico, codificandolo e costruendo la propria memoria. La stessa memoria che noi abbiamo imparato ad aiutare con i vaccini. Oggi il mondo è colpito da una calamità feroce. Non eravamo completamente ignari quando è arrivata, ma ci siamo fatti trovare impreparati. Di certo, sappiamo che questa pandemia non sarà l'ultima. Di fronte a questa trasformazione epocale le risposte della politica sono spesso dettate dalla paura e dallo sgomento. È difficile per tutti rinunciare non solo alle vecchie abitudini, ma anche alla forma che il nostro stile di vita aveva prima. Ma come possiamo cambiare la nostra postura nei confronti del mondo, che ormai è già cambiato sotto i nostri occhi? Antonella Viola, con il suo libro Danzare nella tempesta (Feltrinelli), costruisce una mappa per abitare questa rivoluzione e comincia con l'invito a rivolgere lo sguardo dentro noi stessi, per capire la razionalità che muove il nostro organismo.
Modera Ruggero Rollini
Ogni giorno il nostro sistema immunitario ascolta i segnali provenienti dal nostro corpo e dall'ambiente in cui viviamo. Nel farlo, ci difende dagli attacchi esterni. Il nostro organismo è capace di un'infinita potenzialità: è pronto ad affrontare qualsiasi nemico, codificandolo e costruendo la propria memoria. La stessa memoria che noi abbiamo imparato ad aiutare con i vaccini. Oggi il mondo è colpito da una calamità feroce. Non eravamo completamente ignari quando è arrivata, ma ci siamo fatti trovare impreparati. Di certo, sappiamo che questa pandemia non sarà l'ultima. Di fronte a questa trasformazione epocale le risposte della politica sono spesso dettate dalla paura e dallo sgomento. È difficile per tutti rinunciare non solo alle vecchie abitudini, ma anche alla forma che il nostro stile di vita aveva prima. Ma come possiamo cambiare la nostra postura nei confronti del mondo, che ormai è già cambiato sotto i nostri occhi? Antonella Viola, con il suo libro Danzare nella tempesta (Feltrinelli), costruisce una mappa per abitare questa rivoluzione e comincia con l'invito a rivolgere lo sguardo dentro noi stessi, per capire la razionalità che muove il nostro organismo.
Padova - Scuderie di Palazzo Moroni - dal 3 al 9 settembre 2021
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
dal 3 al 5 settembre orario continuato ore 10.00 - 18.30
dal 6 al 9 settembre orario ridotto 9.30 -12.30 / 16:00 – 19.00
Ingresso gratuito
di Alessandro Gandolfi
IMMORTALITY, INC.
Come l'uomo sta lottando per raggiungere l'eternità
In collaborazione con Parallelozero
”Diversi indizi – scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus – inducono a pensare che nel XXI secolo gli umani faranno un serio tentativo di diventare immortali. Una quota minoritaria ma crescente di scienziati e intellettuali ha ammesso che l'impresa più importante che attende la scienza moderna è la sconfitta della morte e la promessa di essere eternamente giovani". L'uomo diventerà davvero immortale? Pochi lo credono veramente e puntano su crioconservazione, ibridazione uomo-macchina, download della mente. La maggior parte degli scienziati sostiene invece che la vita media si allungherà fino a circa 120 anni e che a migliorare notevolmente sarà soprattutto la nostra salute. Grazie in particolare agli enormi passi avanti che si stanno compiendo in settori come la bioingegneria, la nanomedicina, la genetica e l'intelligenza artificiale. Ma la ricerca della longevità è anche diventata un business miliardario.
A sud del Giappone, Okinawa è una delle cinque “zone blu” del mondo, quelle con la speranza di vita più alta. Nel 1970, quando il professor Suzuki vi arrivò da Tokyo, non trovò né ospedali né medici ufficiali eppure la buona salute era diffusa ovunque. Il diabete e le malattie cardiovascolari erano sconosciute e il rischio di contrarre un cancro era quattro volte inferiore alla media. “Ma quando gli stessi abitanti emigravano in Paesi occidentali – spiega Suzuki – iniziavano a sviluppare gli stessi disturbi delle popolazioni locali. Perché?”. Un pomeriggio il professore va a salutare Miyagi Haru, cento anni compiuti da poco: Miyagi è vedova dal 1945, da quando suo marito rimase ucciso durante la guerra. Ha un figlio che vive a Tokyo e una sorella di 108 anni che vive lì vicino. Ogni tanto la va a trovare, per il resto cura il giardino, coltiva il suo orto, mangia poco e conduce una vita tranquilla. “Il segreto di questa gente? L’ereditarietà incide per un 20% – spiega Suzuki – il resto dipende da fattori ambientali come la dieta, la vita sociale e quello che noi chiamiamo ikigai: il darsi una ragione di vita”. L’ikigai della Silicon Valley sembra essere diventata la sconfitta della morte. Tutti – da Facebook a Google, da Amazon a PayPal – stanno investendo nel business della longevity. Qui ci sono le menti creative e visionarie (Aubrey de Grey ha creato la sua fondazione, SENS, a Mountain View), qui ci sono gli investitori – l’incubatore Ycombinator, il Longevity Fund della giovane Laura Deming – e qui ci sono centri d’eccellenza dove fare ricerca come il rinomato Buck Institute for Research on Aging. “Se negli Anni Sessanta l’obiettivo era andare sulla Luna – afferma Steve A. Garan – oggi la sfida è riuscire a vivere il più a lungo possibile. Ci riusciremo, perché cinque milioni di persone qui nella Silicon Valley, in un raggio di dieci miglia, stanno lavorando per questo”. Tra questi, molti combattono la vecchiaia partendo da basi scientifiche e solidi curriculum. Come un gruppo di brillanti menti italiane che gravita attorno alla Stanford University e studia da anni le cellule senescenti, le cosiddette “cellule zombie”.
La ricerca della longevità è già diventata un enorme business miliardario.
Con Irene Facheris
Modera Elisabetta Tola
In collaborazione con Audible
Equalitalk è il nome che Irene Facheris ha dato al podcast creato per Audible in cui parlare di argomenti complessi in modo semplice. Anti- razzismo, cultura LGBTQ+, disparità di genere: ogni stagione ha un tema principale e una co-conduzione ad hoc. Ne parliamo insieme all’autrice.
Modera Elisabetta Tola
In collaborazione con Audible
Equalitalk è il nome che Irene Facheris ha dato al podcast creato per Audible in cui parlare di argomenti complessi in modo semplice. Anti- razzismo, cultura LGBTQ+, disparità di genere: ogni stagione ha un tema principale e una co-conduzione ad hoc. Ne parliamo insieme all’autrice.
Natália Pasternak in dialogo con Daniela Ovadia
Streaming in sala
Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
Streaming in sala
Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Antonella Viola, Guido Barbujani e Daniela Ovadia
Le donne, le minoranze etniche e culturali, i vari orientamenti sessuali e di genere: sono molte le categorie che vengono escluse dalla maggior parte delle ricerche scientifiche. Una scienza non inclusiva, però, rischia di commettere errori grossolani e di condurre studi dagli esiti incerti. Come rendere la scienza più inclusiva non solo dal punto di vista della diversità dei ricercatori e degli scienziati ma anche delle realtà osservate?
Le donne, le minoranze etniche e culturali, i vari orientamenti sessuali e di genere: sono molte le categorie che vengono escluse dalla maggior parte delle ricerche scientifiche. Una scienza non inclusiva, però, rischia di commettere errori grossolani e di condurre studi dagli esiti incerti. Come rendere la scienza più inclusiva non solo dal punto di vista della diversità dei ricercatori e degli scienziati ma anche delle realtà osservate?
Alessandro De Angelis dialoga con Stefano Bagnasco
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze non è solo l'ultimo libro di Galileo Galilei, la summa del suo pensiero fisico-filosofico sviluppato in oltre cinquant'anni di studi compiuti a Pisa, a Firenze e soprattutto a Padova. È uno dei capitoli più importanti della storia della scienza, inserito da Stephen Hawking nell'elenco delle cinque opere fondamentali della fisica e dell'astronomia. Ha aperto la strada ai Principia di Isaac Newton, il quale riconosce a Galilei di avere qui enunciato le prime due leggi della meccanica, e alla scienza sperimentale: per la prima volta sono progettati ed eseguiti esperimenti per verificare le ipotesi presentate. Un'eredità importantissima che lo stesso Galilei era consapevole di lasciare. Leggere Galilei oggi, però, non è facile, sia per l'approccio alla geometria, completamente diverso dalla matematica moderna, sia per la lingua. Per questo Alessandro De Angelis ha tradotto integralmente i Discorsi e dimostrazioni matematiche, perché sia possibile leggere nella sua interezza una delle opere seminali del pensiero scientifico (e della storia della cultura tout court) in un linguaggio comprensibile per il lettore contemporaneo, curioso e impaziente di risalire alle fonti primarie della scienza.
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze non è solo l'ultimo libro di Galileo Galilei, la summa del suo pensiero fisico-filosofico sviluppato in oltre cinquant'anni di studi compiuti a Pisa, a Firenze e soprattutto a Padova. È uno dei capitoli più importanti della storia della scienza, inserito da Stephen Hawking nell'elenco delle cinque opere fondamentali della fisica e dell'astronomia. Ha aperto la strada ai Principia di Isaac Newton, il quale riconosce a Galilei di avere qui enunciato le prime due leggi della meccanica, e alla scienza sperimentale: per la prima volta sono progettati ed eseguiti esperimenti per verificare le ipotesi presentate. Un'eredità importantissima che lo stesso Galilei era consapevole di lasciare. Leggere Galilei oggi, però, non è facile, sia per l'approccio alla geometria, completamente diverso dalla matematica moderna, sia per la lingua. Per questo Alessandro De Angelis ha tradotto integralmente i Discorsi e dimostrazioni matematiche, perché sia possibile leggere nella sua interezza una delle opere seminali del pensiero scientifico (e della storia della cultura tout court) in un linguaggio comprensibile per il lettore contemporaneo, curioso e impaziente di risalire alle fonti primarie della scienza.
Elena Dogliotti dialoga con Simona Ovadia
Che la prevenzione cominci a tavola è ormai una certezza. Ma quanto conta la sana alimentazione per ridurre il rischio di ammalarsi? E come siamo arrivati a calcolare i potenziali benefici della dieta sana?
Che la prevenzione cominci a tavola è ormai una certezza. Ma quanto conta la sana alimentazione per ridurre il rischio di ammalarsi? E come siamo arrivati a calcolare i potenziali benefici della dieta sana?
Con Silvano Fuso
La scienza rappresenta il più riuscito tentativo che l’umanità abbia saputo escogitare per interpretare e manipolare la realtà in modo affidabile. A maggior ragione quindi è proprio nei periodi di difficoltà e di incertezza che ci si dovrebbe affidare a questo strumento. Invece molto spesso emerge prepotentemente il desiderio di percorrere strade alternative, suadenti sul piano emotivo, che promettono facili soluzioni, rivelandosi però del tutto illusorie. Questo è successo nel passato e accade ancora ai nostri giorni. Silvano Fuso, prendendo spunto dalla recente riedizione di un suo libro, parlerà di questi temi con uno sguardo alla storia e alla realtà contemporanea.
La scienza rappresenta il più riuscito tentativo che l’umanità abbia saputo escogitare per interpretare e manipolare la realtà in modo affidabile. A maggior ragione quindi è proprio nei periodi di difficoltà e di incertezza che ci si dovrebbe affidare a questo strumento. Invece molto spesso emerge prepotentemente il desiderio di percorrere strade alternative, suadenti sul piano emotivo, che promettono facili soluzioni, rivelandosi però del tutto illusorie. Questo è successo nel passato e accade ancora ai nostri giorni. Silvano Fuso, prendendo spunto dalla recente riedizione di un suo libro, parlerà di questi temi con uno sguardo alla storia e alla realtà contemporanea.
Con Francesco Grassi
I seguaci di QAnon sostengono l’idea che esista un complotto universale fra i potenti del mondo, impegnati in rituali satanici che prevedono il sacrificio di milioni di bambini e che soprattutto a contrastare questo complotto sia, nel segreto più assoluto, l'ex presidente americano Donald Trump. Qual è l'origine di questo fenomeno sociale nato in sordina su Internet alla fine del 2017 e ingigantitosi in pochi anni in maniera così preoccupante? È possibile che un’idea virale si sia annidata nella mente di qualcuno fornendo l’ispirazione per una burla o esperimento sociale e che il tutto sia poi sfuggito di mano? Francesco Grassi ricostruirà una possibile origine del fenomeno seguendo un filo apparentemente invisibile che lega il fenomeno QAnon degli inizi con quello degli ARG (Alternate Reality Game), giochi di realtà alternativa che combinano elementi del mondo digitale e di quello reale come parte di una narrazione o di una storia più ampia.
I seguaci di QAnon sostengono l’idea che esista un complotto universale fra i potenti del mondo, impegnati in rituali satanici che prevedono il sacrificio di milioni di bambini e che soprattutto a contrastare questo complotto sia, nel segreto più assoluto, l'ex presidente americano Donald Trump. Qual è l'origine di questo fenomeno sociale nato in sordina su Internet alla fine del 2017 e ingigantitosi in pochi anni in maniera così preoccupante? È possibile che un’idea virale si sia annidata nella mente di qualcuno fornendo l’ispirazione per una burla o esperimento sociale e che il tutto sia poi sfuggito di mano? Francesco Grassi ricostruirà una possibile origine del fenomeno seguendo un filo apparentemente invisibile che lega il fenomeno QAnon degli inizi con quello degli ARG (Alternate Reality Game), giochi di realtà alternativa che combinano elementi del mondo digitale e di quello reale come parte di una narrazione o di una storia più ampia.
Con Guido Tonelli
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Con Vincenzo Crupi e Gustavo Cevolani
Piloti d’aereo, operatori finanziari, medici, giudici devono prendere decisioni in condizioni di grande incertezza e sulla base di informazioni incomplete. Oggi sappiamo che la razionalità perfetta non esiste: come esseri umani siamo tutti inconsapevolmente vittime di pregiudizi e inferenze fallaci. Accade nella vita di tutti i giorni, quando scegliamo un prodotto al supermercato o iscriviamo i figli a scuola, e accade – con ricadute potenzialmente molto più rilevanti – quando a prendere decisioni sono professionisti come medici e giudici. Scopriremo alcuni comuni trabocchetti del ragionamento, come influiscono in settori cruciali della società come la sanità e i tribunali, e quali sono i possibili rimedi.
Piloti d’aereo, operatori finanziari, medici, giudici devono prendere decisioni in condizioni di grande incertezza e sulla base di informazioni incomplete. Oggi sappiamo che la razionalità perfetta non esiste: come esseri umani siamo tutti inconsapevolmente vittime di pregiudizi e inferenze fallaci. Accade nella vita di tutti i giorni, quando scegliamo un prodotto al supermercato o iscriviamo i figli a scuola, e accade – con ricadute potenzialmente molto più rilevanti – quando a prendere decisioni sono professionisti come medici e giudici. Scopriremo alcuni comuni trabocchetti del ragionamento, come influiscono in settori cruciali della società come la sanità e i tribunali, e quali sono i possibili rimedi.
Con Adrian Fartade e Luca Perri (interviene in collegamento)
In collaborazione con Audible
“Dacché la Terra ebbe degli uomini, il cielo ebbe degli ammiratori” lo scrisse Giacomo Leopardi e Adrian Fartade e Luca Perri si contano indubbiamente tra questi ultimi. Quella dell’astronomia è una storia meravigliosa, un viaggio di 32 mila anni compiuto sì attraverso le scoperte, ma soprattutto tramite le vite e le vicende delle persone che hanno fatto progredire la conoscenza inseguendo la propria curiosità.
In collaborazione con Audible
“Dacché la Terra ebbe degli uomini, il cielo ebbe degli ammiratori” lo scrisse Giacomo Leopardi e Adrian Fartade e Luca Perri si contano indubbiamente tra questi ultimi. Quella dell’astronomia è una storia meravigliosa, un viaggio di 32 mila anni compiuto sì attraverso le scoperte, ma soprattutto tramite le vite e le vicende delle persone che hanno fatto progredire la conoscenza inseguendo la propria curiosità.
Con Alessandro Gandolfi
Modera Lorenzo Montali
In collaborazione con Parallelozero
“Nel ventunesimo secolo”, scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus, “è probabile che gli esseri umani facciano un serio tentativo per raggiungere l’immortalità … Un piccolo ma crescente numero di scienziati e intellettuali ha ipotizzato che la sfida più importante che deve affrontare la scienza moderna è vincere la morte e realizzare la promessa dell'eterna giovinezza”. L'uomo può davvero diventare immortale? Pochi ci credono veramente, ma da qui parte la ricerca fotografica di Alessandro Gandolfi, sulle tracce di chi non solo punta alla longevità ma alla vita eterna.
Modera Lorenzo Montali
In collaborazione con Parallelozero
“Nel ventunesimo secolo”, scrive Yuval Noah Harari in Homo Deus, “è probabile che gli esseri umani facciano un serio tentativo per raggiungere l’immortalità … Un piccolo ma crescente numero di scienziati e intellettuali ha ipotizzato che la sfida più importante che deve affrontare la scienza moderna è vincere la morte e realizzare la promessa dell'eterna giovinezza”. L'uomo può davvero diventare immortale? Pochi ci credono veramente, ma da qui parte la ricerca fotografica di Alessandro Gandolfi, sulle tracce di chi non solo punta alla longevità ma alla vita eterna.
Con Raul Cremona, Davide Calabrese, Hyde, Martin, Jack Nobile e Alpha Magician
Presenta Alex Rusconi
Abbiamo navigato nell’incertezza con la sola sicurezza che tutto sarebbe ripartito e che la gente avrebbe avuto ancora bisogno di “magia”. Anche un'arte antica e nobile come l'illusionismo ha dovuto fare i conti con la pandemia e i lockdown ma la forza dell’incanto e, soprattutto, la voglia del pubblico di restare a bocca aperta davanti a un gioco di prestigio, la mantengono in forma smagliante. Forte di un bagaglio culturale straordinario e di strumenti sempre nuovi ed efficaci, oltre che di un bacino di professionisti creativi e con spirito di iniziativa, la magia resiste e vince l’incertezza. In questo workshop avrete a disposizione alcune delle menti più creative del panorama magico nazionale. Professionisti che hanno fatto dell'innovazione un punto di forza, senza perdere di vista la tradizione. 7 artisti, 14 numeri che verranno mostrati e spiegati, per portarvi verso la luce della ripartenza con un colpo di bacchetta magica.
Presenta Alex Rusconi
Abbiamo navigato nell’incertezza con la sola sicurezza che tutto sarebbe ripartito e che la gente avrebbe avuto ancora bisogno di “magia”. Anche un'arte antica e nobile come l'illusionismo ha dovuto fare i conti con la pandemia e i lockdown ma la forza dell’incanto e, soprattutto, la voglia del pubblico di restare a bocca aperta davanti a un gioco di prestigio, la mantengono in forma smagliante. Forte di un bagaglio culturale straordinario e di strumenti sempre nuovi ed efficaci, oltre che di un bacino di professionisti creativi e con spirito di iniziativa, la magia resiste e vince l’incertezza. In questo workshop avrete a disposizione alcune delle menti più creative del panorama magico nazionale. Professionisti che hanno fatto dell'innovazione un punto di forza, senza perdere di vista la tradizione. 7 artisti, 14 numeri che verranno mostrati e spiegati, per portarvi verso la luce della ripartenza con un colpo di bacchetta magica.
Con Cesare Cornoldi e Armando De Vincentiis
Modera Anna Rita Longo
lluminazione, talento naturale e genio sono entrati nell'immaginario collettivo come un dato di fatto. Si ritiene, cioè, comunemente che le sole capacità naturali permettano a un essere umano di raggiungere risultati straordinari senza altri elementi a concorrere al successo. In realtà, questa ricostruzione semplicistica, sostenuta da narrazioni stereotipate veicolate anche dal cinema e dai media, è in buona parte un mito per varie ragioni. Innanzitutto, spesso si fa riferimento a concetti come "genialità", "talento", "plusdotazione", "eccezionalità" e simili senza chiarire di che cosa si stia parlando, adoperando una terminologia generica che non distingue tra capacità di diverso tipo, per esempio tra capacità specifiche mostrate in determinati ambiti e plusdotazione intellettiva più generalizzata, oppure creatività. È ora di fare chiarezza.
Modera Anna Rita Longo
lluminazione, talento naturale e genio sono entrati nell'immaginario collettivo come un dato di fatto. Si ritiene, cioè, comunemente che le sole capacità naturali permettano a un essere umano di raggiungere risultati straordinari senza altri elementi a concorrere al successo. In realtà, questa ricostruzione semplicistica, sostenuta da narrazioni stereotipate veicolate anche dal cinema e dai media, è in buona parte un mito per varie ragioni. Innanzitutto, spesso si fa riferimento a concetti come "genialità", "talento", "plusdotazione", "eccezionalità" e simili senza chiarire di che cosa si stia parlando, adoperando una terminologia generica che non distingue tra capacità di diverso tipo, per esempio tra capacità specifiche mostrate in determinati ambiti e plusdotazione intellettiva più generalizzata, oppure creatività. È ora di fare chiarezza.
Con Guido Barbujani e Massimo Pigliucci
Ammettiamolo: poco di quello che sappiamo, o crediamo di sapere, ci deriva dall'esperienza, e molto da fonti che consideriamo autorevoli. Ma allora vuol dire che scienza e religione sono due sistemi simili di credenze? E, ragionandoci un po' su, come possiamo correggere gli errori che spesso facciamo nel comunicare la scienza?
Ammettiamolo: poco di quello che sappiamo, o crediamo di sapere, ci deriva dall'esperienza, e molto da fonti che consideriamo autorevoli. Ma allora vuol dire che scienza e religione sono due sistemi simili di credenze? E, ragionandoci un po' su, come possiamo correggere gli errori che spesso facciamo nel comunicare la scienza?
Con Sergio Della Sala
In genere, chi si spende a difesa delle evidenze scientifiche raramente riceve riconoscimenti. Andare contro la “pancia” del pubblico, dire che certe presunte cure miracolose non funzionano e che invece i vaccini salvano vite umane può essere molto difficile per chi fa comunicazione. Ci si inimica facilmente una parte del pubblico. È più facile assecondare le credenze irrazionali, fingersi paladini dei deboli, alimentando così truffe e pseudoscienza. Con il premio "In difesa della Ragione" il CICAP intende riconoscere il lavoro di chi contrasta la pseudoscienza.
In genere, chi si spende a difesa delle evidenze scientifiche raramente riceve riconoscimenti. Andare contro la “pancia” del pubblico, dire che certe presunte cure miracolose non funzionano e che invece i vaccini salvano vite umane può essere molto difficile per chi fa comunicazione. Ci si inimica facilmente una parte del pubblico. È più facile assecondare le credenze irrazionali, fingersi paladini dei deboli, alimentando così truffe e pseudoscienza. Con il premio "In difesa della Ragione" il CICAP intende riconoscere il lavoro di chi contrasta la pseudoscienza.
Con Alfredo Castelli
Modera Radio CICAP
"La verità scaturisce dal dubbio" scriveva Cartesio. Ma i grandi teorici del dubbio dubitano delle asserzioni dei colleghi: Cartesio stravolge Sant’Agostino, Kant è incerto delle incertezze di Hume. Dal punto di vista letterario, non c’è dubbio che il dubbio (Colpevole o innocente? Amico o nemico? Odio o amore? Guerra o pace?) con le sue infinite sfumature sia alla base di ogni forma di fiction, compreso il fumetto. Ve ne parlerà Alfredo Castelli, che, com’è sua abitudine, divagherà riempiendo il discorso di parentesi graffe, quadre e tonde: non c’è dubbio!
Modera Radio CICAP
"La verità scaturisce dal dubbio" scriveva Cartesio. Ma i grandi teorici del dubbio dubitano delle asserzioni dei colleghi: Cartesio stravolge Sant’Agostino, Kant è incerto delle incertezze di Hume. Dal punto di vista letterario, non c’è dubbio che il dubbio (Colpevole o innocente? Amico o nemico? Odio o amore? Guerra o pace?) con le sue infinite sfumature sia alla base di ogni forma di fiction, compreso il fumetto. Ve ne parlerà Alfredo Castelli, che, com’è sua abitudine, divagherà riempiendo il discorso di parentesi graffe, quadre e tonde: non c’è dubbio!
Con Serena Tinari
Un diluvio quotidiano di numeri e grafici. Virologi elevati a star televisive. E centinaia di migliaia di articoli scientifici pubblicati a ritmi vertiginosi. L’era del Covid-19 ha portato all’esasperazione fenomeni conosciuti e inquietanti, come il “copia e incolla” di comunicati stampa e l’adorazione de “l’esperto”, soprattutto se indossa un camice bianco. E ha fatto emergere un fenomeno nuovo. I social media si sono auto-eletti ufficiali custodi della “verità scientifica” – non è il consenso emerso nella comunità biomedica, bensì una versione decisa dai governi e ribadita da organizzazioni specializzate in “fact-checking”. C’è stata persino la caccia mediatica al dissidente - e dire che il dibattito informato su evidenze e mancanza di prove era da sempre il cuore del pensiero scientifico. Un plaidoyer in difesa della ragione e del buon senso, anche in tempo di crisi.
Un diluvio quotidiano di numeri e grafici. Virologi elevati a star televisive. E centinaia di migliaia di articoli scientifici pubblicati a ritmi vertiginosi. L’era del Covid-19 ha portato all’esasperazione fenomeni conosciuti e inquietanti, come il “copia e incolla” di comunicati stampa e l’adorazione de “l’esperto”, soprattutto se indossa un camice bianco. E ha fatto emergere un fenomeno nuovo. I social media si sono auto-eletti ufficiali custodi della “verità scientifica” – non è il consenso emerso nella comunità biomedica, bensì una versione decisa dai governi e ribadita da organizzazioni specializzate in “fact-checking”. C’è stata persino la caccia mediatica al dissidente - e dire che il dibattito informato su evidenze e mancanza di prove era da sempre il cuore del pensiero scientifico. Un plaidoyer in difesa della ragione e del buon senso, anche in tempo di crisi.
Con Roberta Villa
Modera Simona Ovadia
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccini? Moltissime le informazioni che circolano, rilanciate via via da tutti i media, in una rincorsa a chi ne sa di più che non sempre esaudisce la nostra comprensibile richiesta di certezze. Vogliamo sapere di chi ci possiamo fidare. Vogliamo sapere se e quali vaccini sono risolutivi, anche con le varianti, come sono stati approvati, quando prenderli, quante volte, se possono avere effetti collaterali, se li possono assumere tutti, se è vero che molti medici sono scettici, se e quando raggiungeremo l'immunità di gruppo, quanto può essere efficace il "patentino vaccinale", perché non ci fidiamo dei vaccini russi e cinesi, e se, infine, è giusto imporre un obbligo di vaccinazione. Ci voleva Roberta Villa, autrice di Vaccini. Mai così temuti, mai così attesi (Chiarelettere) forte della credibilità conquistata in anni di seria informazione e divulgazione scientifica, a farci da guida per orientarci in questa situazione ancora oggi per molti aspetti drammatica.
Modera Simona Ovadia
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccini? Moltissime le informazioni che circolano, rilanciate via via da tutti i media, in una rincorsa a chi ne sa di più che non sempre esaudisce la nostra comprensibile richiesta di certezze. Vogliamo sapere di chi ci possiamo fidare. Vogliamo sapere se e quali vaccini sono risolutivi, anche con le varianti, come sono stati approvati, quando prenderli, quante volte, se possono avere effetti collaterali, se li possono assumere tutti, se è vero che molti medici sono scettici, se e quando raggiungeremo l'immunità di gruppo, quanto può essere efficace il "patentino vaccinale", perché non ci fidiamo dei vaccini russi e cinesi, e se, infine, è giusto imporre un obbligo di vaccinazione. Ci voleva Roberta Villa, autrice di Vaccini. Mai così temuti, mai così attesi (Chiarelettere) forte della credibilità conquistata in anni di seria informazione e divulgazione scientifica, a farci da guida per orientarci in questa situazione ancora oggi per molti aspetti drammatica.
Con Lorenzo Montali
La vicenda Blue Whale, una storia di "panico morale" innescata da una bufala, è tornata sulle prime pagine dei giornali italiani nel giugno 2021 dopo che un giudice del Tribunale di Milano ha condannato una ragazza di circa 25 anni, che era imputata per atti persecutori e violenza privata aggravati. Ma questa sentenza dimostra davvero la realtà del fenomeno Blue Whale? Le cose, come sempre, sono più complesse se le si guarda approfonditamente. E soprattutto, in questo caso, se si presta attenzione alla sequenza temporale degli eventi. Proviamo a ricostruirla per capirci di più.
La vicenda Blue Whale, una storia di "panico morale" innescata da una bufala, è tornata sulle prime pagine dei giornali italiani nel giugno 2021 dopo che un giudice del Tribunale di Milano ha condannato una ragazza di circa 25 anni, che era imputata per atti persecutori e violenza privata aggravati. Ma questa sentenza dimostra davvero la realtà del fenomeno Blue Whale? Le cose, come sempre, sono più complesse se le si guarda approfonditamente. E soprattutto, in questo caso, se si presta attenzione alla sequenza temporale degli eventi. Proviamo a ricostruirla per capirci di più.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Con Lorenzo Paletti
Prima del caso Stamina e del Metodo Di Bella, John Brinkley scuote la medicina tradizionale con la sua rivoluzionaria operazione per curare l'impotenza: un trapianto di testicoli da capra a essere umano. In un'epoca in cui nasce la meccanica quantistica e Einstein racconta che la luce può essere curvata dalla gravità, la scienza si dedica allo studio delle ghiandole animali alla ricerca dell'elisir di lunga vita. Tutto sembra possibile e nonostante non ci siano prove che l'operazione di Brinkley possa veramente risolvere il problema dell'impotenza, i suoi pazienti si dicono curati. A chi credere? All'associazione dei medici americani o alle centinaia di persone guarite dal dottore?
Prima del caso Stamina e del Metodo Di Bella, John Brinkley scuote la medicina tradizionale con la sua rivoluzionaria operazione per curare l'impotenza: un trapianto di testicoli da capra a essere umano. In un'epoca in cui nasce la meccanica quantistica e Einstein racconta che la luce può essere curvata dalla gravità, la scienza si dedica allo studio delle ghiandole animali alla ricerca dell'elisir di lunga vita. Tutto sembra possibile e nonostante non ci siano prove che l'operazione di Brinkley possa veramente risolvere il problema dell'impotenza, i suoi pazienti si dicono curati. A chi credere? All'associazione dei medici americani o alle centinaia di persone guarite dal dottore?
Francesco Costa dialoga con Massimo Polidoro
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
VISITA GUIDATA
Passeggiata e laboratorio cura del Il Bo Live
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Lo sai che la scienza e la sua storia si nascondono anche tra le vie e i palazzi delle città? Attraverso una passeggiata molto speciale andremo alla scoperta proprio della scienza che si nasconde tra le strade di Padova. Uno sguardo insolito alla città che ci porta a percepire i luoghi in cui ogni giorno siamo immersi come custodi di storie, in questo caso di storie di scienza.
Al termine della passeggiata ci sarà un laboratorio per ragazze e ragazzi che li guiderà nella creazione di una mappa dei luoghi della scienza a Padova.
(L’attività è stata ideata partendo dal libro “La scienza nascosta nei luoghi di Padova” curato da Il Bo Live, il magazine online dell’Università di Padova)
Gratuito su prenotazione
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 15 bambini/e max + 2 accompagnatori ciascuno max
Dove: Il ritrovo è previsto presso l’info point del festival, nel cortile antico di Palazzo Bo, in via VIII Febbraio 2, nel centro storico di Padova
Età: famiglie con bambini/e dai 7 anni in su
Lo sai che la scienza e la sua storia si nascondono anche tra le vie e i palazzi delle città? Attraverso una passeggiata molto speciale andremo alla scoperta proprio della scienza che si nasconde tra le strade di Padova. Uno sguardo insolito alla città che ci porta a percepire i luoghi in cui ogni giorno siamo immersi come custodi di storie, in questo caso di storie di scienza.
Al termine della passeggiata ci sarà un laboratorio per ragazze e ragazzi che li guiderà nella creazione di una mappa dei luoghi della scienza a Padova.
(L’attività è stata ideata partendo dal libro “La scienza nascosta nei luoghi di Padova” curato da Il Bo Live, il magazine online dell’Università di Padova)
Gratuito su prenotazione
Con Marco Merola
Modera Ruggero Rollini
In collaborazione con Audible
Il cambiamento climatico è già in atto. Gli effetti della riduzione di CO2 li vedremo tra 15 anni. Il grande tema, ora, è l'adattamento. A caccia di soluzioni per consentire alle popolazioni di continuare a vivere sul pianeta: che cosa stiamo facendo per adattarci ad uno scenario in continuo e rapido mutamento? Marco Merola, nel suo podcast "Adaptation", racconta le esperienze di persone che cercano soluzioni dinamiche ai cambiamenti e lavorano per ridurre i rischi legati ai fenomeni meteoclimatici estremi.
Modera Ruggero Rollini
In collaborazione con Audible
Il cambiamento climatico è già in atto. Gli effetti della riduzione di CO2 li vedremo tra 15 anni. Il grande tema, ora, è l'adattamento. A caccia di soluzioni per consentire alle popolazioni di continuare a vivere sul pianeta: che cosa stiamo facendo per adattarci ad uno scenario in continuo e rapido mutamento? Marco Merola, nel suo podcast "Adaptation", racconta le esperienze di persone che cercano soluzioni dinamiche ai cambiamenti e lavorano per ridurre i rischi legati ai fenomeni meteoclimatici estremi.
Laboratorio interattivo
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Visita guidata al Museo di Storia della Medicina (Musme)
Dalle 15:30 alle 17:00
Numero partecipanti: 20 persone max
Dove: Al Museo di Storia della Medicina - Via S. Francesco, 94 (Padova)
Età: dagli 8 anni in su
A Padova nasce la “Medicina moderna” e l’Università di Padova è stata, tra il XV e il XVI secolo, la culla della Rivoluzione scientifica, soprattutto in campo medico. Il processo che ha portato a questo risultato inizia nell’antichità: un susseguirsi di scoperte e rivoluzioni scientifiche, costellato di successi ma anche di cambi di direzione e prospettiva. Al Musme è possibile ripercorrere questo processo e immergersi nella storia della medicina per comprendere meglio la conoscenza che abbiamo oggi.
Il costo dell'iniziativa è pari al prezzo del biglietto di ingresso al Musme (10 €) - la guida sarà invece offerta dall'organizzazione del festival. È necessaria la prenotazione
Le prenotazioni saranno attive dal 16 agosto collegandosi a questa pagina
Con Barbara Bernardini, Andrea Parlangeli
Modera Radio CICAP
È possibile portare la ricerca scientifica italiana sul web, farla conoscere e rendere disponibile a tutti? È quello che fa "Brains in Italy", il primo blog pubblico, curato da Barbara Bernardini, giornalista di Superquark, che racconta l’eccellenza scientifica italiana tanto appezzata nel mondo direttamente dalla voce degli scienziati. E per chi è appassionato alle dimensioni dell'esplorazione, della scoperta e dell'innovazione è nato Josway, un nuovo sito, un nuovo sguardo sul mondo curato da Andrea Parlangeli, giornalista di Focus.
Modera Radio CICAP
È possibile portare la ricerca scientifica italiana sul web, farla conoscere e rendere disponibile a tutti? È quello che fa "Brains in Italy", il primo blog pubblico, curato da Barbara Bernardini, giornalista di Superquark, che racconta l’eccellenza scientifica italiana tanto appezzata nel mondo direttamente dalla voce degli scienziati. E per chi è appassionato alle dimensioni dell'esplorazione, della scoperta e dell'innovazione è nato Josway, un nuovo sito, un nuovo sguardo sul mondo curato da Andrea Parlangeli, giornalista di Focus.
Con MariaChiara Tallacchini e Nico Pitrelli
Molti sono convinti che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa posizione è comprensibile. Il dibattito che ha accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. La resistenza pubblica alle innovazioni scientifiche e tecnologiche può essere letta come un segno di vitalità democratica e non necessariamente come un ostacolo. Si tratta di un punto di vista di cui potrebbero beneficiare sia le istituzioni, sia la stessa produzione di conoscenza.
Molti sono convinti che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa posizione è comprensibile. Il dibattito che ha accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. La resistenza pubblica alle innovazioni scientifiche e tecnologiche può essere letta come un segno di vitalità democratica e non necessariamente come un ostacolo. Si tratta di un punto di vista di cui potrebbero beneficiare sia le istituzioni, sia la stessa produzione di conoscenza.
Con Sara Garofalo
Modera Gianluca Dotti
Sara Garofalo ci porta a scoprire i meccanismi psicologici che guidano le nostre scelte sbagliate di ogni giorno: dall’euristica dell’ancoraggio – la ragione per cui troviamo vantaggioso un prezzo solo perché viene presentato come scontato rispetto a un altro – all’effetto Ikea – che orienta la nostra percezione del valore di qualcosa in base al tempo e agli sforzi che vi abbiamo investito –, dai bias di conferma – che fanno sì che le nostre ricerche per trovare risposte su Google siano quasi sempre sabotate in partenza – all’avversione alla perdita – la nostra tendenza a dare più peso decisionale alle perdite che ai guadagni, bloccandoci per esempio per anni in situazioni affettive, lavorative o esistenziali fallimentari..
Modera Gianluca Dotti
Sara Garofalo ci porta a scoprire i meccanismi psicologici che guidano le nostre scelte sbagliate di ogni giorno: dall’euristica dell’ancoraggio – la ragione per cui troviamo vantaggioso un prezzo solo perché viene presentato come scontato rispetto a un altro – all’effetto Ikea – che orienta la nostra percezione del valore di qualcosa in base al tempo e agli sforzi che vi abbiamo investito –, dai bias di conferma – che fanno sì che le nostre ricerche per trovare risposte su Google siano quasi sempre sabotate in partenza – all’avversione alla perdita – la nostra tendenza a dare più peso decisionale alle perdite che ai guadagni, bloccandoci per esempio per anni in situazioni affettive, lavorative o esistenziali fallimentari..
Con Costanza Jesurum
Modera Daniela Ovadia
Negli ultimi trent’anni la psicologia e la psicoterapia sono diventate delle presenze costanti delle nostre vite. Gli psicologi sono spesso protagonisti del dibattito pubblico, intervengono sui giornali, in tv, hanno voce in cause giudiziarie, sono interpellati da chi decide le politiche sociali... La psicologia è autorevole, ha guadagnato credito, e chi ne fa uso fa meno fatica a capirne la necessità e a chiederne il sostegno. Nonostante ciò, la psicoterapia appare come un nebuloso insieme di questioni: che cos’è, rispetto alla medicina? Perché ci sono tante scuole? Quanto è bene pagare? Quali rischi ci sono nell’affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche? Costanza Jesurum ha dedicato un libro a queste domande comuni, nel tentativo di dare risposte chiare e concrete e, al tempo stesso, di ricostruire il dibattito contemporaneo e la storia della psicologia recente, un mondo che pensiamo di conoscere ma che è molto meno trasparente di quanto appaia.
Modera Daniela Ovadia
Negli ultimi trent’anni la psicologia e la psicoterapia sono diventate delle presenze costanti delle nostre vite. Gli psicologi sono spesso protagonisti del dibattito pubblico, intervengono sui giornali, in tv, hanno voce in cause giudiziarie, sono interpellati da chi decide le politiche sociali... La psicologia è autorevole, ha guadagnato credito, e chi ne fa uso fa meno fatica a capirne la necessità e a chiederne il sostegno. Nonostante ciò, la psicoterapia appare come un nebuloso insieme di questioni: che cos’è, rispetto alla medicina? Perché ci sono tante scuole? Quanto è bene pagare? Quali rischi ci sono nell’affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche? Costanza Jesurum ha dedicato un libro a queste domande comuni, nel tentativo di dare risposte chiare e concrete e, al tempo stesso, di ricostruire il dibattito contemporaneo e la storia della psicologia recente, un mondo che pensiamo di conoscere ma che è molto meno trasparente di quanto appaia.
Con Fabiana Zollo e Roberta Villa in dialogo con Vincenzo Crupi
Grazie all'analisi dei flussi con cui le informazioni si propagano e vengono scambiate sulla rete, e in particolar modo sui social media, è possibile capire come selezioniamo le nostre fonti informative, cosa scegliamo di condividere con i nostri amici e conoscenti e, soprattutto, che cosa ci sembra più convincente. Ma è vero che le bufale e le notizie false hanno più successo e vita più lunga sui social media delle fonti informative serie e verificate? Di questo si occupano le relatrici di questo incontro, che dialogheranno con il filosofo della scienza Vincenzo Crupi per cercare di spiegarci che cosa fa il successo di una notizia falsa.
Grazie all'analisi dei flussi con cui le informazioni si propagano e vengono scambiate sulla rete, e in particolar modo sui social media, è possibile capire come selezioniamo le nostre fonti informative, cosa scegliamo di condividere con i nostri amici e conoscenti e, soprattutto, che cosa ci sembra più convincente. Ma è vero che le bufale e le notizie false hanno più successo e vita più lunga sui social media delle fonti informative serie e verificate? Di questo si occupano le relatrici di questo incontro, che dialogheranno con il filosofo della scienza Vincenzo Crupi per cercare di spiegarci che cosa fa il successo di una notizia falsa.
Laboratorio a cura di Orto botanico di Padova
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Numero partecipanti: 15 bambini/e max
Dove: Spazio M35, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano - Via Altinate, 71 (Padova)
Età: 6-11 anni
Come reagiscono le piante ai cambiamenti? L'incertezza, si sa, è dietro l'angolo. Un ambiente ospitale può trasformarsi all'improvviso in un contesto molto ostile: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua o troppo poca. Un laboratorio volto ad esplorare le strategie vegetali in risposta allo stress e agli imprevisti dell'ambiente, per scoprire come le piante riescono a gestire situazioni inaspettate per difendere la propria sopravvivenza.
Gratuito su prenotazione
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
CICAP Fest EDU
Ottobre
con Massimo Polidoro
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Workshop per docenti scuole secondarie di I grado e II grado
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
con Massimo Polidoro
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Workshop per docenti scuole secondarie di I grado e II grado
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
con Luca Perri
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
con Paolo Attivissimo
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
con Luca Perri
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
con Paolo Attivissimo
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Laboratori digitali per studenti
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
Laboratori digitali per studenti
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
di Daniela Ovadia
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
A cura di Fondazione AIRC
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
di Daniela Ovadia
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
A cura di Fondazione AIRC
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
A cura di Sara Santilli e Ilaria Di Maggio, Laboratorio LaRIOS dell’Università degli studi di Padova
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
A cura di Sara Santilli e Ilaria Di Maggio, Laboratorio LaRIOS dell’Università degli studi di Padova
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
A cura di Chiara Segré e Agnese Sonato
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
A cura di Paolo Attivissimo
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
A cura di Chiara Segré e Agnese Sonato
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
A cura di Paolo Attivissimo
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
A cura di Riccardo Di Deo (Fondazione AIRC)
Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62270
Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62270
A cura di CICAP Scuola
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Ogni giorno su internet, in TV e sui giornali ci vengono proposti grafici, tabelle e analisi statistiche su cui fondiamo le nostre opinioni e convinzioni. La capacità di interpretare e maneggiare i dati è un'abilità essenziale per giovani che devono orientarsi nel mare di informazione offerto dai mezzi di comunicazione di massa. Questo seminario introduttivo è dedicato a come aiutare studentesse e studenti a schivare le trappole dell'erronea interpretazione dei dati, formando così una cittadinanza critica e consapevole.
La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62268
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Ogni giorno su internet, in TV e sui giornali ci vengono proposti grafici, tabelle e analisi statistiche su cui fondiamo le nostre opinioni e convinzioni. La capacità di interpretare e maneggiare i dati è un'abilità essenziale per giovani che devono orientarsi nel mare di informazione offerto dai mezzi di comunicazione di massa. Questo seminario introduttivo è dedicato a come aiutare studentesse e studenti a schivare le trappole dell'erronea interpretazione dei dati, formando così una cittadinanza critica e consapevole.
La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
Fruizione: a pagamento
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A cura di Riccardo Di Deo (Fondazione AIRC)
Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
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Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
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A cura di CICAP Scuola
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Ogni giorno su internet, in TV e sui giornali ci vengono proposti grafici, tabelle e analisi statistiche su cui fondiamo le nostre opinioni e convinzioni. La capacità di interpretare e maneggiare i dati è un'abilità essenziale per giovani che devono orientarsi nel mare di informazione offerto dai mezzi di comunicazione di massa. Questo seminario introduttivo è dedicato a come aiutare studentesse e studenti a schivare le trappole dell'erronea interpretazione dei dati, formando così una cittadinanza critica e consapevole.
La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
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Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
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La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
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Eventi in Video Streaming
Serata di benvenuto
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Con Paolo Attivissimo
“È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. La battuta, spesso attribuita al fisico Niels Bohr, introduce una domanda molto seria: perché le previsioni sociali o tecnologiche fatte dagli esperti sono spesso incredibilmente sbagliate, eccessivamente ottimistiche o troppo caute? Come mai sbagliano così grossolanamente? Attraverso una rassegna ragionata e divertente delle previsioni meno azzeccate degli scienziati del passato, vengono esplorate le cause poco evidenti dei loro errori, per aiutarci a prevenirli e per scegliere meglio i nostri futuri possibili.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Benvenuto di Massimo Polidoro
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Saluto delle Autorità
Presentazione delle tematiche del Fest con Daniela Ovadia
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Paolo Giordano
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Modera Massimo Polidoro
L'evento è in streaming: proiettato sia in sala che online
Paolo Giordano è uno scrittore e un fisico, un intellettuale. Come dice lui stesso, gli intellettuali «devono fare il mestiere di pensare» e sulla pandemia e la situazione di grande incertezza che abbiamo vissuto, e ancora stiamo in buona parte vivendo, Giordano ha riflettuto molto. Ma è anche passato all’azione, facendo ottima divulgazione. Non solo un racconto in tempo reale di quello che stavamo vivendo, ma anche uno sguardo, allo stesso tempo letterario e scientifico, della situazione. Anche per non dimenticare. Perché, forse, la cosa peggiore che ci può succedere è che tutto quello che è accaduto passi senza lasciarsi dietro un reale cambiamento, che tutto torni come prima.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Con Gerd Gigerenzer
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
Modera: Daniela Ovadia
Streaming in sala
La mente umana ha difficoltà a gestire l'incertezza perché fatica a pensare in termini di probabilità e, di conseguenza, a stimare con accuratezza rischi e benefici di ogni decisione. Gerg Gigerenzer, uno dei massimi esperti di psicologia del rischio e delle decisioni, pensa che inseguire il miraggio della razionalità sia, talvolta, una strategia perdente. Disporre di più informazioni non porta sempre a risultati migliori. Spesso questi si ottengono tenendo conto della scarsità dei dati e decidendo per istinto, sulla base della nostra conoscenza pregressa del mondo. La mente incerta, secondo Gigerenzer, è un vantaggio più che uno svantaggio, e l'intuizione si rivela essere la capacità cognitiva più preziosa.
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Con Sergio Della Sala
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
La scienza non offre certezze ma ottimi strumenti per ridurre, comprendere e gestire l’incertezza. La scienza rappresenta un’alta espressione di democrazia. La scienza descrive, non prescrive. La scienza è per sua natura controintuitiva. La scienza è uno degli strumenti di conoscenza a nostra disposizione, non meglio di altri, uno fra gli altri, ma con metodi suoi propri, talvolta difficili da capire. La conoscenza che ne deriva merita di essere divulgata, discussa, condivisa. Ma questo costa fatica e dedizione. C'è bisogno di evidenze su cui basare decisioni collettive. Queste evidenze sono un po' come il sarchiapone, tutti pretendiamo di sapere di cosa stiamo parlando, ma le evidenze di alcuni sono diverse da quelle di altri. Spesso la responsabilità della diffusione di fake news scientifiche è proprio dello scienziato, del medico, che hanno offerto opinioni come se fossero dati. È colpa anche nostra se le fake news scientifiche proliferano. Dobbiamo fare autocritica, stare all’erta su cosa diciamo e cosa scriviamo, oltre che invitare gli altri a farlo. Dobbiamo insomma aumentare il livello di moralitá individuale e pubblica quando comunichiamo o facciamo scienza.Tutti possiamo contribuire. Soprattutto tutti abbiamo il dovere di insistere affinché la scienza e la sua divulgazione si sviluppino secondo saldi principi etici e morali, slegati dalla politica e da conflitti d’interesse.
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Con Anne Marthe Van Der Bles
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
Modera Lorenzo Montali
Streaming in sala
L'incertezza è parte integrante della conoscenza, eppure in un'epoca in cui chi è esperto di qualcosa viene contestato, molti studiosi evitano di dichiarare apertamente la propria incertezza su ciò che sanno, temendo la reazione del pubblico. Ma quali sono i reali effetti della comunicazione di questa incertezza? E quali possono essere le strategie migliori per affrontare un aspetto che è parte imprescindibile della conoscenza?
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Con Cristina Cattaneo
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
Le scienze forensi sono sempre a cavallo tra il certo e l’incerto e ci aiutano a riscrivere non soltanto i delitti più efferati ma anche la verità dietro le aggressioni ai diritti dei più fragili. E, qualche volta, ci danno addirittura una mano a riscrivere la storia. Con l'umiltà di chi sa per esperienza che nessuna scienza può dirci con certezza la verità, Cristina Cattaneo, uno dei più noti medici legali del nostro paese, ci racconta dall'interno un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio.
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Con Paul Bloom
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Dialoga con Sergio Della Sala
Streming in sala
Paul Bloom si è imbarcato nell’impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L’empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt’altro che una valida guida morale e decisionale. L’empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra, anche nel suo libro Contro l'empatia (Liberilibri), come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
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Con Piero Angela in collegamento video "in diretta"
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
Modera Massimo Polidoro
Il futuro non solo è incerto, ma non esiste. Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare, stando attenti a distinguere bene ciò che si crede da ciò che si sa. E, in questo, il metodo della scienza è uno strumento che ci può aiutare particolarmente bene.
Con l'occasione, Piero Angela risponderà in diretta da Roma alle domande dei partecipanti al CICAP Fest.
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Con Pif
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro...
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Dominique Brossard dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Intervento in inglese
Streaming in sala
Raccontare la scienza, in particolare quando si tratta di comunicare situazioni incerte o in rapida evoluzione, richiede la capacità di entrare in sintonia con il destinatario dell'informazione. Non si tratta solo di linguaggio e semplificazione ma anche di valori condivisi. Dominique Brossard, docente di comunicazione della scienza con una grande esperienza, anche professionale, nel mondo del giornalismo scientifico, studia, negli Stati Uniti, l'impatto della comunicazione della scienza sulle persone e sulle loro decisioni. Dai suoi studi si evince che la comunicazione scientifica efficace ha bisogno di un approccio multidisciplinare e non può essere fatta solo dagli scienziati. Un ruolo di primo piano lo hanno i mediatori culturali: comunicatori della scienza e giornalisti scientifici formati e competenti.
Sarà possibile seguire l’incontro SOLO in streaming su questa pagina, oppure sulla
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Emmanuel Letouzé dialoga con Fabio Turone
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
In collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi
L'uso di big data e di sistemi di intelligenza artificiale per misurare e interpretare fenomeni sociali ha permesso un avanzamento inedito delle ricerche in questo settore. Misurare, però, non è un atto neutrale: ciò che si misura, come lo si misura e, soprattutto, come lo si analizza influenza la realtà e l’interpretazione che ne facciamo. Questo assume un particolare significato, per esempio, quando si tratta di fenomeni che interessano i paesi a basso reddito per cui si prevede di implementare misure specifiche per promuovere lo sviluppo economico e sociale. La stessa scelta dell’indicatore che si vuole monitorare e analizzare è delicata e lo abbiamo imparato molto bene nei mesi scorsi in cui sono stati prodotti moltissimi dati in relazione all’andamento della pandemia da Covid19: che cosa abbiamo imparato in questo senso? Abbiamo ora strumenti in più per utilizzare al meglio nuovi sistemi di analisi e di raccolta delle informazioni in modo che siano davvero inclusivi e vicini alla neutralità? L’esperienza della pandemia e l’incertezza di cui ci ha circondato ci ha insegnato qualcosa?
L’intervento di Emmanuel Letouzé toccando questi temi anticipa quanto sarà discusso durante la tredicesima edizione della Conferenza Science for Peace and Health, organizzata da Fondazione Umberto Veronesi dal 15 al 18 novembre 2021 e trasmessa in streaming sui canali social della Fondazione: 4 giornate dedicate a esplorare le lezioni apprese dalla pandemia, adottando le lenti della ricerca, della politica, delle scienze sociali e dell’ecologia.
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Regina Nuzzo dialoga con Fabio Turone
Intervento in inglese
Streaming in sala
Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
Intervento in inglese
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Con quali parametri gli scienziati decidono che il risultato di un esperimento è sufficientemente sicuro? Quella che agli occhi di un profano sembra una questione semplice è invece oggetto di discussioni anche accese tra scienziati, in particolare negli ultimi anni. Esistono alcuni indicatori statistici (tra cui il famosissimo valore p) che forniscono indizi sulla solidità di un dato ma mai la certezza assoluta. Regina Nuzzo, giornalista scientifica e statistica, docente di statistica alla Gallaudet University di Washington, è consulente dell'American Statistical Association per la comunicazione. Autrice di una lettera sulla prestigiosa rivista Nature in cui invitava gli scienziati a considerare sempre il margine di incertezza insito nei propri risultati, Regina Nuzzo lavora proprio sulle modalità più adatte a comunicare le incertezze statistiche della scienza in un linguaggio comprensibile a tutti.
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Con Isaia Invernizzi, Andrea Capocci e Alessandro Gandolfi
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Modera Roberta Villa
La pandemia ha messo a dura prova la comunicazione della scienza e i giornalisti in particolare: è stato complesso raccontare quel che stava succedendo in tempo reale ma è stato ancora più complicato stare al passo con il susseguirsi delle scoperte scientifiche, delle attese e delle promesse, non tutte mantenute. È stato difficile, soprattutto, distinguere i fatti dalle opinioni, un esercizio che è venuto male anche a molti esperti e scienziati. Abbiamo voluto incontrare chi, in questa pandemia, ha fatto un buon lavoro, cercando di raccontare l'incertezza con parole e immagini, senza mai dimenticare di essere al servizio dei cittadini e del loro bisogno di essere informati in modo corretto e trasparente, per capire come hanno lavorato in un contesto di grandi dubbi.
Oltre che in presenza, sarà possibile seguire l’incontro anche in
streaming su questa pagina, oppure sulla
pagina Facebook del CICAP Fest o sul canale YouTube del CICAP
Francesca Dominici dialoga con Daniela Ovadia
Streaming in sala
Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
Streaming in sala
Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School of Public Health, Francesca Dominici è diventata una delle maggiori esperte al mondo di statitiche sulla salute. Ha studiato, per esempio, l'impatto dell'inquinamento su Covid-19, raccogliendo dati da tutto il mondo. Dominici è anche una grande esperta di big data e di limiti insiti nella analisi di grandi dataset, specialmente in materia di salute, e di quanto complesso sia tradurre un dato biostatistico in un consiglio pratico a livello individuale o collettivo. È anche una grande sostenitrice del ruolo delle donne in settori come la statistica e l'informatica dove sono ancora in netta minoranza.
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Con Gianrico Carofiglio
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
Modera Massimo Polidoro
Come si contrastano fandonie e disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Secondo Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare. Di questo discuterà con Massimo Polidoro.
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Rob Brotherton dialoga con Massimo Polidoro
Streaming in sala
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
Streaming in sala
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l'omicidio di Kennedy, i vaccini, l'11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l'uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c'è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni? Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», ed è autore di Menti sospettose (Bollati Boringhieri), analizza i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.
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Con Francesca Mazzoli, Francesco Cicconetti
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
Modera Daniela Ovadia
La transizione di genere è uno dei cambiamenti più radicali a cui una persona può andare incontro ma è anche una conquista della scienza che consente di alleviare profonde sofferenze. Condizione liminale per definizione, la disforia di genere viene molto discussa e poco capita, oltre a essere oggetto di frequenti polemiche e vittima di approcci per nulla scientifici e molto politici. Per questo abbiamo scelto di parlarne con Francesco Cicconetti, che su Instagram ha scelto di raccontare la propria esperienza per aiutare altri giovani nella sua stessa condizione e con la dottoressa Francesca Mazzoli.
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ANIARA
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
di Pella Kågerman, Hugo Lilja
Svezia, 2017, 106’
Versione italiana
Film vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019
Basato sul profetico poema epico dello scrittore svedese e Premio Nobel Harry Martinson. Aniara è una delle molte astronavi che vengono utilizzate per trasportare la popolazione terrestre verso la sua nuova casa: Marte. È stata disegnata per venire incontro ai bisogni di una specie che ha appena terminato di consumare la sua terra d'origine: è un gigantesco centro commerciale. Ma mentre sta lasciando la Terra in rovina, Aniara entra in collisione con detriti spaziali e finisce fuori rotta. I passeggeri di Aniara prendono lentamente coscienza del fatto che non saranno mai più in grado di tornare indietro: continueranno a viaggiare in un vuoto e freddo universo per sempre.
Speriamo che il nostro film ricordi al pubblico, nella vita di tutti i giorni, che stiamo già viaggiando su un'astronave chiamata Terra e che la nostra permanenza a bordo potrebbe essere estremamente breve. Harry Martinson definì Aniara "la sindrome di Cassandra" e noi crediamo fermamente che sia ancora così.
- Pella Kågerman, Hugo Lilja
Il film sarà presentato da Emilio Cozzi. Giornalista e autore, è uno tra i più noti divulgatori di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, argomenti che mescola e racconta: lo fa dal vivo, in radio e in televisione, sulle pagine di giornali, riviste e libri, sul web. Twitta come @Addioegrazieper, e appena può dedica le ore piccole a sondare lo spazio in realtà virtuale, a bordo di un'astronave che non esiste. Forse.
Proiezione a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Il film sarà disponibile per 24 ore a partire da Sabato 4 settembre ore 21.30 sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it.
Per accedere alla proiezione: 1. cliccare il seguente link https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/movie/9266-aniara/ ; 2. cliccare sul tasto "USA IL CODICE", sulla destra (sopra la locandina del film); 3. inserire il codice 3A2K5JEPQDNH
Con Valentina Petrini, Massimo Polidoro
In collaborazione con Audible
Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
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Al CICAP Fest, in anteprima, Valentina Petrini e Massimo Polidoro presentano il nuovo progetto che li vedrà insieme e che riguarderà il mondo dei complotti... Nei prossimi giorni verrà svelato di che cosa si tratta.
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Natália Pasternak in dialogo con Daniela Ovadia
Streaming in sala
Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
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Che cosa accade quando le massime istituzioni delle Stato, invece di combattere la disinformazione e le teorie antiscientifiche, se ne fanno paladine? È quanto è successo in Brasile, dove la disinformazione è al potere. Natália Pasternak, biologa e ricercatrice, direttrice di un istituto per le politiche di salute pubblica basate sulle prove scientifiche, ci racconterà che cosa è successo all'informazione scientifica durante la pandemia da Covid-19 in Brasile, uno dei Paesi che hanno pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
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Con Guido Tonelli
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
Modera Andrea Parlangeli
In collaborazione con Feltrinelli Editore
Se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. Esiste un tempo per ogni cosa: per il corpo, per le stelle, per l’esperienza, per la memoria, per il desiderio. Ma come si fa a misurarlo in modo scientifico? E se dovessimo affrontare una prospettiva filosofica? È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e a capo di una delle due squadre che hanno confermato l'esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, e autore di Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla.
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Francesco Costa dialoga con Massimo Polidoro
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
Dagli Stati Uniti ci sono arrivate alcune delle più famose teorie del complotto, come quelle relative all'assassinio del presidente Kennedy, quella sullo sbarco dell'uomo sulla Luna e quelle legate agli attacchi terroristici dell 11 settembre. Ma negli ultimi tempi, durante la presidenza Trump, il livello di complottismo sembra essere cresciuto ancora di più. Da chi nega che l'ex presidente Obama sia nato negli Stati Uniti a chi incoraggia la teoria di QAnon, da chi senza prove sostiene che le elezioni presidenziali siano state truccate a chi rifiuta i vaccini sostenendo che si tratti di una manovra socialista, oggi la mentalità complottista sembra avere preso in ostaggio, in particolare, gran parte del Partito Repubblicano. Con Francesco Costa, attento osservatore degli Stati Uniti, autore di Questa è l'America e Una storia americana (Mondadori), cercheremo di capire che cosa sta succedendo oggi negli Stati Uniti..
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con Massimo Polidoro
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Target: Studenti scuola secondaria di II grado
Sul web si può trovare di tutto, informazioni utili e fandonie: ma come si capisce se una notizia è autentica o è una bufala? Talvolta le fake-news possono fare sorridere, ma sono un problema serio: soprattutto quando hanno effetti e conseguenze drammatiche per il benessere e la salute delle persone. Perché ci crediamo? Quali sono i meccanismi mentali che ci portano a credre a ciò che non ha fondamenta? E come ci si difende? Massimo Polidoro indaga alle radici delle credenze irrazionali e presenta un vademecum, illustrato da tanti celebri esempi, per imparare ad applicare anche a ciò che si legge le regole della scienza. Una cassetta degli attrezzi per sviluppare il senso critico, stimolare il dubbio e orientarsi tra teorie del complotto e pseudoscienze.
Workshop per docenti scuole secondarie di I grado e II grado
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
A cura di Fondazione Umberto Veronesi
Con ospote: Lucia Bisceglia Epidemiologa e Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Guendalina Graffigna Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Modera Alessandro Vitale Divulgatore e supervisore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi
Rispetto a qualche decennio fa, oggi l’idea di “salute” è profondamente cambiata: se nel passato questo concetto coincideva solo con l’assenza di malattia, oggi racchiude l’obiettivo di “preservare il benessere fisico e psichico” dei cittadini nella sua interezza, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La salute personale, ma anche quella pubblica, è diventata quindi un vero e proprio “bene” da proteggere – analizzando, monitorando e intervenendo sui fattori di rischio prevenibili nella popolazione. Una materia non semplice, multidisciplinare, che richiede un delicato bilancio tra libertà personale, impegno e responsabilità del singolo e della collettività. Quali sono oggi le sfide più importanti per la salute pubblica? Chi se ne occupa, e in che modo? Quali legami esistono tra ambiente, disuguaglianze e salute? Queste sono solo alcune delle domande a cui nel corso del workshop si cercherà di dare risposta.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62269
con Luca Perri
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
In collaborazione con Audible
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
L'immagine che si ha degli scienziati è solitamente quella di persone serie. Accade però di sfogliare una rivista scientifica e imbattersi in pubblicazioni quali “Lo spennamento di un pollo come misura della velocità di un tornado”. E non è insolito che a pubblicarle siano studiosi di un certo peso, con alle spalle premi e riconoscimenti internazionali. Un riconoscimento annuale raccoglie le dieci ricerche più squilibrate, realizzate dai ricercatori di tutto il mondo, nelle più disparate discipline scientifiche: il premio Ig Nobel. Ma tali studi sono davvero inutili oppure nascondono insegnamenti pronti a stupirci?
con Paolo Attivissimo
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Target: Studenti scuola secondaria di I grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Laboratori digitali per studenti
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
Target: studenti delle scuole secondarie di I grado (classi III) e secondarie di II grado (classi I, II, III)
A cura di Alessandro Vitale, supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi
Una nuova attività educativa per esplorare il tema della salute pubblica in relazione alle malattie infettive, oggi attualissimo e su cui si rileva un forte bisogno informativo, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti più importanti dei virus e delle epidemie. L’approfondimento proposto riguarderà i patogeni più rilevanti, la dinamica di una epidemia e gli aspetti di gestione durante uno scenario pandemico – tra i quali i vaccini – fondamentali per preservare la salute del singolo e della collettività. Il laboratorio digitale, guidato da un divulgatore scientifico, si svolge a partire da un webgame dedicato alla salute pubblica nel quale è simulato uno scenario di epidemia: nel gioco ciascuno studente ricopre il ruolo del decisore politico e, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire e limitare una nuova infezione sconosciuta. Nella seconda parte dell’attività verranno approfonditi gli esiti ottenuti dai giocatori, analizzando le scelte operate e le conseguenze prodotte. Gli obiettivi impliciti del gioco sono quelli di restituire la complessità e il margine di incertezza ineliminabile nelle scelte che riguardano la salute pubblica, valutare le possibili ricadute sanitarie e sociali, sottolineare l'importanza dell'immunizzazione collettiva e dei vaccini e ribadire l'importanza della corretta comunicazione istituzioni-pubblico in materia di salute.
di Daniela Ovadia
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
Target: Studenti scuole secondarie di II grado
Trovare informazioni sulla salute sembra facile, ma si tratta in realtà di un campo minato, in cui sono frequenti le fonti inaffidabili e le vere e proprie bufale. Con la guida di un medico e giornalista scientifica, impariamo a "navigare" tra le informazioni di salute e medicina, a conoscere come funziona la produzione, pubblicazione e divulgazione delle notizie di salute. Scopriamo come capire se ciò che stiamo leggendo è affidabile e quali sono i "trucchi" per verificare e selezionare le fonti informative.
A cura di Fondazione AIRC
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
Con Davide Pallai e Mattia Fradale
Target: Studenti scuole secondarie di I e II grado
Noi non siamo soli. Siamo abitati da decine di migliaia di miliardi di microbi che nel corso dei millenni si sono evoluti con noi. Per indicare con una sola parola tutti i microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che vivono nel nostro corpo e con cui siamo in completa simbiosi si usa il termine microbiota. La composizione del microbiota umano è unica per ogni individuo e le comunità microbiche differiscono a seconda dell’area del corpo. Il microbiota di gran lunga più numeroso, e su cui si è concentrata la maggior parte degli studi, è quello intestinale, ma possediamo anche un microbiota cutaneo, un microbiota linguale e così via. È ormai chiaro che la nostra salute è profondamente legata a queste comunità di microrganismi. Un laboratorio che mira a stupire e incuriosire esplorando una delle nuove frontiere della ricerca in ambito medico.
A cura di Sara Santilli e Ilaria Di Maggio, Laboratorio LaRIOS dell’Università degli studi di Padova
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
Target: Studenti scuole secondarie di I grado
Decidere cosa fare dopo un periodo di studio è un compito complesso e difficile, può comportare disagio ed insicurezza, perché nessuno può prevedere con certezza ciò che accadrà. All’interno delle teorie dell’orientamento, l’approccio Life design inclusivo e sostenibile ha già chiaramente messo in evidenza che non è più possibile effettuare previsioni sufficientemente precise sulle possibilità future, dato che sia le persone che gli ambienti formativi e lavorativi tendono a cambiare repentinamente, ad essere fluidi, instabili ed imprevedibili (Nota e coll., 2020). Come sottolineato da diversi ricercatori e ricercatrici, il presente e il prossimo futuro, caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità, richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di compiere delle scelte ed agire nei contesti professionali, al fine di promuovere la propria vita e il benessere altrui e del pianeta facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). In considerazione delle minacce che si pongono di fronte ai giovani che si apprestano a progettare il proprio futuro, oggi diventa sempre più importante che ogni studente e studentessa impari ad interrogarsi su come la propria vita debba considerare i problemi della giustizia sociale, dell’inclusione, dello sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso (Soresi e coll., 2020). Diventa fondamentale dunque allenare le persone a riconoscere le discriminazioni, le disuguaglianze, le barriere, gli sfruttamenti, e ad agire per combatterli, ridurli, creare alternative a vantaggio del benessere complessivo dell’umanità e del mondo nel quale viviamo. Ritenere che si possa fare qualcosa per le nostre aspirazioni, i nostri desideri, il nostro e l’altrui benessere, dovrebbe riempirci di gioia e farci guardare avanti con fiducia e una certa dose di ottimismo. Anche se non tutto dipende da noi… fortunatamente possiamo darci un po’ da fare per aumentare la probabilità che qualcosa a cui teniamo possa effettivamente verificarsi in futuro. Con l’intervento si vuole avviare una riflessione su ciò che potrà accadere in futuro e su quei processi contestuali che se non analizzati nelle loro diverse sfaccettature potrebbero produrre e incentivare barriere allo sviluppo di un progetto di vita inclusivo e dignitoso.
A cura di Chiara Segré e Agnese Sonato
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
Destinatari: insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado, bibliotecari, librai, educatori e divulgatori scientifici, appassionati
Numero massimo partecipanti: 30
Che ruolo avrà la scienza nel mondo che verrà? Sicuramente sarà sempre più centrale, e sempre più importante sarà costruire “cultura scientifica”, come parte integrante della formazione di ogni individuo, fin dalla tenera età. Per parlare ai bambini e ai ragazzi di scienza e metodo scientifico è necessario, oggi più che mai, trovare modalità di linguaggio immediate, coinvolgenti, emozionanti. In parallelo, sempre per andare incontro alla costruzione di una "cultura scientifica", è sempre più necessario dare valore alle fonti cui si fa riferimento quando si trattano argomenti scientifici. Per questi obiettivi, la narrazione e il libro possono essere davvero un'ottima chiave per spalancare l’immaginazione dei più giovani alle meraviglie della natura indagata con gli strumenti della scienza, e soddisfare l’innata curiosità e propensione alle domande che caratterizza la fase della crescita. Il libro, e in particolare il libro di divulgazione scientifica, permette di sviluppare la propria information literacy: aiuta i lettori a imparare in modo autonomo, a padroneggiare tutte le risorse informative e diventare cittadini attivi. Molteplici, e molto diverse, sono le forme dei libri di divulgazione: nel corso del seminario ne verranno esplorate le principali, con esempi concreti, dal punto di vista lessicale, contenutistico, e iconografico. In anni recenti si è anche affermato un filone di produzione letteraria "fiction" che integra tematiche scientifiche all'interno di una narrazione più ampia, che sia un romanzo o un albo illustrato. Questo tipo di libri ha punti di partenza, obiettivi e modalità di realizzazione molto diverse dal testo dichiaratamente divulgativo (non fiction) ma nondimeno è altrettanto valido per veicolare contenuti scientifici, e particolarmente adatti per la riflessione storica e sociale dell’impresa scientifica. L’obiettivo del seminario è quello di fornire spunti e strumenti per avvicinare, attraverso il libro e lo strumento letterario-narrativo, i ragazzi alla scienza, contribuendo a sviluppare quel senso critico così importante per la costruzione della propria identità e della propria coscienza di cittadini. Il seminario sarà diviso in due parti, una teorica frontale e una pratica. Nella seconda parte I partecipanti saranno guidati in un'esercitazione il cui obiettivo sarà quello di ideare un laboratorio didattico partendo da un libro di divulgazione scientifica di diversa tipologia (saggio, biografia, albo illustrato…). In questo modo il libro, e quindi in questo caso la fonte dell'informazione scientifica, può prendere vita trasformandosi in laboratorio così da veicolare i contenuti con un ulteriore linguaggio che possa coinvolgere anche chi meno si avvicina alla lettura. Codice evento piattaforma SOFIA: 62266
Relatrici:
Chiara Segré, biologa di formazione, divulgatrice scientifica, responsabile della supervisione scientifica in Fondazione Veronesi e autrice di libri per bambini e ragazzi
Agnese Sonato, nanotecnologa per formazione, divulgatrice scientifica, fondatrice della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, redattrice e scrittrice per case editrici per ragazzi e enti di ricerca.
A cura di Paolo Attivissimo
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Usare Internet, social network, smartphone, computer e altri dispositivi digitali senza esserne usati, impostandoli nel modo corretto: una panoramica ricca di esempi concreti delle principali trappole informatiche, spesso inattese, dalle truffe online al cyberbullismo passando per la condivisione spesso eccessiva e inconsapevole di dati personali abusabili. Per ciascun problema viene proposta la rispettiva soluzione pratica.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62267
A cura di Riccardo Di Deo (Fondazione AIRC)
Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62270
Destinatari: docenti scuole secondarie di I grado e II grado
Rischio e pericolo, correlazione e causalità, probabilità e coincidenza. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo di frequente questi termini, spesso associati a contesti che riguardano la salute. Comprenderne il significato può essere d’aiuto per affrontare temi scientifici evitando generalizzazioni e incomprensioni. Un workshop dedicato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che propone strumenti didattici per acquisire maggiore familiarità con concetti di base provenienti dalla statistica e dall’epidemiologia, fondamentali per compiere scelte consapevoli in ambito di salute.
Codice evento piattaforma SOFIA: 62270
A cura di CICAP Scuola
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Ogni giorno su internet, in TV e sui giornali ci vengono proposti grafici, tabelle e analisi statistiche su cui fondiamo le nostre opinioni e convinzioni. La capacità di interpretare e maneggiare i dati è un'abilità essenziale per giovani che devono orientarsi nel mare di informazione offerto dai mezzi di comunicazione di massa. Questo seminario introduttivo è dedicato a come aiutare studentesse e studenti a schivare le trappole dell'erronea interpretazione dei dati, formando così una cittadinanza critica e consapevole.
La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62268
Destinatari: docenti scuole primarie e secondarie di I grado e II grado
Ogni giorno su internet, in TV e sui giornali ci vengono proposti grafici, tabelle e analisi statistiche su cui fondiamo le nostre opinioni e convinzioni. La capacità di interpretare e maneggiare i dati è un'abilità essenziale per giovani che devono orientarsi nel mare di informazione offerto dai mezzi di comunicazione di massa. Questo seminario introduttivo è dedicato a come aiutare studentesse e studenti a schivare le trappole dell'erronea interpretazione dei dati, formando così una cittadinanza critica e consapevole.
La matematica del pregiudizio | Con Enrico Scalas
Intuitivamente ci si aspetta che, per cambiare opinione in presenza di un forte pregiudizio, sia necessaria un'evidenza convincente. Questi concetti ("forte pregiudizio", "evidenza convincente") possono essere chiariti e resi rigorosi grazie agli sviluppi legati alle riflessioni del reverendo Bayes e contenuti in Essay Towards Solving a Problem in the Doctrine of Chances (Saggio circa la risoluzione di un problema probabilistico). Usando un concreto esempio tratto dai giornali britannici, illustreremo i concetti dell'inferenza bayesiana che stanno alla base della nostra comprensione del mondo.
C'è statistica e statistica | Con Luca Antonelli
Saper leggere un dato statistico è una capacità importante per essere cittadini attivi e responsabili delle proprie scelte; ne abbiamo fatto esperienza durante la pandemia, quando siamo stati quotidianamente sommersi di numeri: anche se si trattava di informazioni corrette, quali erano veramente utili per capire la situazione? E quale strumento statistico è più utile per interpretare un certo fenomeno? Una piccola guida realizzata con degli esempi pratici può aiutare gli studenti a orientarsi nella lettura delle statistiche e ad imparare che non esistono risposte preconfezionate e adatte a tutte le situazioni, ma occorre sempre esercitare il proprio spirito critico.
Fruizione: a pagamento
Ticket acquistabile anche con la Carta docenti tramite la piattaforma SOFIA
Codice evento piattaforma SOFIA: 62268