Ottobre
Sab 14
12:00 - 13:00
Palazzo Santo Stefano
Con Andrea Pezzana
Modera Gianluca Dotti
Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale passerà dagli attuali 8 miliardi di abitanti a 8,5 miliardi nel 2030, per toccare quasi 10 miliardi nel 2050. L’attuale produzione alimentare potrebbe coprire i fabbisogni di quasi 12 miliardi di persone, ma scarti e sprechi caratterizzano l’intera filiera, rendendo inutilizzabile quasi un terzo del cibo prodotto. Ci sono diversi scenari: incrementare la produzione per garantire a tutti il cibo; ottimizzare le filiere per contenere gli sprechi; cercare nuove fonti alimentari, naturali o di sintesi; definire nuovi paradigmi che tengano conto anche delle realtà e delle risorse locali, anche in termini di conoscenze. Il futuro del cibo passa necessariamente attraverso un percorso che coinvolge le responsabilità dei decisori, dei tecnici e dei cittadini. Un percorso alla ricerca di cibi migliori per noi e per il pianeta, che preveda anche la graduale revisione di stili di vita non più sostenibili.
Con Andrea Pezzana
Modera Gianluca Dotti
Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale passerà dagli attuali 8 miliardi di abitanti a 8,5 miliardi nel 2030, per toccare quasi 10 miliardi nel 2050. L’attuale produzione alimentare potrebbe coprire i fabbisogni di quasi 12 miliardi di persone, ma scarti e sprechi caratterizzano l’intera filiera, rendendo inutilizzabile quasi un terzo del cibo prodotto. Ci sono diversi scenari: incrementare la produzione per garantire a tutti il cibo; ottimizzare le filiere per contenere gli sprechi; cercare nuove fonti alimentari, naturali o di sintesi; definire nuovi paradigmi che tengano conto anche delle realtà e delle risorse locali, anche in termini di conoscenze. Il futuro del cibo passa necessariamente attraverso un percorso che coinvolge le responsabilità dei decisori, dei tecnici e dei cittadini. Un percorso alla ricerca di cibi migliori per noi e per il pianeta, che preveda anche la graduale revisione di stili di vita non più sostenibili.